Sándor Márai: differenze tra le versioni

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Nel [[1928]] fece ritorno in [[Ungheria]] e si stabilì a [[Budapest]], disorientato e confuso, in cerca di un nuovo lavoro e della possibilità di comporre prose più lunghe ed elaborate nella lingua madre. Proprio questo periodo corrisponde alla sua fase più produttiva: sviluppò decine di lavori, 22 dei quali tradotti oggi in tedesco. Negli anni trenta acquistò visibilità e fama con il suo stile chiaro e preciso, impregnato di [[realismo (letteratura)|realismo]], e fu il primo a recensire le opere di [[Franz Kafka|Kafka]]. Risale al [[1934]] il suo primo successo, con il libro ''Confessioni di un borghese''. Scrisse commenti entusiastici sul [[Primo arbitrato di Vienna|Primo Arbitrato di Vienna]], ma non risparmiò critiche al [[regime (politica)|regime]] [[Nazionalsocialismo|nazista]] e a quello [[comunismo|comunista]] che salì al potere dopo la [[Seconda guerra mondiale]]: profondamente antifascista, riuscì a scampare al conflitto mondiale, ma le persecuzioni dei comunisti lo costrinsero ad abbandonare l'[[Ungheria]] nel [[1948]].
 
Si rifugiò in [[Svizzera]] da dove, dopo solo sette settimane, si spostò a [[Posillipo]], quartiere di [[Napoli]], in (una abitazione procurata dallo zio della moglie, il serbo Lajos Marton che dopo essere stato in campi d'internamento in Italia, era diventato il welfare officier del campo profughi di [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]] dell'Organizzazione Internazionale dei Rifugiati.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=László Csorba|anno=2012|titolo=La Napoli del dopoguerra: impressioni di un scrittore ungherese agli inizi degli anni 1950|rivista=Italogramma|editore=italogramma.elte.hu|città=Budapest|volume=2|p=29|url=http://italogramma.elte.hu/wp-content/files/Italogramma_Identita_23-31_Csorba.pdf}}</ref> Una traccia di tale soggiorno rimane nel romanzo "''Il sangue di San Gennaro"'', del 1965),. vivendoVisse sempre in condizioni precarie, per poi trasferirsi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], di cui acquisì la cittadinanza nel [[1957]].
 
Si stabilì nella città di [[San Diego]], in [[California]], e continuò a scrivere in lingua madre, ma non fu pubblicato in [[lingua inglese|inglese]] fino alla metà degli [[anni 1990|anni novanta]]. Quando il figlio János si sposò, decise di americanizzare il proprio nome: questo rifiuto del suo retaggio ungherese creò un grave contrasto con i genitori. Márai e la moglie decisero quindi di tornare in Italia e si stabilirono a [[Salerno]] all'inizio del [[1968]]. Qui, isolato dal mondo culturale, ma vicinissimo ai ceti popolari, lo scrittore visse fino al maggio [[1980]], quando decise di ritornare a San Diego a causa di un'infezione intestinale mal curata. Nel periodo salernitano scrisse la raccolta ''Terra! Terra!...Ricordi'' e intensificò le pagine del suo diario.