Città intelligente: differenze tra le versioni

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==Descrizione==
Il progetto nasce a livello mondiale, con la città di [[Rio de Janeiro]] che svolge il ruolo di pioniere dei primi esempi di implementazione intelligente delle [[tecnologia|tecnologie]] al fine di migliorare la vita dei cittadini<ref>{{Cita web|url=https://leyton.com/it/smart-city-che-cosa-sono-e-come-funzionano-le-citta-intelligenti/|titolo=Smart City: che cosa sono e come funzionano le città intelligenti|sito=Italia|data=2021-04-12|lingua=it-IT|accesso=2022-05-17}}</ref>. In quel contesto si è iniziato a usare l'aggettivo ''"smart"'' (2010). L'[[Unione europea]] (UE) prevede per la realizzazione delle "città intelligenti" una spesa totale di 12 miliardi di euro in un arco di tempo che si estende fino al 2020, nell'ambito del progetto ''Eu smart city'', con lo scopo di stimolare le città e le regioni ad impegnarsi per il miglioramento dell'ambiente cittadino.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Alyson L. Greiner|autore2=Giuseppe Dematteis|autore3=Carla Lanza|titolo=Geografia umana. Un approccio visuale|edizione=seconda edizione|p=365|ISBN=978-88-6008-447-7}}</ref>
 
Gli investimenti in conto capitale sono volti a finanziare (o quanto meno stimolare) i progetti delle città europee che ambiscono a divenire ''"smart"''. Tali progetti sono rivolti all'[[ecosostenibilità]] dello sviluppo urbano, alla diminuzione di sprechi energetici ed alla riduzione drastica dell'inquinamento grazie anche ad un miglioramento della [[pianificazione urbanistica]] e dei trasporti.
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===Contesto politico===
 
Il concetto di città intelligente, inteso come la prossima tappa nel processo di urbanizzazione, è diventato molto di moda in questi ultimi anni nell'ambito politico, con l'obbiettivo di operare una distinzione tra città digitale e città intelligente.<ref name=Komninos2002>{{Cita libro|autore=Komninos Nicos|anno=2002|titolo=Intelligent cities: innovation, knowledge systems and digital spaces|città=London|editore=Spon Press}}</ref> Il suo obiettivo principale è tuttora comprendere il ruolo delle infrastrutture TIC, ma gran parte della ricerca è stata indirizzata anche al ruolo del capitale umano, alla sua formazione, al capitale sociale e relazionale e all'interesse ambientale come importanti fattori di crescita urbana.
Il suo obiettivo principale è tuttora comprendere il ruolo delle infrastrutture TIC, ma gran parte della ricerca è stata indirizzata anche al ruolo del capitale umano, alla sua formazione, al capitale sociale e relazionale e all'interesse ambientale come importanti fattori di crescita urbana.
 
L'Unione europea, in particolare, ha dedicato sforzi costanti a elaborare una strategia per realizzare una crescita urbana intelligente per le sue città-regioni metropolitane.<ref name=Komninos2009>{{Cita pubblicazione|autore=Komninos, Nicos|anno=2009|titolo=Intelligent cities: towards interactive and global innovation environments|rivista=International Journal of Innovation and Regional Development|volume=1|numero=4|pp=337–355(19)|editore=Inderscience Publishers}}</ref><ref name=Paskaleva2009>{{Cita pubblicazione|autore=Paskaleva, K|titolo=Enabling the smart city:The progress of e-city governance in Europe|rivista=International Journal of Innovation and Regional Development|volume=1|numero=4|data=25 gennaio 2009|pp=405–422(18)}}</ref> Altre istituzioni internazionali e gruppi di esperti credono in una rete cablata, come forma di sviluppo guidata dalle TIC. L'Intelligent Community Forum produce, ad esempio, la ricerca sugli effetti locali della rivoluzione mondiale delle TIC. L'OCSE e il Manuale EUROSTAT di Oslo<ref>{{Cita libro|autore=OECD – EUROSTAT|editore=OECD - Statistical Office of the European Communities|città=Paris|titolo=Oslo Manual|anno=2005}}</ref> sottolineano invece il ruolo di innovazione dei settori TIC e offrono un insieme di strumenti informatici per identificare indicatori coerenti, formando così un solido quadro di analisi sull'innovazione urbana ai ricercatori.
Altre istituzioni internazionali e gruppi di esperti credono in una rete cablata, come forma di sviluppo guidata dalle TIC. L'Intelligent Community Forum produce, ad esempio, la ricerca sugli effetti locali della rivoluzione mondiale delle TIC. L'OCSE e il Manuale EUROSTAT di Oslo<ref>{{Cita libro|autore=OECD – EUROSTAT|editore=OECD - Statistical Office of the European Communities|città=Paris|titolo=Oslo Manual|anno=2005}}</ref> sottolineano invece il ruolo di innovazione dei settori TIC e offrono un insieme di strumenti informatici per identificare indicatori coerenti, formando così un solido quadro di analisi sull'innovazione urbana ai ricercatori.
 
A livello mesoregionale osserviamo una rinnovata attenzione per il ruolo delle infrastrutture di comunicazione ''soft'' nel determinare le prestazioni economiche.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Del Bo, C.|coautori=Florio, M.|anno=2008|titolo=Infrastructure and growth in the European Union: an empirical analysis at the regional level in a spatial framework|rivista=Departmental Working Papers 2008-37|città=Milan|editore=University of Milan, Department of Economics}}</ref> La disponibilità e la qualità delle infrastrutture TIC non sono però sufficienti per definire una città intelligente o ''smar''t. Altre definizioni perciò sottolineano il ruolo del capitale umano, l'istruzione e la formazione nello sviluppo urbano. È stato dimostrato, per esempio,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Berry, C. R.|coautori=Glaeser, E.L.|anno=2005|titolo=The divergence of human capital levels across cities|rivista=Papers in Regional Science|volume=84|numero=3|pp=407–444}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Glaeser, E.L|coautori=Berry, C. R.|anno=2006|titolo=Why are smart places getting smarter?|rivista=Taubman Cente Policy Brief|volume=2006-2|città=Cambridge MA|editore=Taubman Centre}}</ref> che i tassi di crescita urbana più rapidi sono stati raggiunti in città in cui è disponibile una quota elevata di forza lavoro istruita. L'innovazione è guidata da imprenditori che investono in settori e prodotti che richiedono una forza lavoro sempre più qualificata. Poiché non tutte le città sono ugualmente riuscite a investire nel capitale umano creando una forza lavoro istruita, la "classe creativa",<ref name=Florida2002>{{Cita web|autore=Florida, R. L.|wkautore=Richard Florida|anno=2009|titolo=Class and Well-Being|accesso=17 marzo 2009 <!-- ,7:38am EDT --> |url=http://www.creativeclass.com/creative_class/2009/03/17/class-and-well-being/}}</ref> nel tempo, si è concentrata spazialmente. Questa tendenza delle città a divergere in termini di capitale umano, attraendo i creativi, ha attirato l'attenzione dei ricercatori e dei responsabili politici. Si scopre che alcune città dotate già in passato di una forza lavoro qualificata sono riuscite ad attirare manodopera più preparata, mentre città che non avevano tali caratteristiche non sono riuscite a farlo. I responsabili politici, in particolare quelli europei, hanno più probabilità di attribuire un peso coerente all'omogeneità spaziale; in queste circostanze il progressivo concentramento urbano del capitale umano è perciò una delle principali preoccupazioni.
A livello mesoregionale osserviamo una rinnovata attenzione per il ruolo delle infrastrutture di comunicazione ''soft'' nel determinare le prestazioni economiche.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Del Bo, C.|coautori=Florio, M.|anno=2008|titolo=Infrastructure and growth in the European Union: an empirical analysis at the regional level in a spatial framework|rivista=Departmental Working Papers 2008-37|città=Milan|editore=University of Milan, Department of Economics}}</ref>
La disponibilità e la qualità delle infrastrutture TIC non sono però sufficienti per definire una città intelligente o ''smar''t. Altre definizioni perciò sottolineano il ruolo del capitale umano, l'istruzione e la formazione nello sviluppo urbano. È stato dimostrato, per esempio,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Berry, C. R.|coautori=Glaeser, E.L.|anno=2005|titolo=The divergence of human capital levels across cities|rivista=Papers in Regional Science|volume=84|numero=3|pp=407–444}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Glaeser, E.L|coautori=Berry, C. R.|anno=2006|titolo=Why are smart places getting smarter?|rivista=Taubman Cente Policy Brief|volume=2006-2|città=Cambridge MA|editore=Taubman Centre}}</ref> che i tassi di crescita urbana più rapidi sono stati raggiunti in città in cui è disponibile una quota elevata di forza lavoro istruita. L'innovazione è guidata da imprenditori che investono in settori e prodotti che richiedono una forza lavoro sempre più qualificata. Poiché non tutte le città sono ugualmente riuscite a investire nel capitale umano creando una forza lavoro istruita, la "classe creativa",<ref name=Florida2002>{{Cita web|autore=Florida, R. L.|wkautore=Richard Florida|anno=2009|titolo=Class and Well-Being|accesso=17 marzo 2009 <!-- ,7:38am EDT --> |url=http://www.creativeclass.com/creative_class/2009/03/17/class-and-well-being/}}</ref> nel tempo, si è concentrata spazialmente. Questa tendenza delle città a divergere in termini di capitale umano, attraendo i creativi, ha attirato l'attenzione dei ricercatori e dei responsabili politici. Si scopre che alcune città dotate già in passato di una forza lavoro qualificata sono riuscite ad attirare manodopera più preparata, mentre città che non avevano tali caratteristiche non sono riuscite a farlo. I responsabili politici, in particolare quelli europei, hanno più probabilità di attribuire un peso coerente all'omogeneità spaziale; in queste circostanze il progressivo concentramento urbano del capitale umano è perciò una delle principali preoccupazioni.
 
=== Strategia per la realizzazione ===