Michail Bakunin: differenze tra le versioni
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Bakunin nacque nel piccolo villaggio di Prjamuchino, presso [[Tver']]. Figlio di nobili proprietari terrieri, frequentò la scuola di artiglieria di [[San Pietroburgo|Pietroburgo]]. Prima a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e poi a [[Dresda]], si appassionò alla [[filosofia]] e in particolare agli scritti di [[Friedrich Schelling|Schelling]] e [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]], e venne a contatto con le concezioni libertarie di [[Pierre-Joseph Proudhon|Proudhon]], anche se in questa fase prevalevano in lui concezioni di stampo panslavista.
L'evento che cambiò la sua vita fu però l'[[Rivolta di maggio a Dresda|insurrezione di Dresda del 1849]], o sollevazione di maggio, un evento afferente alla "[[
===In Italia===
[[File:Bakunin Pryamukhino.png|thumb|La casa natale di Bakunin a Prjamuchino]]
In un colloquio con [[Karl Marx]] avvenuto a Londra il 3 novembre 1864, i due rivoluzionari concordarono che Bakunin si sarebbe adoperato in Italia per cercare adesioni alla [[Associazione internazionale dei lavoratori]], costituita da poche settimane, e per scalzare l'influenza di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], allora predominante nelle società operaie<ref>{{cita|Masini|pp. 15-22}}.</ref>.
Quello stesso anno si stabilì a [[Firenze]] e nel [[1865]] iniziò il suo soggiorno a [[Napoli]], dove fondò il giornale ''Libertà e giustizia'' e organizzò una associazione segreta (di cui poco si sa) denominata ''Fratellanza internazionale''<ref>{{cita|Woodcock, 1966|pp. 139-141}}.</ref>.
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Nel [[1867]] partecipò al primo congresso internazionale della ''Lega per la Pace e la Libertà'', indetto a [[Ginevra]] da un comitato di liberali per discutere del "mantenimento della libertà, della giustizia e della pace", con l'illusione che il socialismo rivoluzionario avrebbe fatto breccia nell'associazione. Ma dopo il 2º congresso, il 25 settembre del [[1868]], la fazione dei socialisti rivoluzionari si scisse dalla Lega per la pace e la libertà, costituendo la [[Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista]], che chiese formalmente di essere ammessa come gruppo a parte nell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori]]. La richiesta venne accolta, ma alla precisa condizione che l'Alleanza si sciogliesse e aderissero all'Internazionale le singole sezioni locali.<ref>{{cita|Woodcock, 1966|pp. 142-147}}.</ref>. Nel 1869 avallò, attraverso il ruolo organizzativo di Carlo Gambuzzi, l'[[Anticoncilio di Napoli|anticoncilio anticlericale di Napoli]], svoltosi in opposizione al [[Concilio Vaticano I]]<ref>{{cita|Masini|p. 38}}.</ref>.
Durante la [[guerra franco-prussiana]], nel [[1871]] tentò di fomentare una sommossa popolare a [[Lione]]. L'opera di Bakunin in Italia venne facilitata dagli eventi della [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]], che diedero enorme popolarità all'Internazionale e portarono alla definitiva rottura con Mazzini. Mazzini infatti condannò l'insurrezione parigina, vedendo in essa la negazione dell'idea di nazione; Bakunin al contrario la difese come modello di rivoluzione antiautoritaria e federalista (concezione libertaria). Nell'aspra polemica che ne seguì, furono numerosi i mazziniani che presero posizione a favore di Bakunin, affluendo nei nascenti gruppi della [[Prima internazionale]]<ref>{{cita|Woodcock, 1966|pp. 286-291}}.</ref>.
===Lo scontro con Marx===
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All'interno della [[Prima internazionale]] Bakunin si trovò rapidamente in conflitto con [[Karl Marx]]: Marx sosteneva infatti la necessità di rafforzare i poteri del Consiglio generale dell'organizzazione ed il primato dell'azione politica in vista della nascita di uno Stato proletario, Bakunin difendeva al contrario la piena autonomia delle federazioni nazionali, poneva in primo piano la lotta economica e una rivoluzione che avrebbe dovuto sfociare in un'organizzazione federalista di libere comuni.
Nel settembre 1871, nell'impossibilità di tenere il previsto congresso, si tenne a Londra una conferenza dell'Internazionale in cui, anche grazie alla scarsa presenza di delegati bakuninisti impossibilitati a intervenire a causa degli eventi francesi, venne approvata una risoluzione favorevole alla creazione di partiti politici. Contro queste deliberazioni, nel novembre 1871 i delegati della [[Federazione del Jura|''Fédération Jurassienne'']] e alcuni espatriati si riunirono a [[Sonvilier]] e approvarono una circolare in cui accusavano
Dopo la decisione del Consiglio generale di convocare il congresso dell'Internazionale al[[l'Aia]] (una località difficilmente raggiungibile per i bakuninisti che avevano le loro posizioni di forza nell'Europa meridionale), anche la federazione italiana decise, nella [[Conferenza di Rimini]], il pieno appoggio alle posizioni di Bakunin. Al congresso dell'Aia del [[1872]] Bakunin fu espulso dalla Associazione internazionale dei lavoratori con l'accusa, tra l'altro, di aver mantenuto segretamente in vita l'Alleanza Internazionale per la Democrazia Socialista (che si era impegnato formalmente a sciogliere)<ref>{{cita|Cole|pp. 225-228}}.</ref>. Nel [[1872]], a [[Saint-Imier]], organizzò, con le sezioni "ribelli" dell'Internazionale, il [[Congresso Internazionale di Saint-Imier|primo congresso dell'Internazionale anti-autoritaria]], che segnò definitivamente la spaccatura della Prima internazionale in due tronconi<ref>{{cita|Cole|pp. 229-236}}.</ref>. Nel [[1873]] scrisse la sua unica opera completa, ''[[Stato e anarchia]]''.
===Gli ultimi anni===
Nel 1874 si trasferì con la giovane moglie Antonia Kwiatkowska in [[Svizzera]], a [[Minusio]], nella villa [[La Baronata]], acquistata per ospitarlo da [[Carlo Cafiero]], che vendette dei suoi possedimenti a [[Barletta]] per raccogliere il denaro necessario. Morì a [[Berna]] il 1º luglio [[1876]]. Bakunin ebbe tre figli
== Il pensiero ==
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