Policlinico Umberto I: differenze tra le versioni

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[[File:Clinica_chirurgica_oggi.jpg|miniatura|338x338px|Clinica chirurgica]]Sul finire dell’Ottocento le Cattedre di Clinica Medica e di Clinica Chirurgica della Sapienza sono dirette da due personalità di grande rilievo accademico: Guido Baccelli e [[Francesco Durante (politico)|Francesco Durante]], quest’ultimo già Presidente della neocostituita Società Italiana di Chirurgia. Sotto la loro influenza si realizza la progettazione e la costruzione del nuovo Policlinico Universitario Umberto I dove la Clinica Chirurgica vi si trasferisce nel 1904. La Clinica Chirurgica del Policlinico consta di ampi reparti di degenza, sale operatorie e laboratori di ricerca, nel sotterraneo dell’edificio trova sede un’officina per la costruzione di strumenti chirurgici dove fu realizzata la famosa ‘''pinza di Durante''’.
 
La struttura rappresenta quanto di più moderno ed efficiente si possa trovare in quel periodo. In essa Francesco Durante realizza la più importante scuola Chirurgica Italiana del primo Novecento. Nel 1919, Durante lascia la direzione della Clinica al suo allievo [[Roberto Alessandri]], laureato presso l’università di Roma che diviene professore d’Ortopedia e di Patologia Chirurgica dell’istituto universitario, fu anche primario chirurgo dei nuovi padiglioni ospedalieri del Policlinico. Rilevanti sono stati i suoi studi sulla chirurgia urologica. Allievo di Alessandri fu [[Pietro Valdoni]] che gli successe alla direzione della Clinica Chirurgica della Sapienza. Valdoni fu un chirurgo di eccezionale abilità e tecnica, nel 1935 con l’aiuto di Alessandri, esegue per la prima volta al mondo un eccezionale intervento embolectomia dell’arteria polmonare con guarigione del paziente. Nel 1948 [[Palmiro Togliatti|Togliatti]], Segretario Generale del [[Partito Comunista Italiano]], subisce un attentato e viene colpito da un proiettile al polmone. Il politico viene prontamente condotto al Policlinico Umberto I dove il Prof. Valdoni esegue una toracotomia con estrazione del proiettile e sutura del polmone. Togliatti guarisce in maniera eccellente e la figura di Valdoni spicca a livello accademico e medico. Dotato di notevole carisma, Valdoni riesce presto a portare nella Scuola romana i più brillanti giovani chirurghi da tutta Italia; avvia uno dei suoi più brillanti allievi, [[Piero Manzoni|Piero Mazzoni]], verso l’anestesiologia e la rianimazione, creando la scuola di specializzazione in questa disciplina e affidando a se stesso la direzione della cattedra. Ai tempi di Valdoni l’istituto di Clinica Chirurgica era rimasto più o meno nelle condizioni nelle quali l’aveva creato Durante, inadeguato per il livello di Chirurgia praticata da Valdoni e per il numero di pazienti che si presentavano al Policlinico. Negli anni 50 del [[Novecento]] iniziano i lavori del nuovo edificio nello spazio retrostante il vecchio edificio su via Baglivi. La Clinica entra in funzione alla fine degli anni 60 e divenne ben presto un modello d’eccellenza. Valdoni comprende il ruolo che le moderne tecnologie diagnostiche vanno assumendo in quegli anni e realizza all’interno dell’istituto una moderna radiologia con tre sezioni diagnostiche di cui una angiografica.<ref>{{Cita web|url=http://www.attidellaaccademialancisiana.it/280/19/articolo/Luoghi-e-personaggi-della-Scuola-Chirurgica-Romana|titolo=Atti della Accademia Lancisiana - Numeri della Rivista|sito=www.attidellaaccademialancisiana.it|accesso=2021-12-31}}</ref> Nella clinica viene creato un servizio di medicina nucleare, un servizio d’istopatologia e uno di endoscopia; è all’interno dell’ospedale che uno degli allievi di Valdoni, [[Luciano Provenzale]], eseguì la prima [[colonscopia]]. Si procede poi a rimodernare il vecchio edificio dotandolo di 3 sale operatorie e di un moderno laboratorio di diagnostica cardiovascolare diretto da [[Attilio Reale]], allievo di Valdoni e successivamente ordinario di cardiologia nell’Università ‘la Sapienza’. In questo nuovo ambiente scientifico romano, si formarono centinaia di chirurghi. Nel 1970 la grande Clinica Chirurgica creata da Valdoni che contava circa 400 posti letto, dà vita a diversi istituti autonomi diretti dai suoi allievi.
 
=== Clinica di medicina interna ===
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Alla morte di De Sanctis nel 1935 fu chiamato a Roma Ugo Cerletti che fu incaricato della Cattedra di Malattie Mentali e Nervose fino al 1948.
 
Già dal 1933 Cerletti lavorava sull’[[epilessia]], cercando di provocare attacchi convulsivi nei cani e nelle cavie attraverso l’ettrostimolazione. L’idea di Cerletti era che l’epilessia fosse la sindrome complementare della [[schizofrenia]] e le convulsioni provocate dall’[[Terapia elettroconvulsivante|elettroschock]] potessero diventare un’efficace terapia. Effettuò centinaia di esperimenti in un macello romano dove i maiali venivano trattati con shock elettrico per renderli più docili prima di ucciderli, Cerletti racconta: <nowiki>''</nowiki>Queste evidenti prove fecero svanire alla fine tutti i miei dubbi, e senza ulteriori indugi diedi istruzioni alla clinica di intraprendere l’esperimento sull’uomo. Molto probabilmente, se non ci fosse stata questa circostanza fortuita e fortunata del macello l’ECT non sarebbe nato.<nowiki>''</nowiki><ref>{{Cita web|url=https://www.ccdu.org/tec/origini-elettroshock|titolo=Elettroshock: le origini {{!}} CCDU|sito=www.ccdu.org|data=2013-04-16|lingua=it-IT|accesso=2021-12-31}}</ref>
 
Cerletti applicò per la prima volta l’elettrostimolazione sull’uomo nel 1938, anno in cui al Policlino Umberto I venne portato dalla polizia un vagabondo che vagava con atteggiamenti vivaci presso la stazione Termini di Roma. Cerletti diagnosticò la schizofrenia e il paziente venne sottoposto a 12 cicli di terapia prima di essere dimesso con un notevole miglioramento dei sintomi schizofrenici. Cerletti comunicò il resoconto del caso all’Accademia Medica Romana ed in breve tempo la nuova terapia sostituì gli approcci tradizionali.