Accelerazione al plasma: differenze tra le versioni

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===Schemi Laser-driven===
Nell'articolo in cui venne proposta l'idea dell'accelerazione al plasma T.Tajima e J. M. Dawson<ref name="M. Dawson 1979"/> discussero i due principali schemi di accelerazione al plasma che impiegano impulsi laser intensi <math>(\gtrsim 10^{17} W/cm^2 )</math>per eccitare le onde di plasma. Oggi i due schemi vengono chiamati<ref name="E. Esarey, C. B 2009">E. Esarey, C. B. Schroeder, W. P. Leemans. 2009. Physics of laser-driven plasma-based electron accelerators. Rev. Mod. Phys. 81, 1229</ref>
*''Laser Wake Field Acceleration'' '''(LWFA)''': il driver delle onde di plasma è costituito da un singolo impulso laser, preferibilmente di lunghezza <math>L\approx\lambda_p</math>, dove <math>\lambda_p=2\pi/\omega_p</math> è la [[lunghezza d'onda]] di plasma.
*''Plasma Beat-Wave Acceleration'' '''(LBWA)''': sfrutta due lunghi impulsi laser di frequenze diverse, il cui battimento genera una componente alla frequenza di plasma <math>\omega_p</math>, eccitando risonantemente l'onda di plasma desiderata. Tale schema fu proposto da T. Tajima e Dawson come alternativa alla LWFA, in quanto la tecnologia che permise di creare impulsi laser intensi e ultra-corti non era ancora disponibile nel 1979.
Gli schemi di accelerazione al plasma laser-driven soffrono di alcune difficoltà intrinseche all'uso contemporaneo di laser e particelle relativistiche nel meccanismo di accelerazione. L'impulso laser tende a diffrangersi nel plasma, e la sua velocità di gruppo sarà sempre maggiore di quella delle particelle accelerate che lo seguono, provocando una perdita da parte di queste ultime della giusta sincronizzazione con la fase accelerante dell'onda di plasma (fenomeno chiamato dephasing). Queste difficoltà limitano la lunghezza efficace di accelerazione e quindi i massimi guadagni di energia realizzabili con schemi laser-driven.