Cimitero monumentale di Milano: differenze tra le versioni
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La prima deliberazione relativa all'erezione del nuovo cimitero fu quella presa nel 1837 dalla Congregazione Municipale (l'attuale giunta municipale delle città italiane) presieduta dal podestà conte [[Gabrio Casati]] nel suo primo anno di mandato: in quella deliberazione la giunta bandiva un concorso per un nuovo cimitero che fosse «degno del lustro di Milano, onde riunirvi lapidi e monumenti per distinti cittadini e sepolcri di famiglia, e vasto a raccogliere tutte le spoglie dei trapassati».<ref>{{Cita|Beltrami|p. 67}}.</ref>
Dal 1837, data della prima delibera, al 1863, data dell'approvazione del progetto definitivo del Maciachini, trascorse un quarto di secolo segnato da difficoltà, contrasti e litigi. L'iniziale delibera del 1837 aveva previsto che il cimitero sorgesse su un'area fuori città di {{formatnum:55200}} mq alle Cascine Abbadesse (oggi nei pressi via Melchiorre Gioia): nel giugno 1839, allo scadere del concorso, vennero presentati venticinque progetti fra i quali ebbero grande appoggio quelli degli architetti [[Alessandro Sidoli]] e [[Giulio Aluisetti]]; i progetti vennero
[[File:9151 - Milano - Carlo Maciachini, Cimitero Monumentale (1866) - Foto Giovanni Dall'Orto, 25-Sept-2007.jpg|thumb|left|Dettaglio del loggiato]]
Il nuovo progetto, tuttavia, si arenò per una serie di eccezioni e obiezioni sollevate sull'area prescelta e sulle caratteristiche del terreno che lasciavano temere un inquinamento delle acque potabili che lo attraversavano. Superata ogni obiezione grazie al rapporto del celebre chimico [[Antonio Kramer]], il progetto venne inviato per approvarne la spesa al Governo che
I [[Cinque giornate di Milano|fatti politici del 1848]] portarono a un ulteriore stallo della questione ma non della lotta fra il progetto del Sidoli e quello dell'Aluisetti: nel 1855, infatti, con Milano nuovamente sotto l'amministrazione asburgica, la congregazione risollevò il tema del Monumentale e il periodico ''Giornale dell'ingegnere-architetto'' ripresentò, caldeggiandolo, il disegno del Sidoli, ma la morte di quest'ultimo venne
[[File:Cimitero monumentale di Milano 01.jpg|thumb|Uno dei viali alberati interni del cimitero]]
Cominciarono dunque i lavori di spianamento del terreno e costruzione del muro di cinta. La sopraggiunta liberazione dall'Austria tuttavia determinò che il nuovo Comune di Milano nella seduta del 20 maggio 1860 (sotto il sindaco [[Antonio Beretta]]) sospendesse ogni lavoro portando come giustificazione
Venne quindi indetto un nuovo concorso con termine il 30 settembre 1861, poi protratto al 31 dicembre e infine al febbraio 1863, al quale parteciparono ventuno progetti fra cui quello di [[Carlo Maciachini]] che, nella seduta del 10 luglio 1863 venne indicato come il migliore. Negli stessi anni in cui si dava avvio ai lavori per la [[Galleria Vittorio Emanuele II]] e per la nuova [[Piazza del Duomo (Milano)|Piazza del Duomo]], si volle esprimere la necessità di un luogo in cui il culto religioso dei defunti si potesse unire a forti valenze civili. La decisione della Commissione, anche questa volta, non fu esente da polemiche; tuttavia, già alla fine del 1863, si poterono avviare i lavori di trasformazione di un'area di circa 180 mila metri quadri.
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=== L'apertura del Monumentale ===
La benedizione inaugurale fu impartita da [[monsignore|monsignor]] Giuseppe Calvi il [[Commemorazione dei defunti|2 novembre (giorno della commemorazione dei defunti)]] del [[1866]], alla presenza del sindaco Beretta; nello stesso giorno avvenne la prima tumulazione, quella della salma, traslata dal [[Cimitero di Porta Magenta]], del compositore e collezionista di manoscritti e stampe musicali [[Gustavo Noseda]], morto il 27 gennaio dello stesso 1866<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref> di [[tisi]] prima del debutto di una sua opera alla [[Teatro alla Scala|Scala
|titolo = Iscrizioni delle chiese e degli altri edifici di Milano dal secolo VIII ai giorni nostri
|autore = Forcella, Vincenzo |url = https://archive.org/details/iscrizionidellec78forc |editore = |città = Milano |anno = 1889 |capitolo = Cimitero Monumentale |url_capitolo = https://archive.org/stream/iscrizionidellec78forc#page/104/mode/2up/search/noseda |p = 14}}</ref>.
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== Descrizione ==
Il progetto Maciachini si caratterizza per la funzionale distribuzione delle costruzioni architettoniche: la facciata dell'ingresso si presenta come una aggregazione ordinata e simmetrica di edifici dal cui fulcro, originariamente destinato a chiesa e trasformato in [[Famedio]] nel corso dei lavori, si dipartono ali porticate (dette ''Gallerie'') che terminano piegandosi in avanti di 90° per delimitare un piazzale. Le Gallerie sono scandite dalle cosiddette ''Edicole'', che si trovano in testa e agli angoli di intersezione dei porticati. Anche all'interno del Monumentale prevale questa composizione modulare, con un viale centrale che lo divide in due parti simmetriche e che si incrocia a metà percorso con un asse trasversale, determinando le coordinate di una griglia entro la quale sono compresi i vari ''Riparti''. La rigorosità dell'insieme è tuttavia movimentata dalla varietà di architetture, ispirate a scelte stilistiche eclettiche e meno severe rispetto ad altri cimiteri neoclassici di cui si erano nel frattempo dotate altre città italiane. Importante anche l'uso dei materiali, che Maciachini aveva scelto facendo attenzione alla qualità funzionale ma anche alla resa cromatica, giocando sul contrasto fra il bianco del [[Marmo Botticino|Botticino]] e il rosso scuro della [[pietra Simona]] nelle fasce orizzontali che risaltano sulla facciata.
=== Famedio ===
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Il [[Famedio]]''',''' nome derivante dal [[Lingua latina|latino]] ''famae aedes'', ossia "tempio della fama", è posto all'entrata principale del cimitero, in posizione innalzata e raggiungibile tramite un grande scalone. Consiste in una voluminosa costruzione in stile [[neogotico]] di [[marmo]] e [[Mattone|mattoni]], inizialmente ideata per essere una chiesa<ref name=":0" /><ref name=":3" /><ref name="tedeschi" />.
Dal [[1869]] si incominciò a pensare di far divenire questa chiesa mancata, appunto, un Famedio, un luogo di tumulazione dei milanesi (di nascita o d'adozione) "illustri" o "benemeriti"<ref name=":6">{{Cita web|url=https://archive.org/stream/digitami_SBL0715069/digitami_SBL0715069_djvu.txt|titolo=Full text of "Onoranze del Famedio / Municipio di Milano"|sito=archive.org|lingua=en|accesso= 30 marzo 2017 }}</ref>. Il lavoro iniziò qualche anno dopo, nel [[1875]], e fu completato nel [[1887]]. Nel frattempo, a Famedio ancora incompleto, vi erano state traslate le salme di [[Alessandro Manzoni]] e [[Carlo Cattaneo]], già deceduti da vari anni e già presenti nel cimitero<ref>{{Cita libro|titolo=Onoranze funebri ad Alessandro Manzoni, 29 maggio 1873|url=https://books.google.it/books?id=4JoZAAAAYAAJ&pg=PA13#v=onepage&q&f=false|accesso= 2 aprile 2017 |data= 1º gennaio 1873 }}</ref>. Il letterato, imbalsamato, vi era stato posto la mattina del 22 maggio [[1883]], nell'ambito delle cerimonie per il decimo anniversario della sua morte (nel pomeriggio dello stesso giorno verrà inaugurato il monumento manzoniano di [[piazza San Fedele]]), alla presenza di numerose autorità e di membri della sua famiglia<ref>{{Cita news|autore=|url= http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=5148c5c6e6a1d|titolo= A Milano, stamattina alle 10 al Cimitero Monumentale è fatta la traslazione della salma di Alessandro Manzoni nel sarcofago del Famedio|pubblicazione=|data=22 maggio 1883|accesso= 16 marzo 2017 }}</ref>, mentre il patriota e politologo vi era stato posto il 23 marzo [[1884]]<ref>{{Cita web|url=https://www.geni.com/projects/Carlo-Cattaneo/3173|titolo=Carlo Cattaneo genealogy project|sito=geni_family_tree|lingua=en|accesso= 16 marzo 2017 }}</ref>; i due illustrissimi milanesi, i primi ad occupare il Famedio, da allora sono tumulati in due [[Sarcofago|sarcofagi]] marmorei identici, sormontati dallo [[Stemma di Milano|stemma crociato della città]]<ref name=":2" /><ref name="tedeschi" /><ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/vivicitta/luoghicultura/musei_spazi_espositivi/cimitero_monumentale/museo_cielo_aperto/famedio|titolo=Il Famedio|sito=Portale del Comune di Milano |accesso= 15 marzo 2017
Nel [[1895]] morì [[Cesare Cantù]], e venne tumulato nel Famedio; vi rimase solo dieci anni, poiché nel [[1905]] avvenne la traslazione nella natia [[Brivio]]<ref>{{Cita news|url= http://www.ilgiornale.it/news/appunti-libri-e-manoscritti-ricordare-cesare-cant.html|titolo=Appunti, libri e manoscritti per ricordare Cesare Cantù|pubblicazione=ilGiornale.it|accesso= 16 marzo 2017 }}</ref>. Risale al [[1958]] il posizionamento al centro del Famedio del sarcofago di Manzoni, e il suo innalzamento sopra un [[Basamento (architettura)|basamento]] con [[Bassorilievo|bassorilievi]] scultorei in [[bronzo]] di [[Giannino Castiglioni]]<ref name=":0" /><ref name=":3" />.
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