Cesare Musatti: differenze tra le versioni
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Nacque in località Casello 12<ref>Il nome allude alla fermata della [[tranvia Padova-Malcontenta-Fusina]] che il nonno, presidente della Società Veneta Lagunare, odierna [[ACTV]], aveva fatto aprire per raggiungere più agevolmente Venezia.</ref> a [[Dolo (Italia)|Dolo]], sulla [[riviera del Brenta]], nella casa di campagna del nonno paterno in cui i parenti erano soliti trascorrere la villeggiatura.
Figlio di [[Elia Musatti]], [[Ebraismo in Italia|ebreo veneziano]] e deputato socialista amico di [[Giacomo Matteotti]], e della [[Napoli|napoletana]] Emma Leanza, cattolica non praticante, Cesare non fu né [[Brit milà|circonciso]], né [[battesimo|battezzato]] (durante le [[leggi razziali fasciste|persecuzioni razziali]] si era procurato un falso certificato di battesimo dalla parrocchia di [[Chiesa di Santa Maria in Transpontina|Santa Maria in Transpontina]] di [[Roma]]) e non professò mai alcun credo religioso. Farà battezzare i figli in rito [[Valdese]].
Frequentò il [[liceo Foscarini]] di [[Venezia]], poi si iscrisse dapprima alla facoltà di Scienze dell'[[Università di Padova]] per il corso di Ingegneria, e immediatamente dopo alla facoltà di [[Lettere e Filosofia]]<ref>{{Cita|Musatti|p. IX-XIII|aut}}.</ref>, dove si laureò in filosofia il 3 novembre 1921 con 110 e lode<ref>Archivio dell'Università degli Studi di Padova, Carriere scolastiche della Facoltà di Lettere e filosofia, reg. 2, pag. 174</ref>. Dopo la laurea, nel 1921 si iscrisse per due anni al corso di Matematica della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali di Padova, ma non sostenne esame alcuno<ref>Archivio dell'Università degli Studi di Padova, Carriere scolastiche della Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali, reg. 13, pag. 12.</ref>.
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