Crisi da sovraindebitamento: differenze tra le versioni

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Il termine “imprenditore” non si confaceva alla disciplina della voce Wikipedia. Il termine “debitore”, godendo di maggiore genericità, è a mio parere decisamente più appropriato a spiegare il significato della voce colsultata.
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{{W|economia|settembre 2020}}
La '''crisi da sovraindebitamento''' è un [[istituto giuridico]] inserito nell’ordinamento italiano mediante la legge n. 3 del 27 gennaio 2012, entrata in vigore il 29 febbraio 2012.<ref>{{Cita libro|autore=L. Guglielmucci,|titolo=Diritto Fallimentare|anno=2014|editore=Giappichelli Editore|città=Torino|p=p.347|pp=|ISBN=}}</ref> Con il termine "[[sovraindebitamento]]" si intende il perdurante squilibrio tra il patrimonio liquidabile e le obbligazioni contratte, tali da impedire all’imprenditoreal debitore di adempiere alle stesse attraverso mezzi ordinari.
 
Il legislatore, con l’introduzione della disciplina del 2012, ha voluto offrire ai debitori in buona fede, che non avessero i requisiti stabiliti dall’art.1 [[Legge fallimentare|l.f.]], l’utilizzo di un mezzo alternativo per soddisfare i debiti sorti, attraverso un accordo o un piano del consumatore: la procedura in questione, rientrante nel Capo II denominato “procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento” della l. 3/2012, è volta a disincentivare l’esercizio di azioni di esecuzione individuali da parte dei creditori.