Terremoti in Italia nel XIX secolo: differenze tra le versioni
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Mᵉ 5,7
(8°)
| Questa rovinosa scossa di terremoto sì verificò alle ore 17:43 tra i comuni di [[Angrogna]] e [[Luserna San Giovanni]], nel [[provincia di Torino|torinese]]. La durata della scossa è stata di 20 secondi a [[Torino]] (40 secondi a Grenoble). Vi furono gravissimi danni al patrimonio edilizio con crolli totali, numerosi crolli parziali e gravi lesioni a tutti gli edifici, molti dei quali divennero pericolanti e inabitabili. Ci furono decine di feriti nei comuni più prossimi all'epicentro, un numero imprecisato di capi di bestiame coinvolti dal crollo degli edifici e pure due persone decedute a [[San Germano Chisone|San Germano]] e a [[Vigone]]. Il periodo sismico si protrasse fino alla fine di ottobre, danneggiando gravemente i paesi delle valli dei torrenti [[Pellice]] e [[Chisone]], nel circondario di [[Pinerolo]]. Il panico indusse la popolazione di numerose località a cercare scampo nelle campagne. L'area di risentimento fu entro un raggio di 280-300 chilometri ([[Ginevra]], [[Milano]], [[Genova]], [[Marsiglia]], [[Lione]] e [[Loira (dipartimento)|Dipartimento della Loira]]). Dopo la scossa principale, altre di forte potenza alla sera alle ore 21:15 di magnitudo 5, poi il 16 aprile di ben 5
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* [https://web.archive.org/web/20180930193341/http://www.regione.piemonte.it/oopp/rischio_sismico/dwd/convegno26ott2012/2fioraso.pdf Pdf]
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(43.88 7.90)
| M˪ 5,5 (8°-9°) || Il terremoto di Taggia fu un evento naturale catastrofico che colpì la zona dell'imperiese, tra i maggiori centri urbani di Taggia e Sanremo, la mattina del 26 maggio 1831.
Con un magnitudo stimato intorno ai 5
|| - || [[Terremoto_di_Taggia_del_1831|dettagli]]
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|[[Piemonte]], [[provincia di Cuneo]]
(44.33 7.55)
|M˪ 4
(6°-7°)
|L'evento sismico si verificò alle ore 09:30 locali in prossimità del comune di [[Boves]], nel [[Provincia di Cuneo|cuneese]]. Due ore dopo fu avvertita una replica più leggera. Le due scosse colpirono il medesimo paese dove causarono la caduta di molti fumaioli e l’apertura di leggere lesioni nelle murature; fu particolarmente danneggiato l’ospedale nel quale una camerata divenne pericolante. Non sono attestati effetti in nessuna località vicina come [[Cuneo]] o [[Peveragno]].
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| <div style="display:none">1878</div> [[1878]] || [[Umbria]] || 5,3 Richter || - || - || -
|-
| <div style="display:none">1881-09-10</div>10 settembre [[1881]] || [[Abruzzo]] meridionale || 5
Richter
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|| Area pedemontana orientale della [[Majella]]. Principali località interessate: [[Orsogna]] ([[epicentro]]), [[Guardiagrele]], [[Ortona]], [[Lanciano]]. || 10 || -
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| <div style="display:none">1883-07-28</div>28 luglio [[1883]] || [[Casamicciola]], [[Isola d'Ischia]] || 5
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| <div style="display:none">1884-06-10</div>10 giugno [[1884]] || [[Abruzzo]], [[Marche]] || Mʷ 6,4
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| -
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| <div style="display:none">1893-08-10</div>10 agosto [[1893]] || [[Gargano]] || 5
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| <div style="display:none">1894-08-08</div> 8 agosto [[1894]] || Versante orientale dell'[[Etna]]|| - || Colpisce un'area alquanto ristretta. Gravi danni ad [[Acireale]], [[Santa Venerina]], [[Zafferana Etnea]] || 15 || -
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