Fabianesimo: differenze tra le versioni
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== Il fabianesimo maturo ==
I primi aderenti alla Società fabiana erano giovani borghesi, di buona formazione e impiegati in vari campi: dal giornalismo all'istruzione fino all'amministrazione statale. Erano per lo più intellettuali accomunati da un senso di insoddisfazione verso la propria esistenza e la società in generale. Per descrivere questo stato d'
Nel [[1889]] furono pubblicati i ''Saggi Fabiani'', contenenti il programma della ''Fabian Society''. Tuttavia, l’orientamento politico autentico dei Fabiani era emerso già qualche anno prima nell'opuscolo intitolato ''Facts for Socialists''. L'opuscolo consiste in una raccolta di dati statistici e citazioni di economisti autorevoli, tra cui alcune di Mill stesso, tesa a dimostrare le disuguaglianze nella distribuzione del reddito nazionale e le gravi conseguenze che queste comportano a livello sociale come la povertà e la mortalità infantile. La soluzione proposta non è la rivoluzione alla francese. Anzi, si ripone una certa fiducia nelle amministrazioni, a partire da quelle locali, che gradualmente devono cercare di promuovere riforme di tendenza socialista a livello nazionale. A ciò si affianca anche il progetto di una politica nazionale di graduale soppressione della rendita in tutte le sue forme, nonché di un'imposizione fiscale differenziata. Allo stesso tempo, a prescindere dai contenuti, emerge nell'opuscolo anche lo stile della letteratura fabiana, tendente sempre a trasmettere un’apparente neutralità invece che una posizione ideologica vera e propria. Le risoluzioni dei vari problemi, infatti, appaiono sempre come naturali dal momento che, a monte, è stata presentata una serie di dati ufficiali, che descrivono in maniera oggettiva la realtà. La Società fabiana d’altronde non volle e non fece mai dichiarazioni espressamente politiche proprio perché la neutralità rappresentava la qualità che l'aveva distinta sin dai suoi esordi all'interno del panorama politico dell'epoca. Tuttavia, l'importanza di questo opuscolo dipende non solo dalle statistiche raccolte, ma anche dal tentativo di propagandare i principi socialisti attraverso citazioni tratte da fonti non socialiste, e di presentare il socialismo non come un movimento rivoluzionario mirante a sovvertire la società esistente, ma piuttosto come uno sviluppo logico e necessario di tendenze già operanti nel capitalismo stesso.<ref name="Pench" />
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