Utente:Sassina.Lelli99/Sintassi: differenze tra le versioni

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==La sintassi==
La [[sintassi]] è un aspetto molto importante per rendere il testo comprensibile e scorrevole in quanto riguarda l’ordine la struttura della frase, gli elementi che la costituiscono e le loro associazioni<ref>{{Cita web |url = https://www.treccani.it/enciclopedia/sintassi_res-34fe7698-8bb7-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/ |titolo = Sintassi - Treccani}} </ref>. Le diverse parole, una di seguito l’altra, devono seguire una struttura ben precisa, affinché il lettore possa comprendere il significato della voce in maniera immediata.
</br>
La [[sintassi]] studia due diversi tipi di frase<ref>{{Cita web |url = https://www.treccani.it/enciclopedia/frase_%28La-grammatica-italiana%29/ |titolo = Tipi di sintassi - Treccani}} </ref>:
*la [[Frase semplice|semplice]], detta anche proposizione, è una frase composta da un verbo e dagli elementi che sono direttamente legati ad esso, anche attanti o argomenti;
*la [[Frase complessa|complessa]], chiamata anche periodo, è una frase composta da più verbi, coi relativi argomenti, collegate insieme su uno stesso livello (coordinamento) o su livelli differenti (subordinazione). </br>
Entrambe sono costituite da sintagmi o unità sintattiche, ovvero gli elementi che costituiscono la frase e che possono essere essenziali per la comprensione di questa, o accessori. Due sintagmi solitamente essenziali sono il verbo (sintagma predicato) e il soggetto (sintagma soggetto), ma si aggiungono anche tutti gli elementi che completano il significato del verbo. I sintagmi accessori, invece, sono sintagmi che determinano la frase intera, oppure un sintagma specifico. </br>
 
In Wikipedia la sintassi dovrebbe essere compatibile con gli orientamenti dichiarati dalla comunità, che insistono sul fatto che lo scopo è “farsi capire”<ref>{{Cita web |url = https://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Manuale_di_stile |titolo = Manuale di stile}} </ref> da un qualsiasi lettore, che sia un adulto o un bambino.
 
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==Regole della lingua italiana sulla sintassi==
La [[sintassi]], dal greco “<i>sintaxis</i>”, è una parte della grammatica che studia come le parole sono ordinate tra loro e collocate nel discorso, formando così proposizioni e periodi<ref> Gagliati, Tutto chiaro: Sintassi, p. 10 </ref>. </br>
La [[sintassi]] studia due diversi tipi di frase<ref>{{Cita web |url = https://www.treccani.it/enciclopedia/frase_%28La-grammatica-italiana%29/ |titolo = Tipi di sintassi - Treccani}} </ref>:
*la [[Frase semplice|semplice]], detta anche proposizione, è una frase composta da un verbo e dagli elementi che sono direttamente legati ad esso, anche attanti o argomenti;
*la [[Frase complessa|complessa]], chiamata anche periodo, è una frase composta da più verbi, coi relativi argomenti, collegate insieme su uno stesso livello (coordinamento) o su livelli differenti (subordinazione). </br>
Entrambe sono costituite da sintagmi o unità sintattiche, ovvero:
«… segmenti di frasi dotate di significato, costituite da una parola o da un piccolo gruppo di parole unite tra loro da un legame logico<ref name = "Tutto chiaro"> Gagliati, Tutto chiaro: Sintassi, p. 16 </ref>».
I sintagmi possono essere di diversi tipi e tre sono i fondamentali:
* il sintagma verbale (SV), ovvero il segmento incentrato su un solo [[verbo]] o [[voce verbale]] o verbo essere + aggettivo o nome,
** ad esempio in <i>”Marco legge”</i> il sintagma verbale è “legge”;
* il sintagma nominale (SN), cioè l’elemento incentrato sul nome,
** un esempio è “una bambina allegra” nella frase <i>”Una bambina allegra gioca in cortile”</i>;
* il sintagma preposizionale (SP), composto da tutto ciò che sta dopo una preposizione e può essere collegato sia al SV che al SN,
** <i>”Il topo scappa dal gatto”</i>, dove “dal gatto” è un SP.
 
 
==La sintassi secondo alcuni studi==
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*optare per la forma personale a quella impersonale;
*prediligere la forma attiva rispetto a quella negativa.
È, inoltre, provato che frasi semplici e brevi hanno un indice di comprensibilità più alto rispetto quelle più lunghe<ref>Piemontese, Capire e farsi capire: teorie e tecniche della scrittura controllata, p. 141</ref>.