Utente:Sassina.Lelli99/Sintassi: differenze tra le versioni

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Nell’opera di D’Achille <i>”L’Italiano contemporaneo”</i>, la sintassi viene definita come ciò che<br/>«…studia la frase e le diverse unità più piccole da cui questa è costituita…<ref> D’Achille, L’Italiano contemporaneo, p. 169 </ref>».</br>
Questa è costituita da frasi, espressioni linguistiche di senso compiuto che, nello scritto, sono delineate tra due punti fermi, punti e virgola o, raramente, due punti. Ciascuna frase, afferma il linguista, ha un nucleo costituito dal verbo e dagli elementi che lo compongono, che possono essere:
*nessuno, per i verbi zerovalenti che non richiedono neanche l'espressione del soggetto, come ad esempio i verbi atmosferici;
*uno, cioè il soggetto, per i verbi monovalenti;
*due, per quelli bivalenti;
*tre (trivalenti);
*quattro (tetravalenti).
Inoltre, una frase può essere composta da espansioni al di fuori del nucleo, che la rendono frase complessa. </br>
Nel<br/>Numerosi suo librosono, D’Achilleinoltre, oltre aii suoi numerosi studi sulle parti della frase (come, ad esempio il [[Tema e rema | tema e rema]] o l’ordine delle parole nella frase), fa riferimento anche alsul rapporto tra proposizioni nei periodi di coordinazione, che lui chiama anche paratassi, e di subordinazione, o ipotassi, che lui afferma tipica dei testi scritti<ref> D’Achille, L’Italiano contemporaneo, p. 185 </ref>.
====Ordinamento delle parole nelle frasi====
Nel suo libro, D’Achille, fa riferimento agli studi sull’ordine in una frase del soggetto e del verbo: in una frase tipica, l’ordinamento sarebbe <i>soggetto + verbo</i>, ma non sempre quest’ordine viene rispettato e si possono trovare frasi con ordine <i>verbo + soggetto</i>. Seguendo la prima tipologia di ordinamento, il linguista divide la frase in tema, ovvero il punto di partenza del discorso (il dato noto), e rema, cioè le informazioni aggiunte tramite il predicato.
Tipiche delle lingue romanze sono anche le frasi costituite da <i>soggetto + verbo + complemento oggetto</i>, tanto da chiamare “frasi marcate”<ref>D’Achille, L’italiano contemporaneo, p. 175</ref> le frasi che hanno una sequenza diverso rispetto a quella indicata sopra. Si parla, infatti, di:
*dislocazione a sinistra, se, volendo mettere in rilievo un complemento, questo si pone prima del verbo,
**ad esempio, <i>”Su questo argomento abbiamo già discusso”</i>;
*dislocazione a destra, nei casi in cui si divida dalla frase principale un complemento, anticipandolo, però, con un [[Clitico | clitico]]. Queste sono tipiche del parlato e nelle frasi interrogative,
**un esempio, <i>”Ne abbiamo già discusso, di questo”</i>.
Queste dislocazioni, chiamate anche “frasi segmentate”, permettono di mettere il focus sul tema o sul rema della frase, a seconda delle necessità dello scrittore.
<br/>Esistono frasi chiamate “scisse”, che isolano o mettono in rilievo come rema un elemento principale della frase, come il soggetto. Usano spesso il <i>”che”</i>, come <i>”È Luigi che studia il russo”</i>.
<br/>Le frasi pseudo-scisse sono costituite da un sintagma nominale o pronominale, una frase relativa e il verbo essere copulativo con un altro sintagma nominale o pronominale: <i>”Chi mi manca è lui”</i>.
<br/>Particolari sono anche le frasi presentative, costituite dal verbo essere preceduto dal ci “attualizzante”, come <i>”C’è un gatto che miagola”</i><ref> D’Achille, L’Italiano contemporaneo, p. 180 </ref>.
 
===La sintassi secondo M.E. Piemontese===