Enrico VII di Lussemburgo: differenze tra le versioni

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}}</ref>. Dall'analisi del teschio è emerso anche che il volto scolpito da [[Tino di Camaino]] non corrisponde a quello che avrebbe avuto realmente.
 
Dopo la sua morte gli furono tolte le viscere che furono conservate sotto l'altare di Sant'Antonio nella chiesa stessa, come ricordava una lapide in situ fino a tutto il 1700. Il corpo fu trasportato a Paganico e poi a Suvereto, dove fu sottoposto, a causa del caldo che impediva il ritorno del cadavere in Germania, al rito del [[mos Teutonicus]], ossia la bollitura del corpo per separare le carni dalle ossa. In questo modo le ossa, unitamente ai simboli imperiali, scettro e globo, vennero tumulate fra spezie e aromi nel [[Duomo di Pisa]], la città in assoluto a lui più fedele, mentre le carni furono sepolte nella chiesa di [[Buonconvento]] dove la comunità locale fu ben felice di ospitare la reliquia dell’Imperatore. Enrico non aveva nemmeno 40 anni quando morì e le speranze per un effettivo potere imperiale, in Italia, morirono con lui.
 
=== L'eredità ===