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{{Albero genealogico/fine}}
== Incidente di Torino ==
{{vedi anche|incidente della ThyssenKrupp di Torino}}
Nella notte fra il 5 e il 6 dicembre [[2007]] otto operai dello stabilimento di [[Torino]] furono investiti da un getto di olio bollente in pressione che prese fuoco<ref>{{Cita web |url=http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria/incendio-acciaieria/incendio-acciaieria.html |titolo=Articolo su Repubblica (Torino, incendio in acciaieria un operaio morto, sei in fin di vita) |accesso=21 maggio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100923204339/http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria/incendio-acciaieria/incendio-acciaieria.html |dataarchivio=23 settembre 2010 |urlmorto=no }}</ref>. Sette morirono nel giro di un mese, mentre un altro operaio subì ferite non gravi. Critiche all'azienda furono sollevate da più parti, sia perché alcuni degli operai coinvolti nell'incidente stavano lavorando da 12 ore, avendo quindi accumulato 4 ore di straordinario, sia perché secondo le testimonianze di alcuni operai i sistemi di sicurezza non funzionarono (estintori scarichi, idranti inefficienti, mancanza di personale specializzato)<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria/indagati-torino/indagati-torino.html|titolo=Articolo su Repubblica|accesso=21 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101025035802/http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria/indagati-torino/indagati-torino.html|dataarchivio=25 ottobre 2010|urlmorto=no}}</ref>. L'azienda ha smentito che all'origine dell'incendio vi fosse una violazione delle norme di sicurezza<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria/prodi-vita-sacra/prodi-vita-sacra.html|titolo=Articolo su Repubblica|accesso=21 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101025035751/http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria/prodi-vita-sacra/prodi-vita-sacra.html|dataarchivio=25 ottobre 2010|urlmorto=no}}</ref>.
Secondo quanto riportato dal [[quotidiano]] [[La Stampa]], nell'ambito dell'inchiesta seguita all'incidente, la [[Guardia di Finanza]] avrebbe sequestrato all'amministratore delegato [[Herald Espenhahn]] un documento dove si afferma che [[Antonio Boccuzzi]], l'unico testimone sopravvissuto, «va fermato con azioni legali», in quanto sostiene in televisione accuse pesanti contro l'azienda. Il documento attribuisce la colpa dell'incendio ai sette operai, che si erano distratti<ref>{{Cita web|url=http://www1.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200801articoli/5665girata.asp|titolo=La Thyssen contro il sopravvissuto "Lo denunceremo" - LASTAMPA.it|sito=www1.lastampa.it|accesso=2021-11-30}}</ref>. A carico dell'amministratore delegato i pubblici ministeri formularono l'ipotesi di reato di omicidio volontario con [[dolo eventuale]] e incendio doloso (dolo eventuale), mentre altri cinque dirigenti furono accusati di omicidio colposo ed incendio colposo (con l'aggravante della previsione dell'evento); fu contestata l'omissione dolosa dei sistemi di prevenzione antincendio ed antinfortunistici<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_17/thyssen_rinvio_giudizio_f53b5f78-b4c7-11dd-adce-00144f02aabc.shtml|titolo=Articolo sul Corriere|accesso=21 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100406071818/http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_17/thyssen_rinvio_giudizio_f53b5f78-b4c7-11dd-adce-00144f02aabc.shtml|dataarchivio=6 aprile 2010|urlmorto=no}}</ref>. Fu rinviata a giudizio anche l'azienda come persona giuridica.
Il 1º luglio [[2008]] i familiari delle sette vittime accettarono l'accordo con l'azienda in merito al risarcimento del danno per una somma complessiva pari a {{formatnum:12970000}} euro. In seguito all'accordo i familiari rinunciarono al diritto di costituirsi parte civile nel processo ai dirigenti<ref>{{cita web|url=http://torino.repubblica.it/dettaglio/Thyssen-il-giorno-del-processo-due-parenti-esclusi-dai-risarcimenti/1482302|titolo=Articolo su Repubblica|accesso=21 maggio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110419071254/http://torino.repubblica.it/dettaglio/Thyssen-il-giorno-del-processo-due-parenti-esclusi-dai-risarcimenti/1482302|dataarchivio=19 aprile 2011|urlmorto=no}}</ref>.
Il 15 aprile [[2011]] la [[Corte d'assise]] di [[Torino]], sezione seconda, ha confermato i capi d'imputazione a carico di Herald Espenhahn, amministratore delegato della società "THYSSENKRUPP Acciai Speciali Terni s.p.a.", condannandolo a 16 anni e 6 mesi di reclusione. Altri cinque manager dell'azienda (Marco Pucci, Gerald Priegnitz, Daniele Moroni, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri) sono stati condannati a pene che vanno da 13 anni e 6 mesi a 10 anni e 10 mesi.
Il 28 febbraio [[2013]] la [[Corte d'assise d'appello]] modifica il giudizio di primo grado, non riconoscendo l'omicidio volontario, ma l'[[omicidio colposo]], riducendo anche le pene ai manager dell'azienda: 10 anni a Herald Espenhahn, 7 anni per Gerald Priegnitz e Marco Pucci, 8 anni per Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri, 9 per Daniele Moroni.<ref>{{Cita web |url=http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/02/28/news/sentenza_thyssen_non_fu_omicidio_volontario-53575069/ |titolo=Thyssen, non fu omicidio volontario pene ridotte, i parenti occupano l'aula - Torino - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=28 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130303005533/http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/02/28/news/sentenza_thyssen_non_fu_omicidio_volontario-53575069/ |dataarchivio=3 marzo 2013 |urlmorto=no }}</ref>
Nella notte del 24 aprile [[2014]] la [[Suprema Corte di Cassazione]] ha confermato le colpe dei sei imputati e dell'azienda, ma ha ordinato un nuovo processo d'appello per ridefinire le pene. Queste non potranno aumentare rispetto a quelle definite nel 2013<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2014/04/24/thyssen-pg-chiede-conferma-pene_7ff8f253-4db6-495c-b0fd-a18b9fbae496.html|titolo=Thyssen: Cassazione, colpe certe ma pene non aumentino|pubblicazione=[[ANSA]]|data=25 aprile 2014|accesso=27 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140426195050/http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2014/04/24/thyssen-pg-chiede-conferma-pene_7ff8f253-4db6-495c-b0fd-a18b9fbae496.html|dataarchivio=26 aprile 2014|urlmorto=no}}</ref>.
La Corte d'Appello di Torino ha così ridefinito le pene il 29 maggio 2015: 9 anni ed 8 mesi a Espennahn, 7 anni e 6 mesi a Moroni, 7 anni e 2 mesi a Salerno, 6 anni e 8 mesi a Cafueri, 6 anni e 3 mesi a Pucci e Priegnitz.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2016/05/13/thyssen-pg-cassazione-annullare-condanne-serve-un-appello-ter_111e9dd4-ceca-48a3-94b9-9fc0f1734776.html|titolo=Thyssen: il pg di Torino firma, scatta il carcere per i primi quattro - Piemonte|sito=ANSA.it|data=2016-05-13|lingua=it|accesso=2021-11-30}}</ref>
Il 13 maggio 2016 la Cassazione ha confermato tutte le condanne ridefinite in Appello, non accogliendo le richieste del sostituto Procuratore Generale, Paola Filippi, la quale aveva chiesto di annullare la sentenza del 9 maggio 2015 per rimandare il procedimento in corte d'assise.<ref>{{Cita news|autore=Andrea Giambartolomei|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/13/thyssenkrupp-cassazione-non-accoglie-la-richiesta-del-pg-confermate-le-condanne/2725399/|titolo=Thyssenkrupp, condanne confermate in Cassazione. Non accolta la richiesta del pg|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=13 maggio 2016|accesso=13 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160514102827/http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/13/thyssenkrupp-cassazione-non-accoglie-la-richiesta-del-pg-confermate-le-condanne/2725399/|dataarchivio=14 maggio 2016|urlmorto=no}}</ref>
== Note ==
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