Computer music: differenze tra le versioni

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==Opere==
[[Sergio Maltagliati]] musicista, visual digital artista e programmatore, nel 1999 seguendo l'estetica artistica dell'''HomeArt'' di [[Pietro Grossi]],<ref>{{cita web|url=http://www.galleriailponte.com/it/close-up-pietro-grossi-it/|titolo=PiGro: interdisciplinarietà e computer a cura di Lucilla Saccà|accesso=6 novembre 2018}}</ref> e rielaborando le ricerche di vari compositori informatici del passato, compone la prima versione del software ''autom@tedVisualMusiC'',<ref>{{cita web | url = http://www.neural.it/nnews/netartitaliana.htm | titolo = ''autom@tedVisualMusiC'' |accesso=24 ottobre 2001 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071112130859/http://www.neural.it/nnews/netartitaliana.htm | urlmorto = sì }}</ref> visual music ([[Musica visiva]]) generata partendo da una semplice cellula, in molteplici e complesse variazioni musicali e visive.<ref>{{cita web |1=http://www.parc.beniculturali.it/ita/appuntamenti/mostre/net_rete.htm |2=''MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo'' |3=20-03-2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120220144813/http://www.parc.beniculturali.it/ita/appuntamenti/mostre/net_rete.htm |dataarchivio=20 febbraio 2012 |urlmorto=sì }}</ref>
Il software ''autom@tedVisualMusiC 1.0'' nasce da una collaborazione con il pioniere della musica elettronica Pietro Grossi. Il codice di programmazione viene scritto sulla base e sulle esperienze dei programmi realizzati da Grossi negli anni '80 nel linguaggio BBC Basic con computer [[Acorn Archimedes]], una programmazione apparentemente senza logica, affidata ad una casualità, o meglio ad una condizione di porre l'artista in una situazione di controllare i processi creativi nella misura desiderata, fino a far diventare il compositore non tanto l'autore quanto ''l'ascoltatore'' di una musica, che lui stesso non avrebbe mai concepito.
Il risultato ottenuto è un programma ''automatico'' e ''generativo'' che, partendo da una semplice sequenza sonoro-visuale, genera innumerevoli e infinite variazioni, dove anche l'ascoltatore-fruitore ha un ruolo predominante. Facendo scorrere liberamente il mouse sulle immagini si ottengono differenti combinazioni sonore: la superficie dell'immagine genera dei campioni differenti di colore e di musica.<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/details/improvvisazioni-su-software/mode/1up|titolo=Improvvisazioni su software di Flavia De Sanctis Mangelli|anno= pubblicato il 29.03.07 quotidiano L'Unità}}</ref><ref>{{cita web| http://www.visualmusic.it/| ''autom@tedVisualMusiC''|22-03-2006}}</ref>