Valerio Morucci: differenze tra le versioni

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Dopo lo scioglimento di Potere Operaio, avvenuto ufficialmente nel 1973, Morucci assieme ad altri militanti romani tentò la costituzione nella capitale di una organizzazione politico-militare che sviluppasse la lotta armata seguendo l'esperienza delle [[Brigate Rosse]] nel Nord Italia, attive già a partire dagli inizi degli anni settanta. Inizialmente fu costituito il LAPP ("[[Lotta armata per il potere proletario]]") formato da una decina di militanti, tra cui [[Adriana Faranda]], la compagna di Morucci, [[Germano Maccari]] e [[Bruno Seghetti]]<ref>{{Cita|Bianconi 2003|p. 157|Bianconi2}}.</ref>.
 
Insieme a Maccari ed un terzo militante, Valerio Morucci fu protagonista nel [[1975]] dell'attacco alla centrale di smistamento della [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico|SIP]] in via CristofoCristoforo Colombo a Roma. I tre, camuffati da poliziotti, riuscirono ad entrare nei locali e piazzarono alcune cariche esplosive, quindi fuggirono dopo aver dato l'allarme per permettere lo sgombero dell'edificio; solo una delle bombe esplose, ma l'azione ebbe comunque vasta risonanza nell'ambiente dell'estrema sinistra romana<ref>{{Cita|Bianconi 2003|pp. 157-158|Bianconi2}}.</ref>. Nonostante qualche successo il LAPP ebbe vita breve e Morucci all'inizio del 1976 prese parte alla costituzione di una nuova formazione armata, le FAC ("[[Formazioni Comuniste Armate|Formazioni Armate Comuniste]]), formata da militanti principalmente dell'area dell'Italia centrale che iniziò a prendere accordi di collaborazione con le Brigate Rosse<ref>{{Cita|Mazzocchi 1994|p. 54|Mazzocchi}}.</ref>.
 
Il 21 aprile [[1976]] le FAC compirono il loro più importante attentato: un nucleo armato, di cui facevano parte anche Morucci e la Faranda, sparò alle gambe dell'industriale petrolifero [[Giovanni Theodoli]] (presidente dell'Unione Petrolifera Italiana e della [[Chevron Corporation|Chevron]]) che venne sorpreso all'uscita della sua abitazione a Roma in via Giulia mentre saliva a bordo della sua auto. Morucci aprì la portiera sinistra e fece fuoco con una mitraglietta [[Vz 61 Skorpion]], ferendo seriamente alle gambe Theodoli<ref>{{Cita|Mazzocchi 1994|pp. 53-54|Mazzocchi}}.</ref>.