Alba Longa: differenze tra le versioni
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La leggenda narra che la città di Alba Longa fu fondata da [[Ascanio]]<ref name="StraboneItaliaV3.2">{{Cita|Strabone|V, 3,2}}.</ref>, o Iulo, figlio di [[Enea]], trenta anni dopo la fondazione di ''[[Lavinio (città antica)|Lavinium]]''<ref name="ReferenceA">{{Cita|Tito Livio|I, 3}}.</ref>. Livio racconta che trascorsero circa trent'anni dalla fondazione di ''[[Laurentum]]'' a quella di Alba Longa, così chiamata per la sua posizione allungata sulla dorsale del monte<ref name="ReferenceA"/>; Cronologicamente l'avvenimento si collocherebbe intorno alla metà del [[XII secolo a.C.]], qualche tempo dopo la distruzione di [[Troia]] (avvenuta secondo gli eruditi antichi nel [[1184 a.C.]]).
Da Ascanio sarebbe quindi discesa una dinastia di [[Re latini|Re albani]], di cui conosciamo solo i nomi, fino ad arrivare a [[Numitore]] e [[Amulio]], figli del re [[Proca]].<ref>{{Cita|Tito Livio|I, 3. Elenca 14 re di Alba Longa}}.</ref> A quel tempo i domini di Albalonga si estendevano fino al Tevere.<ref name="StraboneItaliaV3.2"/> Il legittimo erede di Proca era Numitore, ma questi fu scacciato dal fratello Amulio che si impadronì del trono<ref name="StraboneItaliaV3.2"/>. Una profezia predisse che Amulio sarebbe stato deposto da un discendente di [[Numitore]]. Per questa ragione Amulio costrinse [[Rea Silvia]], unica figlia di Numitore, a diventare [[vestale]] e, perciò, a fare voto di castità: così Numitore non avrebbe più avuto successori legittimi<ref name="StraboneItaliaV3.2"/><ref name="ReferenceA"/>. Secondo la leggenda tuttavia Rea Silvia rimase incinta del dio [[Marte (divinità)|Marte]] e successivamente partorì i gemelli [[Romolo e Remo]]. Amulio ordinò che i gemelli venissero uccisi<ref>{{Cita|Tito Livio|I, 4}}.</ref>, ma questi furono invece abbandonati nel fiume [[Tevere]] e si salvarono venendo allattati da una lupa<ref name="StraboneItaliaV3.2"/><ref name="ReferenceB">{{Cita|Tito Livio|I, 5}}.</ref> Divenuti grandi e conosciuta la propria origine scacciarono Amulio dal trono<ref name="ReferenceB"/>, restituendolo al nonno Numitore e da questi ottennero poi il permesso di [[fondazione di Roma|fondare]] una nuova città, [[Roma quadrata|Roma]]<ref name="StraboneItaliaV3.2"/><ref>{{Cita|Tito Livio|I, 6}}.</ref>
Con il crescere della potenza di Roma, sotto il re [[Tullo Ostilio]] (intorno dunque alla metà del [[VII secolo a.C.]]), le due città vennero a contrasto<ref>{{Cita|Floro|I, 3.2}}.</ref> e la guerra fu decisa, per idea del re di Alba Longa [[Mezio Fufezio]], da una disfida fra tre fratelli romani, gli [[Orazi e Curiazi|Orazi]], contro tre fratelli di Alba Longa, i Curiazi<ref>{{Cita|Floro|I, 3.3}}.</ref>, vinta dai campioni romani. In seguito alla [[Battaglia di Fidene (VII secolo a.C.)|battaglia di Fidene]], durante la quale Mezio Fufezio aveva tentato di tradire l'esercito romano, di cui era alleato<ref>{{Cita|Tito Livio|I, 27}}.</ref>, la città di Alba Longa venne distrutta dai Romani<ref>{{Cita|Tito Livio|I, 29}}.</ref><ref name="StraboneItaliaV3.4">{{Cita|Strabone|V, 3,4}}.</ref> né fu mai più ricostruita.<ref name="LivioPeriochae1.14-16">[[Tito Livio|Livio]], ''Periochae [[ab Urbe condita libri]]'', 1.14-16.</ref> I suoi abitanti furono trasferiti a Roma e si insediarono sul [[Celio]], andando a ingrandire così la stessa Urbe<ref name="EutropioI.4" /><ref>{{Cita|Floro|I, 3.9}}.</ref>
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