Elisabetta d'Asburgo: differenze tra le versioni

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|incoronazione = [[10 febbraio]] [[1454]]
|investitura =
|predecessore = [[Sofia di HalshanyAlšėniškė]]
|erede =
|successore = [[Elena di Mosca]]
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Nell'agosto del [[1452]], preparandosi per la [[Guerra dei tredici anni]] (1454-66) con i [[Cavalieri Teutonici]], i polacchi inviarono un'ambasciata a [[Vienna]] per negoziare nuovamente il matrimonio tra Elisabetta e l'attuale re [[Casimiro IV di Polonia]]<ref name="Duczmal11">{{cita|Duczmal, 2012|pp. 150-151}}.</ref>. Ulrico II, che ora aveva la custodia di Elisabetta, ricevette favorevolmente la proposta e mandò due dei suoi uomini in [[Polonia]]. L'accordo formale di matrimonio fu raggiunto nell'agosto del [[1453]] a [[Breslavia]] in presenza di nobili polacchi e austriaci<ref name="Duczmal12">{{cita|Duczmal, 2012|p. 151}}.</ref>. Secondo l'accordo, la dote di Elisabetta, garantita da suo fratello re [[Ladislao il Postumo]], era di 100.000 monete d'oro ungheresi. La dote era assicurata da terre in [[Austria]], [[Ungheria]] e [[Boemia]]. A sua volta, Casimiro donò [[Koło]], [[Opoczno]], [[Przedecz]] e una somma mensile di 5.000 monete d'oro delle [[miniere di sale]] di [[Bochnia]] e [[Wieliczka]]. Elisabetta dovette rinunciare alle sue pretese sulle terre dei sovrani austriaci; la rinuncia non si sarebbe applicata se suo fratello Ladislao fosse morto senza un erede maschio<ref name="Duczmal12"/>.
 
La sua dote non fu pagata immediatamente e questo le diede un pretesto per rivendicare le corone ungheresi e boeme<ref name="Duczmal13">{{cita|Duczmal, 2012|p. 153}}.</ref>. Alla fine, Elisabetta ricevette due terzi della sua dote. La terza della sua dote assicurata dalle terre della [[Boemia]] fu perdonata quando suo figlio [[Vladislao II di Boemia|Vladislao II]] divenne [[re di Boemia]]<ref name="Duczmal14">{{cita|Duczmal, 2012|p. 154}}.</ref>. Casimiro IV compensò la dote ritardata e fornì alla moglie sicurezza finanziaria quando nel dicembre [[1461]], dopo la morte della regina [[Sofia di HalshanyAlšėniškė|Sofia]], trasferì un certo numero di terre reali nei possedimenti di Elisabetta<ref name="Duczmal4"/>. Nel [[1467]], rinunciò alla sua rivendicazione sul [[ducato di Lussemburgo]]<ref name="Putnam">{{cita|Putnam, 1918|p. 53}}.</ref>.
 
Elisabetta arrivò in [[Polonia]] nel febbraio del [[1454]] con un seguito di novecento cavalieri<ref name="Duczmal12"/>. Secondo quanto riferito, Casimiro fu informato che Elisabetta non era una donna attraente e stava riconsiderando il matrimonio, ma si inchinò alla pressione della sua corte<ref name="Duczmal15">{{cita|Duczmal, 2012|pp. 151-152}}.</ref>. Il 9 febbraio Elisabetta arrivò a [[Cracovia]] e fu accolta da Casimiro e sua madre. Il giorno dopo fu celebrato il matrimonio e fu incoronata regina di Polonia<ref name="Duczmal8"/>. Il loro matrimonio fu felice e rafforzò i rapporti fra gli [[Asburgo]] e gli [[Jagelloni]]. Elisabetta, nonostante le frequenti gravidanze, accompagnò il marito in quasi tutti i viaggi, incluse una trentina di visite al [[Granducato di Lituania]]. Si separavano raramente e per brevi periodi di tempo in cui Casimiro era in guerra<ref name="Duczmal8"/>. I bambini ricevettero un'istruzione approfondita, che fu accreditata ad Elisabetta da [[Marcin Kromer]]. I loro tutori comprendevano il prete polacco [[Jan Długosz]] e l'umanista italiano [[Filippo Buonaccorsi]]<ref name="Duczmal13"/>.