L'espressione ''Code monkey'' (letteralmente, ''scimmia programmatrice'') si riferisce generalmente, nel mondo anglofono, ad un programmatore per computer o comunque chi scrive codice per sopravvivere; entrando nello specifico, il termine si riferisce a quelle persone capaci unicamente di scrivere del [[codice sorgente|codice]], inabili dunque nel compiere lavori che richiedono un tasso di astrazione più elevato come il curare l'architettura, l'analisi ed il design del software. In tal senso, il termine è considerabile leggermente offensivo, ed è spesso attribuito alla maggior parte dei programmatori più giovani all'interno di un gruppo.
Il termine può anche essere auto-attribuito come modo per scaricare le responsabilità per una decisione presa dall'amministrativo, oppure come lamento dovuto al dover sopportare tali decisioni (ad es.: "Non chiedermi perché dobbiamo scrivere in [[COBOL]], sono semplicemente un "code monkey").
Il termine può anche essere applicato a programmatori per computer non professionisti che uniscono insieme spezzoni di codice trovati su [[Internet]] o libri per realizzare una applicazione, senza avere né apprezzamento né comprensione dei principi che sono alla base del codice o della programmazione più in generale.
Alcuni autori non considerano programmatori in senso stretto i ''coder'' ovvero quelli che si limitano a convertire l'algoritmo in codice, in quanto, eseguendo una mera traduzione, non programmano alcunché.