Tommaso di Sutton: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Tommaso di Sutton iniziò la sua attività polemizzando contro [[Enrico di Gand]]; in un secondo tempo invece si preoccupò soprattutto di combattere lo [[Duns Scoto|scotismo]], scrivendo una confutazione dell'''Opus Oxoniense'' e dello [[Duns Scoto|Scoto]] stesso. Fu uno dei migliori scolastici tomisti, ma pur rimanendo un fermo apologeta della filosofia dell'[[Tommaso d'Aquino|Aquinate]], mantenne una certa indipendenza di fronte a essa. Nel secondo momento della sua attività filosofica sostenne la distinzione reale di [[Essenza (filosofia)|essenza]] e [[esistenza]], e la concezione, di lui caratteristica, che [[intelletto]] e [[volontà]] siano del tutto passivi. La sua opera principale è data, accanto alle ''Quaestiones disputatae'', che appartengono all'attività antiscotista, dalle quattro serie dei ''Quodlibeta'', metà contro Enrico di Gand, metà contro lo scotismo. Il ''De Pluralitate Formarum'' (antiscotista, ed. completa solo nel 1886), fu edito nelle collezioni delle opere di San Tommaso; fu invece edito a parte, nel 1485 (Vicenza 1485, Venezia 1525) il ''Liber propugnatorius super primum sententiarum contra Johannem Scotum''. Portò a termine i commenti di San Tommaso al ''[[Sull'interpretazione|Περὶ ἑρμηνείας]]'' e al ''[[De generatione et corruptione]]'' di [[Aristotele]].
== Bibliografia ==
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