Collasso dell'Età del Bronzo: differenze tra le versioni

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=== Siccità ===
È stato sostenuto che il collasso del Tardo Bronzo possa essere spiegato da marcati quanto repentini periodi di siccità, più che da invasioni di popoli e che, anzi, la migrazione dei [[Luvi]] dall'[[Anatolia]] occidentale, spesso associata alle migrazioni dei Popoli del mare, sia stata causata proprio dalla siccità<ref>{{en}} ''[https://link.springer.com/article/10.1007%2FBF02423389 The decline of Late Bronze Age civilization as a possible response to climatic change]'', in ''Climatic Change'', ISSN 0165-0009 (Paper) 1573-1480 (Online), Volume 4, Numero 2, giugno 1982, pp. 173-198.</ref>.
Più recentemente, è stato illustrato come la diversione delle tempeste [[Atlantico|atlantiche]] invernali,col loro passaggio a nord dei [[Pirenei]] e delle [[Alpi]] invece che a sud, porti condizioni più umide nell'Europa centrale, ma siccità nel Mediterraneo orientale. Una diversione del genere avrebbe potuto essere associata al collasso della tarda Età del Bronzo<ref>{{cita libro |autore=Brian Fagan |titolo=La rivoluzione del clima |url=http://books.google.com/books?id=cjfLAQAACAAJ |anno=2001 |editore=Sperling & Kupfer|isbn=978-88-200-3183-1}}</ref>.
 
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Questi fenomeni potrebbero aver innescato spirali recessive politico-religiose, economiche e, infine, militari.
Infatti spesso i sovrani (è il caso dell'impero ittita, particolarmente esposto alla siccità, che, in questo caso, avrebbe trasformato in [[steppa]] terreni in precedenza coltivabili) giustificavano il proprio potere con l'opera di mediazione tra l'umano e il soprannaturale, in particolare con le divinità climatiche (pioggia, tempesta ecc.); il loro fallimento avrebbe indebolito la legittimazione popolare del potere monarchico.
 
Inoltre la risposta all'inaridimento potrebbe essere stata di mettere a cultura nuovi terreni, [[disboscamento|disboscando]] altri boschi (anche in zone di seconda e terza scelta), causando un ulteriore rarefazione delle piogge ed aumentando l'erosione e la pericolosità delle alluvioni.
Grandi disboscamenti avrebbero trasformato in steppe ampie aree dell'Anatolia centrale, costringendo gli Ittiti a trasferirsi a sud.
 
La siccità avrebbe reso l'eccedenza agricola sempre più scarsa, con una contrazione dei commerci, un aumento delle carestie (specie negli ambiti urbani che necessitavano di grandi surplus dalle campagne) e delle [[epidemia|epidemie]], causando un collasso demografico generale.
Risulta piuttosto raro nella storia che un periodo caldo sia anche secco: nel 1200 a.C. sarebbe stato così, ma negli anni successivi, secondo un modello più normale nella storia del clima, il clima sarebbe stato secco e freddo, con gelate estive e primaverili (almeno nella Cina centrale, per la quale esistono fonti scritte) causa, nelle società pre-industriali, di carestie.
Le carestie potrebbero aver provocato migrazioni di popolazioni affamate in cerca di cibo ma anche migrazioni di massa da aree meno colpite dalla siccità (come l'Europa centrale, naturalmente più piovosa di quella meridionale) ma più arretrate, verso zone più ricche e progredite, ma indebolite e impoverite dagli eventi.
Inoltre le dinastie regnanti, incapaci di far fronte al problema della fame, avrebbero dovuto far fronte a ribellioni interne (dovute al calo della loro legittimazione ideologico-religiosa) ed a invasioni esterne, con eserciti demoralizzati e resi meno fedeli dal calo di legittimazione, oltre che indeboliti dalla crisi demografica. Mentre gli invasori, alla ricerca disperata di cibo, sarebbero stati molto più determinati.
 
Anche se c'è scetticismo riguardo alla teoria della scarsità di bronzo, l'insicurezza determinata da migrazioni ed invasioni e la contrazione dei commerci avrebbero potuto ridurre la capacità degli Stati di provvedere all'approvvigionamento di bronzo, favorendo così l'affermazione del ferro e di un nuovo modello di guerra, ad esso correlato.
La diffusione del ferro (come quella di un tipo più efficiente di [[aratro]]) sarebbe in relazione con questo prolungato periodo di siccità , che avrebbe spinto a cercare nuove soluzioni.
Sarebbe quindi più una via d'uscita al collasso che una causa dello stesso<ref>Behringer, cit.</ref>.