Guglielmo Pepe: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
EntratoEntrò nell'[[esercito]] in giovane età, nella [[Scuola Militare Nunziatella]] dove venivano formati gli ufficiali dell'esercito del Regno di Napoli,; nel [[1799]] a [[Napoli]] si schierò a difesa della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Partenopea]]. A seguito della sconfitta della Repubblica contro le truppe [[Borbone delle Due Sicilie|borboniche]] del [[Fabrizio Ruffo|cardinal Ruffo]], essendo stato ferito e catturato nella decisiva battaglia presso il [[Ponte della Maddalena (Napoli)|ponte della Maddalena]], venne liberato, in quanto ancora sedicenne, e poi esiliato in [[Francia]], dove entrò nell'[[Grande Armata|esercito di Napoleone]], distinguendosi in molte [[Battaglia|battaglie]], sia al servizio di [[Giuseppe Bonaparte]], [[re di Napoli]], che di [[Gioacchino Murat]].
 
Prese parte alla [[Moti del 1820-1821|rivoluzione napoletana del 1820]] e fu sconfitto al confine tra lo [[Stato Pontificio]] e il [[Regno di Napoli]] dagli austriaci del generale [[Johann Maria Philipp Frimont]] in quella che è ricordata come [[Battaglia di Rieti-Antrodoco|la prima battaglia del Risorgimento]] (7-10 marzo 1821)<ref>Angelo Sacchetti Sassetti, ''Rieti nel Risorgimento italiano'', 1911.</ref>; ripiegando verso le gole di [[Antrodoco]] (allora appartenente alla [[provincia dell'Aquila]], nel [[Regno di Napoli]], oggi in [[provincia di Rieti]]), fu inseguito dagli austriaci, i quali, la mattina del 10 marzo, vinte le ultime resistenze napoletane nei pressi del santuario della Madonna delle Grotte, si portavanoportarono così verso [[L'Aquila]], che occuparono alle sette della sera di quello stesso giorno.<ref>Lino Martini, ''Sulla Battaglia di Rieti-Antrodoco 7-10 marzo 1821 Studio storico-critico''.</ref>
 
La mattina del 24 marzo, per la [[via Toledo]], Frimont entrò trionfante in Napoli e tutte le conquiste della rivoluzione napoletana del 1820 vennero immediatamente soppresse.<ref>{{de}} ''Diplomatisches Archiv für die zeit-und Staatengeschichte das jahr 1821'', Erster band, Stuttgart und Tübingen, 1850.</ref>
 
In seguito comandò il corpo spedito da [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] contro gli [[Impero austriaco|austriaci]] nel [[1848]], impegnandosi nella [[Repubblica di San Marco|difesa di Venezia]], affidatagli da [[Daniele Manin]], nel [[1848]] e [[1849]]. Nuovamente sconfitto ed esiliato, emigrò a [[Parigi]]; quindi rientrò in [[Italia]], passando i suoi ultimi giorni a Torino. Fu una delle più significative figure del [[Risorgimento]] italiano, celebre anche perché non solo si impegnò nei movimenti repubblicani, ma scrisseanche inoltreperché scrisse numerosi libri per raccontare gli eventi ed esortare ad unaalla lotta per l'Italia unita.
 
==Targhe commemorative e monumenti dedicati a Guglielmo Pepe ==