Joe Quesada: differenze tra le versioni
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|LuogoNascita = New York
|AnnoNascita = 1962
|GiornoMeseNascita = 12 gennaio
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
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|Attività2 = curatore editoriale
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = nel 1998 firma un contratto in esclusiva per la Marvel Comics, per la quale fonda con Palmiotty l'imprint [[Marvel Knights]]
|Immagine = 12.21.10JoeQuesadaByLuigiNovi.jpg
|Didascalia = Joe Quesada, nel corso di una conferenza stampa alla [[Midtown Comics]] nel [[2010]]
}}
È conosciuto anche come '''Joey Q'''. Nel 1994 ha fondato una sua casa editrice indipendente insieme a Jimmy Palmiotti. Si tratta della ''Event Comics'' che nonostante la discontinuità delle pubblicazioni è ufficialmente ancora operativa.
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== Carriera ==
=== L'esordio come disegnatore (1991-1993) ===
Nato da genitori cubani nello
=== Affermazione e successo ===
Il talento di Quesada per quanto riguarda la creazione di nuovi personaggi dinamici, moderni e innovativi viene subito riconosciuto dall'ex
==''Editor-in-Chief'' alla Marvel Comics==
Joe Quesada è diventato famoso come ''Editor-in-Chief'' della Marvel Comics. Ha conseguito questa posizione nel [[2000]], rimpiazzando [[Bob Harras]]. In questo ruolo per uno dei due principali [[editore|editori]] dell'[[industria]] del fumetto [[mondo|mondiale]], le sue decisioni sono state e sono molto influenti. È stato sottoposto sia a molti elogi
Quesada divenne ''Editor-in-Chief'' nello stesso periodo in cui [[Bill Jemas]] divenne presidente della Marvel, ma quando Jemas fu licenziato Quesada rimase.
A Quesada è riconosciuto il merito di aver riportato in auge la Marvel dopo la [[bancarotta]] e la crisi di vendite alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]]. Restituì alla ''Casa delle Idee'' (così viene anche chiamata la Marvel) la posizione di ''leader'' del mercato, tagliando drasticamente titoli che non vendevano e rilanciando, con diverse iniziative e l'arruolamento degli autori più prestigiosi, le serie cardine dell'Universo Marvel e progetti innovativi (come l'[[Ultimate Marvel|universo Ultimate]]). Nel corso degli anni novanta la Marvel invece aveva seguito una politica differente, puntando sulla fama dei suoi principali personaggi, trascurando l'importanza degli autori.
Quesada diresse la crescita della Marvel come marchio dell'industria dell'[[intrattenimento]] al di fuori del campo dei fumetti con [[film]] come [[X-Men (film)|X-Men]] e [[Spider-Man (film)|Spider-Man]]. L'orientamento di Quesada fu di provare a convertire la Marvel dall'essere un'[[impresa]] dedicata esclusivamente ai fumetti in un'impresa dell'intrattenimento in generale.
Joe Quesada non ama affatto le morti nei fumetti e impose all'inizio del suo mandato una sospensione del recupero dei personaggi morti. Come prima cosa impedì a [[Chris Claremont]] di far risorgere immediatamente [[Psylocke]], uccisa nel [[2001]]. Comunque, nel tempo, la sua "[[moratoria]]" si fece più morbida e più personaggi risorsero, come la stessa Psylocke nel [[2005]]. In alcune sue dichiarazioni rilasciate sul ''forum'' [[internet]] ''The Unreachable Star'' nell'agosto [[2004]] ha spiegato che non c'è una vera e propria politica ufficiale di restrizione delle resurrezioni (''Dead Means Dead'' ''policy'', in [[lingua italiana|italiano]] si può rendere con "Morto Resta Morto"), affermando invece, a proposito del ritorno di Psylocke e [[Colosso (personaggio)|Colosso]], che le regole per la resurrezione dei personaggi trapassati erano di esaminare le circostanze della morte di ciascuno e che questo tipo di eventi doveva essere richiesto dallo svolgimento delle trame, non essere usato per far salire le vendite. Il tutto deve avere un motivo logico e una spiegazione convincente, essere chiaramente pianificato ed essere sensato perché possa avvenire. Per esempio, nelle parole di Quesada, la morte di Psylocke non è una "morte classica", cioè una di quelle morti irreversibili (cita ad esempio [[Gwen Stacy]], la defunta fidanzata di [[Peter Parker]]) secondo la sua linea, ma la sua resurrezione alla fine è stata consentita perché consentiva di approfondire il personaggio, ovvero c'era una ragione narrativa per consentirla. A proposito del ritorno di Colosso<ref>''Astonishing X-Men'' n. 4, ottobre 2004; prima ed. [[Lingua italiana|it.]] in ''X-Men Deluxe'' n. 124, Panini Comics, agosto 2005.</ref> invece il pensiero del supervisore capo è questo: [[Joss Whedon]] è stato capace di azzeccare spiegazioni logiche con il suo ritorno di Colosso - sacrificatosi anni addietro per fermare il [[Virus Legacy]] - riguardo al perché il personaggio dovrebbe essere ancora vivo e alle ragioni alla base di un suo rientro.
Joe Quesada inizialmente ha inoltre posto al bando le note a piè di pagina (rimandi a storie precedenti), sebbene come nel caso delle morti anche questo bando si sia allentato in tempi più recenti. Altra cosa a lui sgradita su cui è intervenuto è la numerazione degli albi. In casi come ''[[La rinascita degli eroi]]'' infatti la Marvel (sotto la direzione di [[Bob Harras]]) aveva fatto ripartire dal numero uno le sue più celebri testate (quelle dedicate ai principali eroi come [[Uomo Ragno]], [[Fantastici Quattro]] e [[Vendicatori]]), mentre sotto la sua gestione fu ripristinata la numerazione originale. Ciò malgrado sotto di lui ci sono stati alcuni rilanci dal numero uno come ''New Avengers'', che sostituisce la tradizionale testata dedicata al supergruppo.
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Joe Quesada è stato tra i principali artefici della creazione di tre "etichette" di successo:
* [[Marvel Knights]] rivolta a un pubblico più maturo e già affezionato ai personaggi (questo prima della sua nomina a ''Editor-in-Chief'').
* [[MAX (fumetto)|MAX]] rivolta
* [[Ultimate Marvel]] rivolta ai nuovi lettori, con Bendis, Bill Jemas e [[Mark Millar]].
Quesada ha sostenuto di non essere personalmente a favore dei contratti in esclusiva per gli autori in luogo del libero professionismo, sia con la Marvel sia con la DC, sebbene capisca che è il modo in cui funziona il mercato nel periodo in cui egli si trova
Durante la gestione di Quesada la Marvel si è mossa nell'aggressivo mercato dei ''[[Glossario dei fumetti#T|trade paperback]]'', la qual cosa è stata criticata da alcuni perché avrebbe danneggiato il [[commercio]] degli albi tradizionali.<ref>Albi spillati di 32 pagine, di cui 20/22 di fumetti.</ref> D'altro canto, questo permette ai nuovi lettori di recuperare velocemente e facilmente una storia completa e avvicinarsi a una serie favorendone l'acquisto e le vendite. La Marvel ha inoltre precorso i tempi nella pubblicazione di raccolte giganti (volumi di tre, quattro o più centinaia di pagine) con copertina cartonata, elogiate per la qualità editoriale e i contenuti.
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Seguendo la tradizione della rubrica di Stan Lee ''Stan's Soapbox'', Joe Quesada scriveva un redazionale mensile, che appare nella maggior parte dei fumetti pubblicati dalla Marvel Comics, intitolato ''Cup o' Joe'' in cui illustra e spiega le novità e le scelte editoriali.
All'inizio del [[2011]] Quesada ha ricevuto l'incarico dalla Marvel di occuparsi maggiormente della parte relativa alla produzione di film, serie TV, merchandising e simili in qualità di ''Chief Creative Officer''; è stato sostituito da Axel Alonso come ''Editor-in-Chief''.<ref name="New E-I-C"/>
== Opere ==
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