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L'{{Nihongo|'''Agenzia spaziale giapponese'''|宇宙航空研究開発機構|Uchū-Kōkū-Kenkyū-Kaihatsu-Kikō}} (in [[lingua inglese|inglese]]: ''Japan Aerospace eXploration Agency'', in sigla '''JAXA''') è l'agenzia governativa giapponese che si occupa dell'esplorazione spaziale.
JAXA è responsabile per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e il lancio di [[satelliteSatellite artificiale|satelliti]] in [[orbita terrestre bassa|orbita]], oltre allo sviluppo di missioni avanzate come l'esplorazione di asteroidi e l'esplorazione umana della Luna<ref>{{cita news |url=https://www.theguardian.com/science/2007/sep/15/spaceexploration.japan |titolo=Japan launches biggest moon mission since Apollo landings |dataaccesso=16 settembre 2007 |pubblicazione=guardian.co.uk/science | città=Londra | nome=Justin | cognome=McCurry | data=15 settembre 2007}}</ref>. Lo slogan è ''Explore to Realize''.<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/about/philosophy/index.html#corps|titolo=JAXA Corporate Slogan|editore=JAXA|lingua=en|accesso=31 agosto 2022}}</ref>
 
== Storia ==
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=== Esplorazione umana ===
JAXA partecipa assieme ad ESA e CSA al [[programma Artemis]]<ref>{{cita web|url=https://www.nasa.gov/press-release/nasa-government-of-japan-formalize-gateway-partnership-for-artemis-program|titolo=NASA, Government of Japan Formalize Gateway Partnership for Artemis Program|data=13 gennaio 2021|editore=NASA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. L'agenzia giapponese contribuirà con dei componenti al Gateway<ref name="gateway">{{cita web|url=https://spacenews.com/nasa-and-japan-finalize-gateway-agreement/|titolo=NASA and Japan finalize Gateway agreement|nome=Jeff|cognome=Foust|editore=SpaceNews|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>, un avamposto orbitante che fornirà supporto alle missioni lunari e alle future esplorazioni oltre la Luna. Il Gateway costituirà un punto di rendez vous[[rendezvous]] per gli astronauti in viaggio verso la superficie lunare<ref>{{cita web|url=https://www.nasa.gov/gateway/overview|titolo=Gateway|editore=NASA|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
L'agenzia giapponese svilupperà i sistemi di controllo ambientale e di supporto vitale dell'[[International Habitation Module]] (I-Hab)<ref name="gateway"/>, il componente principale.
 
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Qualche mese dopo è stata lanciata la successiva missione ''[[Suisei]]'' (PLANET-A), anch'essa per lo studio di Halley. La sonda era identica a ''Sakigake'', ma era equipaggiata con un camera ad ultravioletti e uno strumento per la misurazione del [[vento solare]]<ref name="suisei">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/suisei.html|titolo=SUISEI|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
 
''[[Hiten]]'' (MUSES-A) è stata la prima sonda lunare giapponese, lanciata a gennaio 1990 e posta su un'orbita altamente ellittica attorno alla Terra che ha permesso dei flyby lunari<ref name="hiten">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/hiten.html|titolo=HITEN|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Al primo passaggio, la sonda ha lanciato un piccolo orbiter di nome ''Hagoromo''. Quest'ultimo ha tuttavia avuto un malfunzionamento. Hiten ha completato la sua missioni effettuando dieci [[Sorvolo ravvicinato|flyby]] lunari e sperimentando manovre di [[aerofrenaggio]] durante i passaggi in vicinanza della Terra.
 
Nel 1998 è stata lanciato tramite l'allora nuovo lanciatore [[M-V]] il primo orbiter marziano giapponese, chiamato ''[[Nozomi]]'' (PLANET-B). Gli strumenti scientifici di bordo avrebbero misurato la struttura, la composizione e le dinamiche della ionosfera, gli effetti del [[vento solare]], la [[magnetosfera]] del pianeta e le polveri presenti nell'[[atmosfera di Marte|atmosfera]]<ref name="nozomi">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/nozomi.html|titolo=NOZOMI|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=https://solarsystem.nasa.gov/missions/nozomi/in-depth/|titolo=Nozomi|editore=NASA|data=18 aprile 2019|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Giunto a dicembre 2003 su [[Marte (astronomia)|Marte]], ha fallito l'inserimento in orbita.
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La sonda conteneva quattro piccoli rover per lo studio della superficie. I primi due, chiamati ''HIBOU'' (Rover-1A) e ''OWL'' (Rover-1B) sono atterrati su Ryugu a settembre 2018<ref>{{cita web|url=https://www.space.com/41912-japanese-hopping-rovers-land-on-asteroid.html|titolo=They Made It! Japan's Two Hopping Rovers Successfully Land on Asteroid Ryugu|data=22 settembre 2018|nome=Meghan|cognome=Bartels|editore=space.com|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Hanno ripreso immagini e video della superficie, operando rispettivamente per 36 giorni e 3 giorni terrestri. Il terzo rover chiamato ''Mobile Asteroid Surface Scout'' (MASCOT) è stato sviluppato in collaborazione con l'[[Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt|agenzia spaziale tedesca]] DLR e l'[[Centre national d'études spatiales|agenzia spaziale francese]] CNES ed è atterrato a ottobre dello stesso anno<ref>{{cita web|url=https://www.media.inaf.it/2018/10/05/mascot-ha-completato-lanalisi-di-ryugu/|titolo=Mascot ha completato l’analisi di Ryugu|data=5 ottobre 2018|editore=INAF|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. L'ultimo rover, chiamato ''MINERVA-II-2'' (Rover-2) ha avuto un malfunzionamento.
I campioni sono stati raccolti in contenitori sigillati all'interno della ''Sample Return Capsule''. Al termine della fase scientifica, ''Hayabusa 2'' ha attivato i propulsori per cambiare orbita e tornare a Terra. Durante il flyby terrestre, avvenuto a dicembre 2020, la sonda ha rilasciato la capsula con i campioni, che è entrata nell'atmosfera ed è atterrata in Australia il 5 dicembre 2020<ref>{{cita web|url=https://www.media.inaf.it/2020/08/19/i-campioni-di-ryugu-atterreranno-in-australia/|titolo=I campioni di Ryugu atterreranno in Australia|data=19 agosto 2020|nome=Manuela|cognome=Sandri|editore=INAF|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
In seguito, nella fase estesa della missione, la sonda ha modificato la sua traiettoria per dirigersi verso altri asteroidi. Attualmente è in rotta verso (98943) 2001 CC21, ed è previsto che effettuerà un flyby a luglio 2026. Successivamente farà un rendez vousrendezvous con l'asteroide [[1998 KY26|1998 KY<sub>26</sub>]] a luglio 2031<ref>{{cita web|url=https://www.media.inaf.it/2020/12/22/hayabusa2-ecco-il-tuo-prossimo-obiettivo/|titolo=Hayabusa2, ecco il tuo prossimo obiettivo|data=22 dicembre 2020|nome=Valentina|cognome=Guglielmo|editore=INAF|accesso=11 settembre 2022}}</ref>.
 
[[File:BepiColombo surveys Mercury’s rich geology ESA24324352.jpeg|thumb|right|Il pianeta [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]] ripreso dalla sonda [[BepiColombo]]]]
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''[[Ginga (satellite)|Ginga]]'' (ASTRO-C) è stato il terzo telescopio a raggi X giapponese, dopo ''Hakucho'' e ''Tenma'' (''Hinotori'' è considerato un satellite per lo studio del Sole), lanciato a febbraio 1987 tramite un lanciatore M-S II<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/ginga.html|titolo=GINGA|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Lo strumento primario era un [[contatore proporzionale]] per la rivelazione di [[raggi X]] a largo campo (con energie da 1,5 a {{M|37|ul=keV}}). Poco dopo il lancio, il satellite ha osservato i raggi X prodotti dalla supernova [[SN 1987a]] nella [[Grande Nube di Magellano]]<ref>{{cita pubblicazione|nome=Y.|cognome=Tawara|doi=10.1063/1.37230|rivista=AIR Conference Proceedings|volume=170|numero=1|url=https://aip.scitation.org/doi/abs/10.1063/1.37230|titolo=X-ray observations of SN1987A with Ginga|anno=1988}}</ref>, la prima ad essere osservata dopo quattro secoli. Ha terminato la sua missione nel novembre 1991.
 
''[[Yohkoh]]'' (SOLAR-A) era un osservatorio solare sviluppato dall'Istituto dello Spazio e delle scienze Astronautiche, in collaborazione con le agenzie spaziali degli [[NASA|Stati Uniti]] e del [[UK Space Agency|Regno Unito]], ed è stato lanciato in orbita ad agosto 1991 da un lanciatore M-3S II<ref name="yohkoh">{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/yohkoh.html|titolo=YOHKOH|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. Gli strumenti di bordo erano un telescopio per raggi X molli, un telescopio per raggi X duri (da 14 a {{M|93|ul=keV}}), uno [[Reticolo di Bragg|spettrometro a cristallo di Bragg]] e uno [[spettrometro]] a banda larga (da {{M|3|ul=keV}} a {{M|100|ul=MeV}}). Dopo più di dieci anni di osservazioni ha concluso con successo la sua missione ad aprile 2004<ref name="yohkoh"/>.
 
L{{'}}''[[Advanced Satellite for Cosmology and Astrophysics]]'' (ASTRO-D) era il quarto telescopio a raggi X, e come il precedente ''Yohkoh'' è stato sviluppato dall'Istituto dello Spazio e delle scienze Astronautiche in collaborazione con gli Stati Uniti<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/missions/spacecraft/past/asca.html|titolo=ASCA|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref>. &Egrave; stato lanciato a febbraio 1993 e ha condotto osservazioni per sette anni, fino alla sua disattivazione a causa di una [[tempesta geomagnetica]]. La grande mole di dati raccolta tramite due [[spettrometro|spettrometri]] a stato solido e due [[contatore a scintillazione|contatori a scintillazione]], tra cui le emissioni di raggi X della supernova [[SN 1993j]]<ref>{{cita pubblicazione |nome=Yoshiki |cognome=Kohmura|nome2=Hajime|cognome2=Inoue|nome3=Takashi|cognome3=Aoki|nome4=Manabu|cognome4=Ishida|titolo=Detection os X-rays from SN 1993J with ASCA |rivista= Astronomical Society of Japan |editore= |città= |volume= |numero= |anno=1994 |mese=febbraio |pp= |id= |doi=|url=https://www.researchgate.net/publication/4678114_Detection_os_X-rays_from_SN_1993J_with_ASCA |formato=PDF|lingua=en |accesso=11 settembre 2022 }}</ref> è stata resa pubblica e ha contribuito a più di 1000 pubblicazioni scientifiche.
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=== Centro di test di Noshiro ===
Il [[Centro di test di Noshiro]]<ref>{{cita web|url=https://www.isas.jaxa.jp/en/about/facilities/noshiro.html|titolo=Noshiro Rocket Testing Center|editore=ISAS|lingua=en|accesso=11 settembre 2022}}</ref> è una struttura di ricerca affiliata alla JAXA, situata su una stretta striscia di territorio davanti al Mar del Giappone nella zona meridionale della città di [[Noshiro]]. &Egrave; stato costruito nel 1962 e le sua attività comprendono il test statici di accensione dei [[razzo a propellente solido|motori a propellente solido]] utilizzati nei lanciatori di satelliti e di sonde spaziali, dei razzi della serie [[Mu (famiglia di lanciatori)|Mu]] e per [[Razzo-sonda|razzi sonda]] lanciati dal [[Centro spaziale di Uchinoura|centro di Uchinoura]]. Sono condotti test su propulsori [[ramjet]], su piccoli veicoli equipaggiati con motori a [[ossigeno liquido|ossigeno]] e [[idrogeno]] liquidi e sistemi di propulsione a [[Ossido di diazoto|N<sub>2</sub>O]] ed [[etanolo]].
 
=== Campo aerospaziale di Taiki ===
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=== Uffici internazionali ===
JAXA possiede uffici internazionali<ref>{{cita web|url=https://global.jaxa.jp/about/centers/resident/index.html|titolo=Overseas Offices|editore=JAXA|lingua=en|accesso=31 agosto 2022}}</ref> a Washington, Houston, Parigi, Bangkok, Mosca.
 
 
==Note==
<references/>