Papa Pio XII: differenze tra le versioni
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In qualità di [[Camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]], fu Pacelli che diresse il [[conclave]] che seguì alla morte di Pio XI. Il 2 marzo [[1939]], giorno del suo 63º compleanno, dopo solo tre scrutini e un giorno di votazioni, la scelta ricadde su di lui. Pacelli scelse il nome di Pio XII, a voler significare una sostanziale continuità con l'operato del precedente capo della Chiesa. Fatto insolito per un conclave, fu eletto colui che, alla vigilia, aveva le migliori possibilità di diventare papa. In effetti Pacelli rappresentava un'ottima scelta politica in quanto era il più esperto in diplomazia tra i cardinali del [[Collegio cardinalizio|Collegio]]. Pacelli fu il primo segretario di Stato dal [[1667]] ([[papa Clemente IX|Clemente IX]]) e il secondo camerlengo (dopo [[papa Leone XIII|Leone XIII]]) a venir eletto papa.
Il giorno stesso dell'elezione del nuovo pontefice, il conte [[Galeazzo Ciano|Ciano]], ministro italiano degli affari esteri, annotava nel suo diario che alla vigilia Pignatti di Custoza, ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, gli aveva detto essere Pacelli il cardinale favorito dai tedeschi<ref>[[Saul Friedländer]], ''Pio XII e il Terzo Reich'', Milano, Feltrinelli, 1965. Secondo Friedländer, è possibile che tali reazioni contrastanti siano dovute a una divergenza di opinioni tra Goebbels e Ribbentrop in merito all'atteggiamento che il segretario di Stato di Pio XI avrebbe assunto verso il Reich, nel caso fosse stato eletto papa.</ref>: «2 marzo – Viaggio di ritorno. A Tarvisio ricevo la notizia dell'elezione alla tiara del cardinale Pacelli. Non mi sorprende: ricordo il colloquio ch'ebbi con lui il 10 febbraio. Fu molto conciliante. E pare che nel frattempo abbia anche notevolmente migliorate le relazioni con la Germania, al punto che Pignatti ha ieri riferito essere il Pacelli il cardinale favorito dai tedeschi. A tavola avevo detto a Edda e ai miei collaboratori: "Il Papa sarà eletto entro oggi. È Pacelli, che assumerà il nome di Pio XII". La realizzazione della mia previsione ha interessato tutti»<ref>Galeazzo Ciano, [[Renzo De Felice]] (a cura di), ''Diario 1937-1943'', Milano, Rizzoli, 1980, p. 259.</ref>.
[[File:Pio XII.jpg|sinistra| L'elezione e l'incoronazione di Pacelli ebbero un'accoglienza mista in Germania. Da parte della maggioranza della stampa tedesca, quella più vicina al partito nazista, giunsero commenti alquanto ostili: il ''[[Berliner Morgenpost]]'' scrisse che «l'elezione di Pacelli non è accolta favorevolmente in Germania poiché egli è sempre stato ostile al nazionalsocialismo»; la ''Frankfurter Zeitung'' scrisse che «molti dei suoi discorsi hanno dimostrato che non comprende del tutto le ragioni politiche e ideologiche che hanno iniziato la loro marcia vittoriosa in Germania».<ref>John Cornwell, ''Il Papa di Hitler'', Milano, Garzanti, 2000.</ref><ref>Pier Luigi Guiducci, ''Il Terzo Reich contro Pio XII - Papa Pacelli nei documenti nazisti (Attualità e storia)'', San Paolo, 2013, p. 88.</ref> Lo ''Schwarze Korps'' (giornale ufficiale delle [[Schutzstaffel|SS]]) scrisse: «Il Nunzio e Cardinale Pacelli ci ha dimostrato scarsa comprensione, ed è per questa ragione che noi gli accordiamo poca fiducia. Pacelli ora Pio XII non seguirà sicuramente una strada diversa»<ref>''Das Schwarze Korps'', 9 marzo 1939.</ref>. Il Ministero degli Esteri del Reich incaricò l'ambasciatore presso la Santa Sede di portare al neoeletto Papa le congratulazioni di Hitler, ma solo oralmente. In una nota riservata si precisò: "In considerazione del noto comportamento del già Cardinale Pacelli nei confronti del movimento nazionalsocialista, i complimenti non devono essere formulati in maniera particolarmente calda".<ref name="raiplay.it">{{Cita web|url=https://www.raiplay.it/video/2013/08/La-Grande-Storia---Eugenio-Pacelli-Il-principe-di-Dio-b39e8ec4-f0a6-41f9-a8a2-1b23cfdb3b4e.html|titolo=Eugenio Pacelli, il Principe di Dio - S2013 - Video|sito=RaiPlay|lingua=it|accesso=26 gennaio 2021}}</ref>
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