Papa Leone IX: differenze tra le versioni

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Se lo considera santo, ovviamente lo venera.
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=== Pontificato ===
==== Governo della Chiesa ====
Uno dei suoi primi atti pubblici fu quello di tenere il notoconsueto sinodo di Pasqua del 1049, nel quale fu confermatoconfermò il [[celibato ecclesiastico]] per chiunque fosse almeno [[suddiacono]] e nel quale riuscì a rendere chiare le sue convinzioni contro ogni tipo di [[simonia]]: per ogni vescovo che avesse comprato la nomina la pena era la decadenza dalla carica. Il resto dell'anno fu occupato da uno di quei viaggi attraverso l'[[Italia]], la [[Germania]] e la [[Francia]] che sarebbero diventati una caratteristica del suo pontificato. Erano duecentocinquant'anni che un pontefice romano non viaggiava al di là delle [[Alpi]]. In uno di questi viaggi si fermò all'[[Abbazia di Reichenau]] instaurando rapporti di stima con [[Ermanno il Contratto]]. Dopo aver presieduto un sinodo a [[Pavia]], si unì all'[[Imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Enrico III il Nero|Enrico III]] in [[Sassonia]], e lo accompagnò a [[Colonia (Germania)|Colonia]] e ad [[Aquisgrana]]. A [[Reims]] indisse un incontro dell'alto clero, tramite il quale vennero fatti passare diversi e importanti decreti di riforma. Tenne un concilio anche a [[Magonza]], al quale presero parte rappresentanti del clero italiano e francese così come di quello tedesco, e ambasciatori dell'imperatore bizantino; anche qui simonia e matrimonio del clero furono le questioni principali.
 
Dopo il suo ritorno a Roma, tenne un nuovo Sinodo di Pasqua (29 aprile 1050), che venne occupato principalmente dalla controversia sugli insegnamenti di [[Berengario di Tours]]; nello stesso anno, presiedette i sinodi provinciali di [[Salerno]], [[Siponto]] e [[Vercelli]], mentre in settembre rivisitò la Germania, ritornando a Roma in tempo per il terzo Sinodo di Pasqua, nel quale fu considerata la riordinazione di coloro i quali erano stati ordinati dai simoniaci. Tra 1049 e 1050 conferma anche facoltà e proprietà del [[Duomo di Sansepolcro|monastero di Sansepolcro]], proseguendo l'attenzione dei suoi predecessori verso questo monastero, sostenuto anche dagli imperatori<ref>A. Czortek, ''Un'abbazia, un comune: Sansepolcro nei secoli XI-XIII'', Città di Castello 1997, p. 58.</ref>.
 
Convocò un concilio a [[Roma]] nel 1051 in cui decretòriaffermò cheil ledivieto donnedei cherapporti siconiugali fosseroai [[prostituta|prostituite]]presbiteri cone degliai ecclesiasticidiaconi, entroe leordinò murache di Roma dovessero diventare eternamentele [[schiavoconcubina|schiaveconcubine]] aldel servizioclero deldi Roma fossero confinate al [[Palazzo del Laterano|palazzo Lateranense]] come serve<ref>{{cita libro|autore= [[Gaetano Moroni]]|titolo= Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni volume XI pagina 60|editore= Editore Tip. Emiliana, 1841|citazione= [...] fece un altro decreto sulla continenza de' chierici. In questo decreto, cui denominò costituto, ordinò, che le donne ree di prostituzione coi preti entro le mura di Roma, incorressero pena di essere per l'avvenire schiave per servizio del palazzo lateranense}}</ref><ref>{{cita libro|nome= Atanazije|cognome= Matanic|titolo= Vita religiosa morale e sociale ed i concili di Split-Spalato dei secc. X-XI volume IL pagina 63 di Medioevo e umanesimo|editore= Editore Antenore, 1982|citazione= «le donne di malavita che si prostituiscono ai preti e che venissero rastrellate per Roma dovevano essere destinate quali schiave al palazzo lateranense» (cap. II, VII)}}</ref>.
 
Nel 1052 raggiunse l'imperatore a [[Bratislava|Presburgo]] e cercò invano di assicurare l'unione degli ungheresi alla Sede Apostolica. A [[Ratisbona]], [[Bamberga]] e [[Worms]] la presenza papale venne contrassegnata da diverse solennità ecclesiastiche.