Penetration test: differenze tra le versioni
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Alla Spring 1967 Joint Computer Conference, molti specialisti del computer si riuniscono di nuovo per discutere della sicurezza dei sistemi informatici. Durante questa conferenza, gli esperti di sicurezza informatica [[Willis Ware]], Harold Petersen, Rein Tern, Bernard Peters della [[National Security Agency]] (NSA) e tutta la [[RAND Corporation]] utilizzano il termine "penetrazione" per descrivere un attacco contro un sistema informatico. In un documento, Ware avvertì che era importante eseguire dei tentativi di penetrazione sui sistemi informatici, riferendosi ai sistemi time-sharing militari. I suoi colleghi Petersen e Turn condivisero lo stesso concetto, osservando che i sistemi di comunicazione on-line "... sono vulnerabili alle minacce riguardanti la privacy". Bernard Peters dell'NSA rimarcò lo stesso punto, insistendo che l'input e l'output di un computer "... potrebbero fornire grandi quantità di informazioni a seguito di una penetrazione." Nel corso della conferenza, la computer penetration viene formalmente identificata come una grave minaccia per i sistemi informatici on-line.<ref name="Hunt 8">Hunt (2012), p. 8</ref>
La minaccia della computer penetration fu sottolineata in un importante rapporto organizzato dal [[Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America|Dipartimento della Difesa statunitense]] (DoD) alla fine del 1967. In sostanza, i funzionari del Dipartimento della Difesa si rivolsero a Willis Ware per condurre una task force di esperti proveniente da NSA, [[
Per capire meglio le debolezze del sistema, il governo federale e dei suoi finanziatori ben presto cominciarono a organizzare squadre di penetratori, conosciute come [[tiger team]]s, per usare la computer penetration come test della sicurezza dei sistemi. Deborah Russell e G.T. Gangemi, hanno dichiarato che nel corso del 1970 nacquero i primi tiger teams: squadre di crackers finanziati dal governo e dalle industrie per tentare di abbattere le difese dei sistemi informatici nel tentativo di scoprire, ed eventualmente correggere, buchi di sicurezza ".<ref>Russell and Gangemi, Sr. (1991), p. 29</ref>
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