Gustavo Petro: differenze tra le versioni
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Ha studiato nella stessa scuola pubblica - gestita dai preti di Franco - dove all'inizio degli anni '40 aveva studiato [[Gabriel García Márquez]], che all'epoca fu espulso come "comunista". Petro racconta che il suo impegno politico è nato da due eventi fondamentali: il colpo di Stato del 1973 in [[Cile]] contro [[Salvador Allende]] e la lettura di García Márquez. Da adolescente, insieme ai compagni di classe, ha creato un giornale di denuncia sociale chiamato Carta al pueblo e un centro culturale Gabriel García Márquez. Ha incontrato operai, sindacalisti e sacerdoti di sinistra sensibili alla teologia della liberazione.<ref name=":1" />
Convinto che la guerriglia potesse cambiare il sistema politico ed economico della Colombia, all'età di 17 anni si è unito al Movimento 19 Aprile ([[M-19]]), un gruppo guerrigliero di orientamento bolivariano, socialista e democratico. Durante la clandestinità, utilizzò lo pseudonimo di [[Aureliano Buendía|Aureliano]], un personaggio del romanzo ''[[Cent'anni di solitudine|Cento anni di solitudine]]''.<ref name=":1" /> Non partecipò però alla [[lotta armata]], operando invece come attivista.<ref name=":0" />
Parallelamente al suo impegno clandestino, ha studiato economia a [[Bogotà]]. Con l'M-19, ha guidato
Nel 1990 è stato firmato un accordo di pace tra il governo e diversi guerriglieri, tra cui l'M-19. Quest'ultimo ha formato il partito politico
È stato membro della Camera dei Rappresentanti dal 1991 al 1994 e dal 1998 al 2006. È stato poi senatore dal 2006 al 2010. Sottoposto a frequenti minacce di morte, dal 1994 è stato costretto a quattro anni di esilio dopo l'intercettazione di comunicazioni radio in cui il capo dell'ufficio del Procuratore Generale chiedeva al comandante paramilitare Carlos Castaño di assassinarlo.
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Formatosi come economista, è stato membro del partito di sinistra [[Polo Democratico Alternativo]] dal 2005 al 2010, prima di creare il Movimento Progressista nel 2011.
Come parlamentare, ha denunciato la "parapolitica", ovvero le relazioni tra i membri eletti della maggioranza presidenziale e le milizie paramilitari che li aiutano a farsi rieleggere sbarazzandosi degli avversari. Contribuisce inoltre a far conoscere lo [[scandalo dei falsi positivi]] (esecuzioni di migliaia di civili innocenti da parte dell'esercito per presentarli come guerriglieri uccisi in combattimento). Infine, ha attaccato il [[Departamento Administrativo de Seguridad|DAS]], il servizio segreto colombiano, accusato di essere utilizzato dal presidente [[Álvaro Uribe Vélez|Álvaro Uribe]] per neutralizzare i suoi avversari politici.
Nel 2009 ha rassegnato le dimissioni per potersi candidare alle [[Elezioni presidenziali in Colombia del 2010|elezioni presidenziali colombiane del 2010]], arrivando quarto.
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