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<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.rockol.it/news-712666/pink-floyd-atom-heart-mother-anniversario-storia-album-parte-2|titolo=√ Pink Floyd, i 50 anni di “Atom Heart Mother”: La storia dell’album – parte 2|autore=Rockol com s.r.l|sito=Rockol|lingua=it|accesso=2022-10-10}}</ref>
== Storia ==
La prima versione del brano, una lunga suite che avrebbe dovuto occupare tutto il primo lato del nuovo album, frutto della collaborazione di tutti i membri del gruppo, venne provata in diversi concerti con dal gennaio 1970 con il titolo provvisorio di "''The Amazing Pudding''"; a marzo il gruppo entrò in studio per inciderla su nastro usando, tra l'altro, un nuovo mixer della EMI.<ref name=":2" /> La versione del brano che venne suonato per la prima volta durante un concerto a [[Cottingham]] il 17 gennaio 1970 durava circa quindici minuti ed era privo di arrangiamento orchestrale; il gruppo ritenne ritenne che potesse essere migliorato in tal senso e ai primi di marzo registrarono la sezione strumentale della suite, genericamente indicata come "''Untitled''", con batteria, basso, organo, pianoforte e chitarra elettrica; l'introduzione del brano venne realizzata con l'uso di [[gong]] e [[Piatti orchestrali|piatti]] e alcuni vocalizzi di Gilmour e Wright; quando si arrivò a dover scrivere la partitura per l'orchestra, nessuno dei membri del gruppo reputò di esserne in grado e si decise di chiamare un collaboratore esterno, [[Ron Geesin]], al quale il 6 aprile, prima della partenza del gruppo per gli USA, venne consegnata una copia delle registrazioni e autonomamente di si occupò dell'orchestrazione del brano fornendo le partiture per il coro e l'orchestra. Al ritorno del gruppo, il 21 maggio 1970 Gilmour e Wright si recarono negli studi di Geesin per discutere del brano e, dal 25 maggio, Geesin iniziò a concretizzare quanto ideato fino a quel momento, in modo da essere pronti per le le registrazioni in studio del coro e dell'orchestra previste per il 19 giugno, espandendo alcune melodie estratte dalle registrazioni del brano fornite dal gruppo con interventi personali e trovando nuove soluzioni come, ad esempio, un coro con parole nonsense, imprimendo alla suite il suo personalissimo stile.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.rockol.it/news-712659/pink-floyd-atom-heart-mother-anniversario-canzoni-atom-heart-mother-1|titolo=√ Pink Floyd, i 50 anni di “Atom Heart Mother”: una canzone al giorno. “Atom Heart Mother” – parte 1|autore=Rockol com s.r.l|sito=Rockol|lingua=it|accesso=2022-10-07}}</ref><ref name=":1" />
A giugno il gruppo lavorò in studio sulla base originale modificando quanto registrato in aprile ad esempio eliminando i vocalizzi di Gilmour e Wright in modo da sostituirli con la registrazione del coro; il 19 giugno venne registrata la parte orchestrale con dieci fiati e un violoncello; venne poi registrato il coro diretto da John Alldis. Quando il brano fu completato, venne eseguito dal vivo con un'orchestra diretta dallo stesso Alldis al [[Festival di Bath]] che venne registrata dal vivo il 16 luglio e trasmessa dalla [[BBC Radio 1]] nel programma “In concert” di John Peel, che la presentò come “''The Atom Heart Mother''”.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.rockol.it/news-712660/pink-floyd-atom-heart-mother-anniversario-canzoni-atom-heart-mother-2|titolo=√ Pink Floyd, i 50 anni di “Atom Heart Mother”: una canzone al giorno. “Atom Heart Mother” - parte 2|autore=Rockol com s.r.l|sito=Rockol|lingua=it|accesso=2022-10-07}}</ref>
== Titolo ==
Il brano completato e registrato era ancora privo di un titolo definito e il produttore esecutivo O’Rourke chiese a Geesin di proporne qualcuno da dare alle diverse sezioni che costituivano la suite e questi fornì diverse proposte che vennero poi accettate dal gruppo:<ref name=":0" />
* “Father’s Shout”(2:52; “Il grido del padre”, riferito al pianista jazz Earl Hines di cui Geesin era appassionato)
* “Breast Milky” (2:30; “Latte materno”)
* “Mother Fore” (4:49; “Madre alla ribalta”)
* “Funky Dung” (4:45; “Sterco funky”)
* “Mind Your Throats Please” (4:15; “Pensa alla tua gola, per favore”)
* “Remergence” (4:32; “Riemersione”).
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== Bibliografia ==
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* ''Lo scrigno dei segreti - L'odissea dei Pink Floyd'', di Nicholas Schaffner, 2014
* ''The Lunatics “Pink Floyd. Il fiume infinito”, pubblicato da Giunti,''
== Note ==
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