Anplagghed: differenze tra le versioni
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'''''Anplagghed''''' è uno spettacolo teatrale del trio di comici [[Aldo, Giovanni e Giacomo]], con la partecipazione di [[Silvana Fallisi]].
Lo spettacolo, il cui titolo è una trascrizione storpiata della pronuncia del termine inglese ''unplugged'',
Le scenografie sono in parte fisse in parte filmati proiettati, in stile [[fumetto|fumettistico]], realizzati da [[Rinaldo Rinaldi (critico)|Rinaldo Rinaldi]]. Le musiche originali, che spaziano dal [[rock]] alla [[tarantella]], dallo [[ska]] alla big band [[hollywood]]iana, sono state composte da [[Gino Marcelli]] ed eseguite da Antonio Fusco (batteria). Lo spettacolo ha fatto tappa nel [[2006]] ad [[Ancona]], [[Torino]], [[Genova]], [[Napoli]], [[Verona]], [[Bologna]], [[Firenze]], [[Milano]], [[Latina]], [[Palermo]] e [[Roma]]. [[Arturo Brachetti]] firma la regia come consueto. [[Valerio Bariletti]], [[Cesare Alberto Gallarini]] e la [[Gialappa's Band]] hanno contribuito alla stesura dei testi.
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==Trama==
===L'arrivo sulla Terra===
Lo spettacolo inizia con lo sbarco su un pianeta sconosciuto della navicella spaziale ''Enterprise'' (il cui nome è un omaggio all'[[Enterprise (NX-01)|omonima navicella]] presente nell'universo di [[Star Trek: Enterprise|Star Trek]]), governata da due ufficiali umani piuttosto ingenui,
===Bancomat===
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===Museo d'arte moderna===
Aldo, Giovanni e Giacomo si recano in un museo d'arte moderna in cui sono esposte diverse opere d'arte piuttosto assurde e difficilmente apprezzabili. Giacomo è un rispettoso, isterico ed arrogante esperto d'arte che cerca di spiegare i concetti fondamentali della materia agli amici, ma senza successo. Aldo è ignorante e, tentando di scherzare e di fingersi esperto, commette un errore dietro l'altro: non capisce
Poco dopo, durante un'accesa discussione sull'improbabile opera "coinvolgistica" di un artista [[Belgio|belga]] (una grossa cornice lasciata vuota in modo che l'osservatore vi possa vedere quello che desidera, improvvisandosi artista a sua volta), che Aldo e soprattutto Giovanni non riescono a comprendere, Aldo infila la testa in una scultura dell'artista [[Jean Tinguely]] e vi resta incastrato: dopo essere stato sgridato e schiaffeggiato con il libretto del museo da Giacomo, si taglia un [[orecchio]] e Giovanni tenta di medicargli la ferita con un fazzoletto su cui ha sputato, mentre Giacomo, molto arrabbiato, prende dalla borsa una [[Siringa (attrezzo medico)|siringa]] per fargli un'iniezione di [[Tetano|richiamo antitetanico]] (in quanto la scultura è realizzata con ferri arrugginiti di recupero) ma sbaglia sia la siringa che la persona, in quanto prima fa la puntura a Giovanni, poi riesce a farla ad Aldo ma si accorge di avergli iniettato una dose di [[Rabbia|antirabbia]]. Provano poi a usare della schiuma da barba, anch'essa in possesso di Giacomo, come lubrificante, come quando si fa uscire un anello dal dito usando del sapone, ma Giovanni sbaglia ed estrae l'anello e non la testa di Aldo. In quel momento viene annunciato che l'edificio sta per chiudere e i sistemi di allarme saranno attivati immediatamente: Giovanni e Giacomo si dileguano, mentre Aldo resta dentro, fa scattare l'allarme e rimane poi chiuso nel museo per tutto il week-end.
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Nel secondo atto Giacomo ritenta si finge Padre Alfredo, nuovo sacerdote della parrocchia locale ed ex missionario a [[Kuala Lampur]], che per superare la reticenza di Caterina la fa parlare al telefono con Aldo spacciandolo per don Luigi, il parroco, nominato prima vescovo e poi cardinale nel giro di un minuto. I due lestofanti tuttavia commettono per la seconda volta un grosso errore: mentre Giacomo dice di voler entrare per la benedizione natalizia (anche se è quasi [[Pasqua]]), Aldo dichiara che "l'abdepto" è un esorcista venuto perché nel [[Sifone (elemento idraulico)|sifone]] del lavandino della signora si sarebbe annidato il [[demonio]]. Caterina capisce l'inganno ed inizia a sparare con il fucile al finto prete.
Giacomo impersona quindi, nel terzo sketch, un poliziotto che fa irruzione nella casa di Caterina dicendole che l'assegno bancario della sua pensione mensile che lei ha appena ritirato sarebbe falso, e vorrebbe ritirarglielo per farlo sostituire con quello vero. La donna non è convinta, allora Giacomo contatta Aldo, nelle vesti del questore, che inizialmente crede di essere stato chiamato da un vero poliziotto a causa della truffa in atto e si impaurisce; successivamente Aldo parla con Caterina e i due capiscono di essere parenti riconoscendosi come zia e nipote, in quanto l'assegno è intestato al defunto marito di Caterina, descritto come il ''Mago G'' degli [[Pubblicità televisiva|spot pubblicitari]] della [[Galbusera]], di cui Aldo è il nipote. La situazione quindi si ribalta: Aldo urla
===La Vespa===
Aldo, fingendosi appassionato di vecchie moto, tenta di rubare un ciclomotore (un [[Piaggio Vespa|Vespino]] del [[1956]]) di proprietà di Giovanni, che subito se ne accorge, apparendo dalla finestra di casa. Mentre i due stanno discutendo, arriva un vigile (Giacomo) a richiamarli dicendogli di abbassare le voci. Giovanni prova a denunciare il tentativo di furto, ma nel farlo finisce per discriminare Aldo in modo [[Razzismo|razzista]], deridendolo per il suo essere [[sicilia]]no di [[Gela]]. Casualmente, però, anche la madre del vigile si scopre essere di Gela
Giacomo quindi chiede a Giovanni i documenti di circolazione del mezzo, e Giovanni compare in scena su una [[sedia a rotelle]] dicendo di avere una temporanea paralisi delle gambe di cui è affetto solo nel primo pomeriggio, dopo aver fatto il pisolino pomeridiano con il gatto sulla pancia, dicendo di possedere un gatto che pesa 74 kg. Inizialmente costernato, Giacomo in seguito ad una serie di battute si scoccia e multa ulteriormente Giovanni per non aver fatto un cambio di residenza anagrafico (la via in cui si trovano non è quella indicata sui documenti). Aldo finge di essere gravemente ferito per una lieve botta sulla spalla datagli dall'adirato Giovanni, e per una battuta spiritosa di troppo il vigile decide di sequestrare la Vespa.
Nel mentre Aldo riesce a prendere le chiavi della moto dalla mano di Giacomo in un momento di distrazione e scappa, mentre gli altri due iniziano un vertiginoso inseguimento "pilotando" la sedia a rotelle (dotata di motore)
===Bungee Jumping===
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Durante i preparativi per i lanci arriva a raggiungerli il vecchio Peppino (Giacomo), nonno in affido che Giovanni ha acquisito tramite una firma che credeva essere per le elezioni politiche. Peppino, che chiama Giovanni "Federico" e soffre di [[alcolismo]], [[Flatulenza|flatulenze]], [[malattia di Alzheimer|Alzheimer]] e di un'altra malattia che Giovanni inizialmente non ricorda, dichiara di aver preso parte alle due [[Guerra mondiale|guerre mondiali]], alle [[guerre puniche]] e ad alcune [[Crociata|crociate]], semplicemente perché gli piace combattere e sparare, di essere stato compagno di classe di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], che era un somaro e gli copiava i compiti. Il vecchietto è inoltre [[razzismo|razzista]] contro i meridionali e non riesce ad avere un dialogo con Aldo (che si mostra irrispettoso a sua volta, chiedendogli cose inadeguate, ad esempio informazioni sulla famiglia quando Peppino non ha famiglia, essendo in affido).
Giovanni fa diversi salti con ottimo successo, non prima di essersi allarmato per un'imprudenza nella preparazione (la corda che non era stata fissata) che avrebbe potuto portarlo alla morte, e riesce a recuperare diversi oggetti dalla strada sottostante. Poco dopo, però, mentre Aldo e Giovanni sono distratti, Peppino, che già in precedenza aveva tentato senza successo di convincere Giovanni a farlo partecipare al bungee jumping, si lega alla corda e si getta dal terrazzo. Gli altri due si accorgono che non torna su, tirano la corda e trovano solo una gamba del vecchietto, mentre Giovanni si ricorda e afferma, spiegando il fatto, che l'ultima malattia di cui Peppino soffriva era l'[[osteoporosi]].
===Il passaggio di mano ===
Su un marciapiede si incontrano Cosimo (Aldo) ed Ignazio "Mano di Velluto" (Giovanni), due membri di una gang malavitosa specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti, guidata dal boss Scasazza, il cui nome non deve mai essere pronunciato. Nelle vicinanze si trova il sergente Galbiati (Giacomo), un [[Polizia|poliziotto]] in pattugliamento, che sospetta che i due stiano tramando qualcosa di losco. I due imbranati spacciatori colloquiano e si accordano per trovarsi a mezzanotte.
A mezzanotte i due tentano di passarsi della [[cocaina]], nascosta in un pacchetto da fiammiferi, con uno strano metodo, un "passaggio di mano" fatto tramite un colpo di gomito, di cui Ignazio è notoriamente molto esperto, mentre a Cosimo proprio non riesce. Quando sopraggiunge il poliziotto, Cosimo lo urta al gomito e
===Poker===
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===Terremoto===
Su un altro marciapiede c'è una famiglia composta da Mario (Giovanni), sua moglie Graziella (Aldo) e suo suocero (Giacomo). Tra loro tre nessuno lavora
Graziella supplica più volte Mario di tornare in casa, per rispondere al telefono che squilla (dimenticandosi che aveva inoltrato lei la chiamata!) e per prendere gli oggetti più inutili: una coperta, il frigorifero per una bottiglia di [[Mapo Mapo]] (per Giacomo, che aveva sete) ed un [[pianoforte]] (quello dei vicini, finito nel loro appartamento a seguito del crollo di un muro). Ogni volta che Mario va c'è una scossa, quindi lui rischia più volte la vita. Alla fine Graziella, mentre Mario suona il pianoforte e canta, si accorge che, nonostante tutti gli oggetti inutili recuperati e il rischio corso, hanno dimenticato in casa la bambina.
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