Fra Diavolo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
revisione |
|||
Riga 100:
Fra Diavolo fu uno dei due soli comandanti militari che disobbedirono all'ordine: il secondo fu il generale principe [[Luigi d'Assia-Philippsthal]], comandante della fortezza di Gaeta. Fra Diavolo, che aveva sempre desiderato che la fortezza fosse la base delle sue operazioni, vi si recò senza indugio. Pochi giorni dopo, i francesi giunsero davanti alla fortezza e la cinsero d'assedio. Nelle settimane seguenti, Fra Diavolo si lanciò in spericolate operazioni di disturbo delle postazioni francesi. Poi li sfidò in campo aperto con pochi uomini. A [[Sant'Oliva]] rischiò di essere preso, insieme al fratello Nicola, ma riuscì a riparare fortunosamente a [[Maranola]], poi a [[Scauri]] s'imbarcò per Gaeta. Tentato con il denaro dai francesi, rifiutò di tradire il suo re.
{{Vedi anche|Insurrezione calabrese}}
Negli ultimi giorni di aprile, Fra Diavolo fu chiamato dal monarca a Palermo. L'inglese [[William Sidney Smith]], ammiraglio della flotta reale, gli prospettò un progetto che ricalcava l'impresa dei Sanfedisti di sette anni prima: la sollevazione delle Calabrie e l'avanzata dell'esercito fino a Napoli. Il 28 giugno Smith fu nominato comandante in capo della spedizione con Fra Diavolo luogotenente. L'operazione cominciò il giorno dopo e Pezza, alla testa della sua «Legione della Vendetta», sbarcò da navi inglesi ad [[Amantea]] e conseguì ripetute vittorie sui francesi. Il 1º luglio, 6 000 inglesi, comandati dal generale Stuard, sbarcarono a nord di [[Piana di Sant'Eufemia|Sant'Eufemia]] ma furono respinti da un contingente polacco comandato dal colonnello Grabinski fino alla pianura di [[Maida]], dove furono affrontati da 5 000 francesi comandati dal generale [[Jean Reynier]]: nella [[Battaglia di Maida]], i due eserciti si scontrarono alla pari, avendo i napoleonici buona cavalleria e sei cannoni da opporre ai sedici pezzi d'artiglieria degli inglesi, e fu solo l'arrivo di Fra Diavolo a sbloccare la situazione, permettendo a Stuard di bloccare le comunicazioni con [[Vibo Valentia|Monteleone]]; Reynier riaprì lo scontro presso il [[fiume Amato]] e dopo cinque ore di battaglia gli inglesi ebbero la vittoria, portando mille e cento prigionieri, nonché viveri e munizioni che Reynier aveva dovuto lasciare durante la ritirata.<ref>{{cita|Dall'Ongaro|p. 196}}.</ref> Il generale francese [[Jean Antoine Verdier]] riparò verso [[Cassano all'Ionio]] ma fu respinto dagli abitanti che si erano sollevati in massa dopo che, a [[Marcellinara]], Reyner aveva aperto il fuoco sui paesani (convinti di stare acclamando l'arrivo di truppe fedeli al Borbone!).
Mentre la sollevazione diveniva generale, Smith e Pezza allargarono il fronte delle operazioni avviando la [[guerra di corsa]] nel Golfo di Gaeta.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Owen Connelly|titolo=Napoleon's Satellite Kingdoms|editore=The Free Press|anno=1965|p=64}}</ref><ref>{{cita|Dall'Ongaro|pp. ...}}</ref> I calabresi furono però lasciati alla mercé dei nemici, guidata dalla ferma volontà del Maresciallo Massena.<ref>{{Cita |Lefebvre 2009 |pp. 249-250}}.</ref> Giunto alla corte del re, Fra Diavolo fu ricompensato con il titolo di [[duca]] di Cassano, dal nome dell'eroica città. Nei giorni successivi, i francesi repressero i moti di ribellione in Calabria: erano diventati i padroni del Regno, avendo anche conquistato la fortezza di Gaeta.
|