Dialetto ossolano: differenze tra le versioni
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Esempio:
Giulio:
Marco: "''Quindas.''"
Giulio: "Quanti anni hai?"
Marco: "Quindici già!"
Marco: "Tra quanto parti?"
Elisa: "Adesso già!"
Il "poi" è un'altra particella della frase che viene utilizzata per sottolineare l'intera frase, l'affermazione che si sta dicendo.
Esempio:
Giulio: "''Cuma l'è stupid cul fieul
Marco: "''Fat mia senta! L'è poi permalos
Giulio: "Quanto è stupido quel ragazzo!"
Marco: "Non farti sentire!
Marco: "Non verrà mai da te, dovrai sempre andare te da lui, anche perché è "poi" troppo vergognoso."
Al giorno d'oggi, il dialetto ossolano si è modificato rispetto a quello di anni fa, mantenendo tuttavia intatto il patrimonio culturale e storico che lo caratterizza, poiché negli ultimi anni si è italianizzato sempre più. L'uso è limitato solamente agli anziani.
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Nel dialetto ossolano sono poi presenti anche influenze piemontesi, la principale delle quali è la [[velarizzazione]] di –L- (cioè la sua trasformazione in –u) compresa tra la "a" ed alcune consonanti (T;D;S;Z).
es: ''caud'', "caldo"; ''saut'', "salto"; ''faus'', "falso"; ''cauza'', "calza"...
Questo fenomeno è comune pressoché a tutto il territorio ossolano che si collega così al Cusio e alla Valsesia. La desinenza ''-uma'' per la prima persona plurale (es.: ''mangiuma'', "mangiamo"), considerata come marca di indubbia piemontesità, è piuttosto diffusa nella bassa Ossola, anche se affiancata da esiti lombardi (es.: ''màngium''). L'influsso piemontese è riscontrabile poi anche nel lessico: ''borgno'': "cieco"; ''visché'' o ''viscà'' (a seconda se ci si trovi in Alta o in Bassa Ossola): "accendere"; ''bugiàs'': "muoversi"; ''tùrna'': "di nuovo", "nuovamente"...
== Brani in dialetto ossolano ==
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