Arte della Controriforma: differenze tra le versioni

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[[Giovanni Calvino|Calvino]] e [[Zwingli]] sono intransigenti verso le immagini e qualunque orpello di cui la Chiesa Cattolica si veste, [[Andrea Carlostadio]] è, tra i predicatori tedeschi, il più duro verso quelli che definisce ''idoli di pittura''. Anche [[Erasmo da Rotterdam]] aveva notato, nel suo [[Elogio della follia]] ([[1511]]) che le immagini sacre alimentavano un rito pagano della venerazione dei Santi. In molte città tedesche, inglesi, francesi, svizzere, si passa quindi all'atto pratico della distruzione in una massiccia campagna iconoclasta, proprio come, anni prima, [[Savonarola]] fece a Firenze.
Ma il protagonista della [[Riforma protestante]], [[Lutero]], è in disaccordo con questo intransigente movimento iconoclasta e la sua posizione si avvicina a quella che assumerà la [[Chiesa cattolica]] nelle ultime sedute del Concilio nel [[1563]]: la funzione didattica che la tradizione cattolica ha da sempre attribuito alle immagini è essenziale per la crescita della fede tra gli incolti, insomma, le arti figurative sono o devono essere la ''Biblia pauperum'', la bibbia dei poveri analfabeti, già legittimata da [[Gregorio Magno]] nel [[VI secolo]].
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== ''De invocatione, veneratione et reliquis sanctorum et sacris imaginibus'' ==