Alarico I: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Paolin900 (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Riga 101:
D'accordo con Alarico, il senato romano decise di inviare una nuova ambasceria, condotta da [[papa Innocenzo I]], presso l'Imperatore, per sollecitarlo a concludere la pace.<ref name=ZosV45/> Alarico si offrì di munire l'ambasceria di una scorta di soldati visigoti per proteggerla da eventuali attacchi nemici durante il viaggio.<ref name=ZosV45/> Mentre l'ambasceria era presso l'Imperatore, a Ravenna giunse la notizia che le truppe di Ataulfo avevano attraversato le Alpi e stavano per ricongiungersi con quelle di Alarico.<ref name=ZosV45/> Onorio ordinò alle truppe a sua disposizione di attaccare Ataulfo prima che potesse rafforzare ulteriormente l'esercito di Alarico, ma, nonostante una modesta vittoria conseguita nei pressi di Pisa, le legioni romane non riuscirono a impedire ad Ataulfo di raggiungere Alarico nei pressi di Roma.<ref name=ZosV45/> In seguito a questo fallimento, Olimpio fu rovesciato e costretto a fuggire in Dalmazia.<ref>Zosimo, V,46.</ref>
 
Dopo la caduta in disgrazia di Olimpio, scalò rapidamente le gerarchie del potere il prefetto del pretorio d'Italia [[Giovio (prefetto)|Giovio]], che divenne in breve tempo la personalità più influente nella corte di Onorio.<ref name=ZosV48>Zosimo, V,48.</ref> Giovio, che aveva già conosciuto Alarico in Epiro intorno al 406-407, convocò il re goto a Rimini per riprendere le negoziazioni.<ref name=ZosV48/> Alarico richiese, in cambio della pace, un tributo annuale in oro e in grano e la concessione per il suo popolo di insediarsi nelle province di ''[[Venetia et Histria]]'', [[Norico (provincia romana)|Norico]] e Dalmazia.<ref name=ZosV48/> Giovio mandò le richieste per iscritto all'Imperatore, suggerendogli inoltre di nominare Alarico ''[[magister utriusque militiae]]'' per indurlo ad accettare la pace a condizioni più moderate.<ref name=ZosV48/> La risposta di Onorio per iscritto fu la seguente: che Giovio, in qualità di prefetto del pretorio, aveva la facoltà di garantire ai Goti il pagamento del tributo in oro e in grano, ma che Onorio, in qualità di Imperatore, non avrebbe mai concesso la carica di ''magister utriusque militiae'' né ad Alarico né a nessun altro goto.<ref name=ZosV48/> Giovio commise però l'errore di leggere la lettera ad alta voce proprio di fronte ad Alarico, facendolo inferocire al punto che interruppe ogni negoziazione e riprese la marcia su Roma.<ref>Zosimo, V,49.</ref> Quando la sua rabbia si placò, Alarico arrestò la sua marcia e inviò alcuni vescovi come ambasciatori presso la corte di Onorio, offrendo la pace a condizioni molto più moderate delle precedenti: {{citazione|Il barbaro infatti non aveva bisogno di un comando o di una carica, non voleva prendere anche nella piùsituazione desideravapresente le province richieste precedentementein comeprecedenza residenzaper abitarvi, ma sisoltanto accontentavaentrambe deile soliparti duedel NoriciNorico, cheun sonoterritorio situatiposto all'estremitàall’estremità del fiume Danubiodell’Istro, sono devastatidevastato da continue incursioni, e sono in grado di fornire solodare un modesto contributo alle casse dello stato.; Oltreoltre a questo, chiedeva annualmente grano, nella misura che l'Imperatorel’imperatore avrebberitenesse ritenuto opportuno garantirglisufficiente. Rinunciava anche all’oro, e voleva che tra lui e i Romani ci fossero amicizia e alleanza contro chiunque prendesse le armi e scatenasse una guerra contro l'Imperol’impero.|Zosimo, ''Storia Nuova'', V,50.}}
Alarico rinunciava al tributo in oro, accontentandosi solo di un modesto tributo in grano; rinunciava alla Venezia e alla Dalmazia, accontentandosi del solo Norico, provincia continuamente devastata dalle invasioni e con gettito fiscale molto ridotto; in cambio di queste concessioni, Alarico si impegnava a fornire assistenza militare allo stato romano contro qualunque nemico.<ref>Zosimo, V,50.</ref> Anche queste proposte furono respinte, in quanto Giovio e gli altri ministri avevano giurato poco tempo dopo la precedente rottura delle negoziazioni che non avrebbero più accettato di negoziare con Alarico, per cui il re dei Goti riprese la marcia su Roma.<ref>Zosimo, V,51.</ref>
[[Immagine:Priscus attalus.jpg|miniatura|[[Moneta]] dell'[[Usurpatori dell'Impero romano|usurpatore]] [[Prisco Attalo]], proclamato e poi deposto da Alarico nel [[410]], nuovamente in lotta contro [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]] nel [[414]]-[[415]].]]