Sarego: differenze tra le versioni
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Sulle pendici dei colli di Sarego sono stati rinvenuti frammenti di vasellame in terracotta di età preistorica.
Tra il II e il I secolo a.C. il territorio
In questa zona, in località Ca' Quinta dove fu poi costruita Villa Quinto, furono scoperti nel 1904 i resti di una villa romana di campagna; gli scavi del 1927 hanno portato alla luce una pavimentazione a mosaico, oltre a vari altri reperti: rivestimenti in marmo, resti di affreschi, una struttura per il riscaldamento della villa, un ''torcularium'' (impianto produttivo)<ref>
Il toponimo di Santa Giustina ricorda la presenza in zona di una chiesetta, poi scomparsa, che attesta l'evangelizzazione protocristiana del territorio.
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Il secondo castello era a Meledo e probabilmente apparteneva alla meno nota famiglia dei Pan de' Campi, di cui parlano tanto il Pagliarino che il [[Francesco Barbarano de' Mironi|Barbarano]]; sulla fine del Duecento, comunque, ne vennero infeudati i da Sarego, e di ciò fanno fede gli atti d'investitura, atti che parlano sempre di ''castrum vetus''<ref>In un'investitura fatta dal vescovo Pietro de' Saraceni nel 1288, ad esempio, viene nominata una ''posta molendinorum in Meledo apud castrum vetus et viam'', ed in un'altra del 1322, fatta dal vescovo Francesco Temprarmi (1321-1335), si parla di terreni posti ''in contracta castri veteris''.</ref><ref name =CSarego >{{Cita| Canova, 1979|pp. 102-03}}.</ref>, dizione che può avere due significati: o che questo castello era precedente a quello di Sarego oppure che, al tempo dei documenti che ne parlano, fosse ormai distrutto. Nel secondo caso, esso sarebbe stato distrutto prima dell'epoca ezzeliniana<ref name =CSarego />.
Sarego ha dato i natali a Cortesia de' Marassi detto da Sarego che, nel XIV secolo, fu consigliere di [[Antonio della Scala]] - e ne sposò la sorella Lucia - ed ebbe parte rilevante nella sua rovina. A questa nobile famiglia appartenevano anche Simone e suo figlio Gentile da Sarego, principali finanziatori nel 1386 della costruzione e decorazione della [[Chiesa di San Vincenzo (Vicenza)|chiesa di San Vincenzo a Vicenza]], nella quale vennero sepolti. Nello stesso anno 1386 Cortesia da Sarego, fratello di Simone, lasciò in testamento la somma di 1000 lire veronesi per la costruzione di una cappella nella [[chiesa di Santa Corona]] a Vicenza,<ref>Archivio di Stato di Vicenza, ''Corporazioni Religiose Soppresse, S. Corona'', ''Annali 1243-1699'',
===Simboli===
L'arma di famiglia dei Sarego era caratterizzata da ''tre spade poste in banda, manicate d'oro''.<ref>La blasonatura completa dello stemma è: ''Di rosso, a tre spade manicate d'oro, poste in banda, ordinate in sbarra, colle punte al basso''. Vedi: {{cita libro|autore=Sebastiano Rumor |wkautore=Sebastiano Rumor |titolo= Il blasone vicentino descritto ed illustrato |città= Venezia |anno=1899 |p= 166 |url= https://archive.org/details/ilblasonevicenti00rumo/page/166}}</ref> Lo stemma attuale del comune di Sarego (che è [[Troncato (araldica)|troncato]]) riproduce nella sua parte superiore proprio le insegne della famiglia comitale per lungo dominante sul paese.▼
Lo stemma del comune di Sarego è stato concesso con regio decreto dell'11 marzo 1906.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1891 |titolo= Sarego |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
{{citazione|D'azzurro, al castello d'argento, infiammato, al naturale, sulla cima delle torri, delle finestre e porte; al capo di rosso, carico di tre spade al naturale, rovesciate, senza guardia, ciascuna posta in banda ed una sull’altra. ornamenti esteriori da Comune.}}
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Il gonfalone è un drappo di azzurro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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