Bonet: differenze tra le versioni
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Il '''''bonèt''''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]] {{IPA|[bʊ'nɛt]}} o {{IPA|[bʊ'næt]}}) è un
== Storia ==
Nel ricettario anonimo di ambito sud-piemontese ''Polizia e cucina'' redatto nel primo decennio dell'Ottocento (edizione a cura dell'Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei vini di Alba, Torino 1984<ref>Edizione a cura dell'Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei vini di Alba, Torino 1984.</ref>) si ritrova una delle più precoci attestazioni del dolce, all'epoca ancora considerato "pietanza di magro fredda" da utilizzarsi per "tramesso"<ref>Il "tramesso" nei banchetti era un servizio di preparazioni leggere collocato tra due portate più impegnative.</ref> o ''entremet'' e non per il fine pasto. La ricetta prevede due libbre di latte (circa 8 dl) sei tuorli d'uovo, sei cucchiai di zucchero, cioccolato fuso, mandorla amara e facoltativamente caffè. Sbattuti gli ingredienti, si fanno cuocere in casseruola a fuoco diretto e dolce, sempre mescolando, fino alla consistenza cremosa; la ''cremma'' così ottenuta viene versata sul piatto da portata e lasciata raffreddare in luogo fresco in modo da assumere la consistenza di un flan (''Polizia e cucina'', ricetta n° 239)<ref>''Polizia e cucina'', cit. ricetta n° 239</ref>. Nel 1846 Francesco Chapusot, cuoco dell'ambasciatore inglese a Torino, rende più elegante la vecchia ricetta prescrivendone la più raffinata cottura a bagnomaria e "in timballo" entro uno stampo foderato con zucchero caramellato; pur considerandola "Crema alla caramella a Bagno-Maria", Chapusot consiglia di "allegrarla" con "caffè, cioccolato, e anche con liquore"
== Etimologia del nome ==
Il nome deriva dallo stampo utilizzato per la sua preparazione, che nel gergo tecnico dei cuochi piemontesi già nel XVIII è chiamato ''bonèt'' (italianizzato in "berrettino") perché simile a un omonimo copricapo di forma tronco-conica. Nel
== Preparazione e varianti ==
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La ricetta può subire, a seconda delle zone del Piemonte, alcune variazioni. Infatti, si possono aggiungere delle [[nocciole]] del tipo ''[[Tonda Gentile del Piemonte|tonda gentile]] delle [[Langhe]]'', del [[caffè]] oppure il [[cognac (distillato)|cognac]] al posto del rum.
Una variante del bonèt molto diffusa tra le famiglie contadine delle Langhe prevede l'uso del [[Fernet]] al posto dell'originario rum da pasticceria: si tratta di una variante che ha precise ragioni storiche. A partire dal 1835 una serie di epidemie di [[colera]] funestò il Piemonte fino al 1893, colpendo con particolare virulenza le campagne delle Langhe, dove l'approvvigionamento idrico era quasi totalmente basato sui pozzi di acqua piovana non di rado captata direttamente dal suolo dei cortili e delle strade. Dopo il 1860 si affermò la credenza che l'aggiunta di qualche goccia di liquore Fernet, già prodotto da distillerie milanesi e torinesi, fosse un metodo efficace per sterilizzare l'acqua e renderla potabile e sicura. Ciò ne comportò una capillare diffusione anche nelle famiglie contadine delle Langhe più povere, dove l'uso profilattico/preventivo ne giustificava la spesa, e dove la bottiglia di Fernet divenne l'unico superalcolico presente nelle loro dispense; al punto da poter essere usato, con molta parsimonia, anche per la preparazione del bonèt al posto di altri liquori che si sarebbero dovuti necessariamente acquistare a parte. Nel 1893 l'Università di Pavia dimostrò l'inefficacia del Fernet per la prevenzione anti-colerosa, ma ciò non gli fece perdere l'aura di "medicinale" a largo spettro, che ad esempio "guarisce le febbri intermittenti, il mal di capo, capogiri, mali nervosi, mal di fegato, spleen, mal di mare, nausee in genere..."<ref>Pubblicità Fernet Branca in "''Monitore Industriale Italiano''", 15 ottobre 1877.</ref> (Pubblicità Fernet Branca in "Monitore Industriale Italiano", 15 ottobre 1877). Presso le famiglie contadine di Langa il suo successo continuò a lungo, e a lungo continuò ad essere l'unico liquore di famiglia, diventando ingrediente specifico per la preparazione del bonèt.
== Abbinamenti consigliati ==
* Per quanto riguarda gli abbinamenti con il vino, la presenza di cioccolato, amaretti e liquori aromatici sconsiglia
== Note ==
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