Michail Bakunin: differenze tra le versioni

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Nel [[1871]] in ''Il sistema del mondo'' egli scrive che: ''«La Causalità universale, la Natura, crea i mondi. Essa ha determinato la configurazione [[Meccanica (fisica)|meccanica]], [[fisica]], [[chimica]], [[geologia|geologica]] e [[geografia|geografica]] della nostra terra e, dopo avere rivestito la sua superficie di tutti gli splendori della vita vegetale e animale, continua a "creare", nel mondo umano, la società con tutti i suoi sviluppi passati, presenti e futuri»''.<ref>''Considerazioni filosofiche'', La Baronata, Carrara 2000, p.&nbsp;17</ref>.
 
Il [[materialismo]] di Bakunin è [[ateo]], [[Monismo|monistico]] e [[deterministico]],; egli ha dell'universo una concezione armonicistica e unitaria, secondo la quale tutto si concatena e progredisce insieme, dove le leggi che governano la materia bruta sono armonizzate con quelle che promuovono lo sviluppo dello spirito umano. E quindi ne deriva che: "Le leggi dell'equilibrio, della combinazione e dell'azione reciproca delle forze e del movimento meccanico; le leggi del peso, del calore, della vibrazione dei corpi, della luce, dell'elettricità, come quelle della composizione e scomposizione chimica dei corpi, sono assolutamente inerenti a tutte le cose che esistono, comprese le diverse manifestazioni del sentimento, della volontà e dello spirito. Queste tre cose, costituenti propriamente il mondo ideale dell'uomo, non sono che funzioni totalmente materiali della materia organizzata e viva, nel corpo dell'animale in generale e in quello dell'animale umano in particolare. Di conseguenza, tutte queste leggi sono leggi generali, a cui sono sottomessi tutti gli ordini conosciuti e ignoti dell'esistenza reale del mondo"<ref>''Considerazioni filosofiche'', pag. 18</ref>.
 
Affermava Bakunin nel 1873: "La vita in quanto movimento concretamente razionale,è nel mondo della scienza la marcia dal fatto reale all'idea che lo abbraccia, che lo esprime e che di conseguenza lo spiega;e nel mondo pratico è il movimento che va dalla vita sociale verso la sua organizzazione più razionale possibile conformemente alle indicazioni, alle condizioni, alle necessità e alle esigenze più o meno spontanee di quella medesima vita" (''Stato e anarchia'').