Utente:Spirituale/Prove: differenze tra le versioni

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La differenza sta altrove e per cercarla bisogna andare su un altro piano: quello energetico spirituale che sta alla base della [[Vita (biologia)|vita]]. <br>
 
====Il corpo eterico ====
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====Il corpo astrale ====
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====L'io ====
 
=====For your discernment =====
Nella filosofia della New Age è fondamentale che l'"apertura" nei confronti dell'incredibile sia regolata da ciascun individuo secondo le proprie inclinazioni spirituali personali. La frase più ricorrente nei [[forum]] e nelle altre [[Comunità vituale|comunità virtuali]] New Age è "for your discernment". Questa indicazione, "per il vostro discernimento" (come dire: "sottoposto al vostro giudizio") precede la maggior parte dei messaggi che contengono verità discutibili . Ogni new ager, quindi, è chiamato a scegliere in cosa credere, con discernimento. La frase for your discernment, inoltre, implica che lo scrivente non si ritenga, per principio, detentore di verità assolute o ultime. Talvolta questo implicito rispetto per le convinzioni e il cammino spirituale del prossimo, a prescindere dalle sue peculiarità, è espresso anche da un altro uso verbale, questa volta di derivazione esplicitamente orientale, "[[Namaste]]" (un saluto che significa grosso modo "mi inchino al divino che c'è in te").
 
=====Premessa=====
Prima di affrontare l’argomento è necessario considerare sinteticamente alcuni [[Concetto|concetti]] di carattere generale.
======[[Vita]] e [[morte=]]=====
* In sintesi (vedi anche [[differenza fra vita e morte]]): la morte è staticità, fissità, immutabilità; la vita è dinamicità, movimento, cambiamento, adeguamento ciclicità: [[Panta rei]]. <br>
:Su questa base, ammettendo l’esistenza di [[Dio]], è possibile affermare che egli non può essere statico ma in continuo [[divenire]] in forme sempre nuove e mai ripetetitive. <br>
:Nel divenire di qualsiasi realtà occorre sempre che una parte di essa rimanga indietro affinché la parte restante possa progredire. :L’importante è che tra le due realtà perduri un reciproco rapporto, una interdipendenza che porti ad un permanente interscambio (legge del Karma). <br>
:Questa azione rende così più comprensibile la frase “I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”. <br>
:Inconsciamente noi ripetiamo questa regola ogni volta che camminiamo. Ma anche ogni volta che mangiamo, beviamo respiriamo o svolgiamo funzioni escretorie noi, che siamo gli ultimi arrivati su questa terra, manteniamo un interscambio con essa che è stata la prima a formarsi nel mondo fisico solido.
=====Il corpo dell’uomo ovvero [[Homo homini lupus [modifica]]=====
La [[locuzioni latine|locuzione latina]] homo homini lupus ("l'uomo è un [[lupo]] per l'uomo"), il cui precedente più antico si legge nel commediografo latino [[Plauto]] ("lupus est homo homini", [[Asinaria]], v. 495), riassume la condizione dell'uomo nello [[stato di natura]] descritto dal filosofo inglese [[Thomas Hobbes]].<br>
Secondo Hobbes, la natura umana è fondamentalmente egoistica, e a determinare le azioni dell'uomo sono soltanto l'istinto di sopravvivenza e di sopraffazione. Egli nega che l'uomo possa sentirsi spinto ad avvicinarsi al suo simile in virtù di un amore naturale. Se gli uomini si legano tra loro in amicizie o società, regolando i loro rapporti con le leggi, ciò è dovuto soltanto al timore reciproco. <br>
Nello stato di natura, cioè uno stato in cui non esista alcuna legge o ordinamento giudiziario, infatti, ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cerca di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri. Ognuno vede nel prossimo un nemico. Da ciò deriva che un tale stato si trovi in una perenne conflittualità interna, in un continuo bellum omnium contra omnes ("guerra di tutti contro tutti" Hobbes, De cive, 1, 12), nel quale non esiste torto o ragione (che solo la legge può distinguere), ma solo il diritto di ciascuno su ogni cosa compresa la vita altrui. <br>
Fuori dall'ambito strettamente filosofico, al giorno d'oggi l'espressione è utilizzata per sottolineare, in tono ora ironico ora sconsolato, la malvagità e la malizia dell'uomo. Ha lo stesso valore di [[Mors tua vita mea]] (la tua morte è la mia vita). La sentenza è la palese rappresentazione dell'[[egoismo]] umano. <br>
Se riferita al corpo umano, che come descritto in precedenza risulta composto da fisico,eterico e astrale, ed alla cui formazione hanno partecipato in differenti fasi tutte le varie entità spirituali, la definizione calza a pennello. Infatti, secondo gli studiosi della scienza dello spirito, esso sarebbe strutturato per allontanarsi sempre più dal mondo spirituale, fino a giungere nel tempo a smarrirne i legami, a negarne l’esistenza, e perdersi infine nel [[materialismo]] più assoluto. <br>
In altre parole sarebbe predisposto all’errore e destinato ineluttabilmente ad uscire dalla retta via. <br>
 
Ontogenesi e Filogenesi [modifica]
=====[[Ontogenesi]] e [[Filogenetica|Filogenesi]]=====
Ogni volta che nasce qualcosa di nuovo, sia esso oggetto o essere vivente, nel suo divenire (ontogenesi) ripete in forma rapida l’evoluzione precedente (filogenesi) e in tal modo ne mantiene vivo il legame. <br>
La [[biologia]] moderna le spiega attraverso la teoria dell'[[evoluzione]]. <br>
Panta rei [modifica]
 
• Dal greco πάντα ρει, tradotto come Tutto scorre è il celebre aforisma attribuito ad Eraclito con cui il filosofo descriveva la realtà non come qualcosa di statico e immutabile bensì come un flusso in continua trasformazione.
=====[[Panta rei]]=====
Se tutto è in continua trasformazione allora significa che l’uomo di oggi non può essere uguale all’uomo di due-tremila anni fa. Ma se a livello del fisico il corpo umano è rimasto pressoché immutato allora dove potrebbe situarsi il cambiamento? Qualcosa forse nei lineamenti, sicuramente più belli e più proporzionati ora rispetto a quelli dei tempi passati, ma fisicamente nulla di più. Ciò che è mutato lo si percepisce nel piano mentale, con lo sviluppo del pensiero razionale, pensiero assente in altri tempi e che risulta dato dalla logica conseguenza di un mutamento di rapporto tra il corpo eterico e l’astrale. Due-tremila anni or sono l’astrale dell’uomo era molto più simile a quello dell’animale, composto cioè da una parte inconscia e da una parte affettiva, seguiva sì la parte razionale, ma risultava talmente distaccata da apparire quasi come un corpo spirituale a sé. Infine vi era l’io ma questi risultava talmente distaccato da non risultare ancora codificato.
Dal greco πάντα ρει, tradotto come Tutto scorre è il celebre [[aforisma]] attribuito ad [[Eraclito]] con cui il [[filosofo]] descriveva la realtà non come qualcosa di statico e immutabile bensì come un flusso in continua trasformazione. <br>
Ecco, secondo gli studiosi dello spirito il maggiore cambiamento è avvenuto in questi ultimi due corpi. Nell’astrale la parte razionale si è unita alla parte affettiva e dell’inconscio formando un tutt'uno, mentre l’io, grazie all’avvento di un Dio, si è fissato stabilmente all’interno della zona astrale dell’uomo.
Se tutto è in continua trasformazione allora significa che l’uomo di oggi non può essere uguale all’uomo di due-tremila anni fa. Ma se a livello del fisico il corpo umano è rimasto pressoché immutato allora dove potrebbe situarsi il cambiamento? Qualcosa forse nei lineamenti, sicuramente più belli e più proporzionati ora rispetto a quelli dei tempi passati, ma fisicamente nulla di più. Ciò che è mutato lo si percepisce nel piano mentale, con lo sviluppo del pensiero razionale, pensiero assente in altri tempi e che risulta dato dalla logica conseguenza di un mutamento di rapporto tra il corpo eterico e l’astrale. Due-tremila anni or sono l’astrale dell’uomo era molto più simile a quello dell’animale, composto cioè da una parte inconscia e da una parte affettiva, seguiva sì la parte razionale, ma risultava talmente distaccata da apparire quasi come un corpo spirituale a sé. Infine vi era l’io ma questi risultava talmente distaccato da non risultare ancora codificato. <br>
Campana di Gauss [modifica]
Ecco, secondo gli studiosi dello spirito il maggiore cambiamento è avvenuto in questi ultimi due corpi. Nell’astrale la parte razionale si è unita alla parte affettiva e dell’inconscio formando un tutt'uno, mentre l’io, grazie all’avvento di un [[Dio]], si è fissato stabilmente all’interno della zona astrale dell’uomo. <br>
• Quando si verifica l’insorgere di un nuovo fenomeno questi non arriva di botto ma si preannuncia dapprima con alcuni casi isolati indi prosegue con un crescendo sempre maggiore fino a raggiungere l’apice per poi iniziare la fase discendente che teminerà anch’essa con alcuni ultimi casi isolati.
 
In campo militare si esplica nel modo seguente: al passaggio di un’armata si presenta dapprima una piccola parte in avanguardia col compito di individuare il nemico poi giunge il grosso della truppa al cui interno vi sono i comandanti e da ultimo, arriva un piccolo reparto di retroguardia cui è affidato il compito di protezione delle spalle, gruppo che in altri ambiti potrebbero essere chiamato ritardatario.
=====[[Variabile casuale normale|Campana di Gauss]]=====
Da rilevare infine che l’avanguardia è da sempre quella che ci rimette di più e che soffre delle maggiori perdite proprio perché sempre a ridosso dell’avversario o di quella parte ritardataria dell’avversario.
Quando si verifica l’insorgere di un nuovo [[fenomeno]] questi non arriva di botto ma si preannuncia dapprima con alcuni casi isolati indi prosegue con un crescendo sempre maggiore fino a raggiungere l’apice per poi iniziare la fase discendente che teminerà anch’essa con alcuni ultimi casi isolati. <br>
Tribù e individuo [modifica]
In campo militare si esplica nel modo seguente: al passaggio di un’armataun’[[armata]] si presenta dapprima una piccola parte in [[avanguardia]] col compito di individuare il nemico poi giunge il grosso della truppa al cui interno vi sono i comandanti e da ultimo, arriva un piccolo reparto di retroguardia cui è affidato il compito di protezione delle spalle, gruppo che in altri ambiti potrebbero essere chiamato ritardatario. <br>
• Le antiche tribù erano gruppi sociali composti da un numero più o meno elevato di persone unite, oltre che da vincoli linguistici, etnici e culturali, da un legante di cui oggi abbiamo perso la vera comprensione: il sangue, ovvero la consanguineità. Erano in pratica delle famiglie ampliate dove l’unione tra parenti più o meno prossimi era prassi comune.
Da rilevare infine che l’avanguardia è da sempre quella che ci rimette di più e che soffre delle maggiori perdite proprio perché sempre a ridosso dell’avversario o di quella parte ritardataria dell’avversario. <br>
A conferma di ciò basti pensare ai faraoni dell’antico Egitto i quali, quando possibile, si univano tra fratello e sorella per mantenere intatta la linea ereditaria alfine di tramandarsi in maniera diretta le esperienze fatte dai loro predecessori. In altri termini si verificava un travaso di eterico di genitori in figli (maggiori dettagli su tale argomento sono reperibili nel libro di Steiner "Il sangue è un frutto molto peculiare").
Nelle tribù, l’individuo non si designava come singola unità ma piuttosto come membro dell’intero gruppo. Di conseguenza egli si identificava non come io ma come noi, in quanto rappresentante di tutta la tribù.
=====[[Tribù]] e [[individuo]]=====
Oggi avviene esattamente il contrario: grazie ad un ego fortemente sviluppato (da non confondere con l’Io) abbiamo perso il senso di appartenenza a qualsiasi tipo di gruppo e siamo fieri di identificarci come singoli e unici individui.
Le antiche tribù erano gruppi sociali composti da un numero più o meno elevato di persone unite, oltre che da vincoli linguistici, etnici e culturali, da un legante di cui oggi abbiamo perso la vera comprensione: il [[sangue]], ovvero la consanguineità. Erano in pratica delle famiglie ampliate dove l’unione tra parenti più o meno prossimi era prassi comune. <br>
A conferma di ciò basti pensare ai [[Periodo predinastico dell’egitto|faraoni]] dell’antico [[Egitto]] i quali, quando possibile, si univano tra fratello e sorella per mantenere intatta la linea ereditaria alfine di tramandarsi in maniera diretta le esperienze fatte dai loro predecessori. In altri termini si verificava un travaso di eterico di genitori in figli (maggiori dettagli su tale argomento sono reperibili nel libro di Steiner "Il sangue è un frutto molto peculiare").<br>
Nelle tribù, l’individuo non si designava come singola unità ma piuttosto come membro dell’intero gruppo. Di conseguenza egli si identificava non come io ma come noi, in quanto rappresentante di tutta la tribù. <br>
Oggi avviene esattamente il contrario: grazie ad un ego fortemente sviluppato (da non confondere con l’Io) abbiamo perso il senso di appartenenza a qualsiasi tipo di gruppo e siamo fieri di identificarci come singoli e unici individui. <br>
Col risultato che ora prendiamo sempre più le distanze dall'altro, sia esso parente, amico o conoscente. Semmai l’altro è diventato un provvisorio compagno di viaggio con cui sempre più raramente si condividono le esperienze.
 
Concetto di sistema [modifica]
=====Concetto di [[sistema]]=====
Per capire tale concetto occorre ricorrere agli oggetti fisici. Nella maggioranza dei casi, qualsiasi oggetto anche semplice ma un po' elaborato é formato da singole componenti, opportunamente articolate tra loro e assemblate in modo tale da giungere allo scopo finale: svolgere la funzione per cui l'oggetto é stato creato. <br>
Esempi pratici: la penna, il coltello, la canna da pesca, le auto, l’orologio, il computer, ……….<br>
Il mondo spirituale o Dio si esplica nel concetto di sistema: è un ente costituito da varie entità che agiscono in maniera unitaria per giungere ad un fine: la presa di coscienza dell’Io.
 
L'io [modifica]
====L'io====
Elemento caratterizzante: il fuoco o calore.
È la realtà spirituale che comanda le tre realtà sottostanti. È l’essenza dell’uomo, la sua parte eterna ma è pure la decima realtà spirituale, della stessa sostanza del padre. È la realtà per la quale Dio ha creato l’universo ed alla quale ha affidato il compito di scoprire la regola attraverso il lavoro sul fisico, l'eterico e l'astrale e così agendo di giungere a coscienza. <br>
Acquisendo coscienza sviluppa i corpi superiori dell'io vale a dire il Manas, il Buddhi e l'Atma. <br>
Per meglio afferrare il concetto di ciò che é l’io è opportuno ricorrere alle seguenti proporzioni esplicative: l’io sta al corpo fisico dell’uomo come il pilota sta a una automobile; oppure, l’io sta al corpo fisico come il cavaliere sta al cavallo. In tutti e tre i casi il primo ha una natura diversa e ben distinta dal secondo, in tutti e tre i casi la differenziazione è tale da non poter dare addito a confusione tra i due e in tutti e tre i casi ambedue soggiacciono ad un identico rapporto gerarchico: il primo ordina e il secondo esegue. Di norma, quando il primo diventa abile, determina il secondo: in altri termini quando il primo gestisce in piena coscienza, il secondo non può fare nient’altro che assecondare gli ordini ricevuti. Così facendo pur essendo in due si diviene un'unica cosa dove il secondo diventa una naturale propagine del primo. <br>
Tutto ciò quando i due riconoscono e mantengono i propri ruoli. <br>
I problemi sorgono quando i ruoli vengono invertiti (nella macchina ciò è meno evidente perché essa non è dotata di volontà autonoma come il corpo umano o il cavallo, tuttavia quando questa ci prendere la mano, ridiventa confacente il paragone), quando cioè il secondo, non volendo riconoscere l’autorità del primo (non ancora abile), decide di agire di testa sua a discapito degli ordini ricevuti. <br>
In tal caso il cavaliere viene disarcionato dal cavallo, il pilota perde il controllo della vettura e l’io allenta temporaneamente la morsa non ancora salda sul corpo umano, il quale, non più soggiogato permette all'ego (che è legato al corpo) di riprendere nuovamente il sopravvento ritornando così ad esercitare ciò che il corpo umano meglio sa fare: [[homo homini lupus]]. <br>
Il predominio del corpo umano sull’io è evidente quando alla base di un’azione vi è un piacere personale o una prevalenza egoica, quando invece ci si trova confrontati con un’azione contraria all’interesse del corpo umano senza la presunzione di ruoli allora è l’io a gestire l’azione. <br>
Per intenderci: ci si è appena addormentati quando il proprio figlioletto inizia a piangere, la prima reazione è quella di sbuffare (predominio del corpo) se si pensa di lasciarlo piangere tanto prima o poi smetterà, allora continua a prevalere il corpo, se invece pur essendo stanchi ci si alza e senza tante storie lo si accudisce ecco allora che vi è l’intervento dell’io. Se però mentre lo si accudisce ci si arrabbia col proprio destino o ci si culla nell’idea di essere i migliori genitori al mondo ecco allora che è nuovamente subentrato il corpo. Già perché l’io conosce solo i doveri morali.
 
Critiche [modifica]
==Critiche==
L’argomento trattato in questa voce è da considerare come pseudoscienza, e come tale può essere caratterizzato da alcuni dei seguenti aspetti:
• affermazioni prive di verifica sperimentale oppure in contraddizione con altri risultati sperimentali;