L'Illustrazione Italiana: differenze tra le versioni

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Nel corso del [[1874]] i fratelli Treves rilevano una rivista concorrente che stava dando buona prova di sé a Roma: «L'Illustrazione. Rivista italiana», diretta dall'artista romano Alessandro Foli<ref>Milva Maria Cappellini, Aldo Cecconi, ''La rosa dei Barbera'', Giunti editore, pag. 71.</ref>. Dall'unione delle due riviste nacque ''L'Illustrazione Italiana'', che uscì con la nuova testata a partire dal 1º novembre [[1875]]. La rivista cominciò ad avere un'ampia diffusione negli ambienti della medio-alta borghesia, grazie alla qualità degli articoli e soprattutto delle illustrazioni, spesso affidate ad artisti di primo piano come [[Achille Beltrame]], [[Pietro Scoppetta]], [[Luigi Bompard]], [[Giuseppe Cosenza (pittore)|Giuseppe Cosenza]] ed [[Ettore Ximenes]] (il quale svolgeva anche le funzioni di vicedirettore).
 
Oltre che all'opera di artisti di grido, il pregio delle fonti iconografiche era dovuto anche alla scelta di utilizzare per la stampa incisioni in legno invece che litografie, che consentivano di ottenere un'altissima resa a partire dai bozzetti di base. Tale qualità fu mantenuta poi nel tempo anche in seguito all'avvento della [[fotografia]], tecnica che vide rappresentati sulle pagine dell'«Illustrazione» alcuni tra i migliori [[fotoreporter|fotogiornalisti]] nazionali: [[Armando Bruni]], [[Mario Crimella]], [[Giulio Parisio]] ed [[Emilio Sommariva]]<ref>Barbara Cinelli et alii, ''Arte moltiplicata. L'immagine del '900 italiano nello specchio dei rotocalchi'', Bruno Mondadori, 2014, p. 326.</ref>. La prima fotografia venne pubblicata sul numero del 1819 luglio [[1885]] (una [[spada]] del [[XVI secolo]] conservata nel [[Museo Poldi Pezzoli]] di [[Milano]])<ref>{{Cita web|url=http://periodici.librari.beniculturali.it/|titolo=BiASA - Periodici Italiani Digitalizzati|sito=periodici.librari.beniculturali.it|accesso=2023-06-12}}</ref>. Con l'avvento della fotografia la rivista adottò la carta patinata, che garantiva una migliore qualità delle immagini.
 
Per quanto riguarda la scrittura dei testi, il periodico si avvalse della collaborazione, in qualità di articolisti, di alcuni dei nomi più importanti della letteratura italiana, fra cui ricordiamo [[Giosuè Carducci]], [[Grazia Deledda]] e [[Luigi Pirandello]] ([[Vincitori del premio Nobel per la letteratura|premi Nobel per la letteratura]]), lo scrittore verista [[Giovanni Verga]], il poeta [[Gabriele D'Annunzio]], il critico letterario e favolista [[Luigi Capuana]] ed [[Edmondo De Amicis]], autore del celeberrimo romanzo "[[Cuore (romanzo)|Cuore]]", capolavoro della [[letteratura per ragazzi]].