Clare Boothe Luce: differenze tra le versioni
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Grande apprezzatrice dell'alta moda italiana, fu a Roma, assidua frequentatrice e cliente degli ateliers [[Gattinoni]], [[Vincenzo Ferdinandi|Ferdinandi]], [[Emilio Schuberth|Schuberth]] e [[Sorelle Fontana]].
I ''dossier'' di Claire Booth Luce, recentemente desecretati dagli archivi nazionali Usa, confermano lo spiccato anticomunismo dell'ambasciatrice che più volte aveva ribadito: «Il principale obiettivo degli aiuti militari ed economici americani all'Italia è di difendere il [[mondo libero]] dal comunismo». "Al presidente della Fiat, [[Vittorio Valletta]], la Luce chiede ad esempio (...) «di non dare pubblicità ai giornali comunisti, di escludere i comunisti dal novero dei tecnici e del management, di precisare mensilmente a quale sindacato siano iscritti e di organizzare un fondo di sicurezza interna». Gli stessi ''dossier'' sottolineano anche l'obiettivo della Luce «di sottrarre il cinema italiano dal dominio del [[Partito Comunista Italiano|Pci]]» A preoccupare Claire Booth Luce, nell'estate del '55, era il fatto che il 90-95% delle maestranze di ''[[Guerra e pace (film 1956)|Guerra e pace]]'' (...) fosse iscritto alla
Tornata negli Stati Uniti, nel 1964 sostenne la [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1964|campagna presidenziale]] del [[Conservatorismo|conservatore]] repubblicano, [[Senato degli Stati Uniti|senatore]] [[Barry Goldwater]], che venne però sconfitto nettamente dal [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|democratico]] [[Lyndon B. Johnson]].
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