Metafora: differenze tra le versioni

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Aristotele, nella ''[[Poetica]]'', definisce la metafora "trasferimento a una cosa di un nome proprio di un'altra o dal genere alla specie o dalla specie al genere o dalla specie alla specie o per analogia". Fa poi i seguenti esempi: esempio di metafora dal genere alla specie, "ecco che la mia nave si è fermata", giacché "ormeggiarsi" è un certo "fermarsi"; dalla specie al genere, "e invero Odisseo ha compiuto mille e mille gloriose imprese", giacché "mille" è "molto" e Omero se ne vale invece di dire "molte"; da specie a specie, "con il bronzo attingendo la vita" e "con l'acuminato bronzo tagliando", giacché là il poeta chiama "attingere" il "recidere", mentre nel secondo caso chiama "recidere" l'"attingere", perché ambedue i verbi rientrano nel toglier via qualcosa"… (1457b).
 
Nel ''[[Canzoniere]]'' [[Francesco Petrarca]] scrive «Erano i capei d'oro a l'aura sparsi». Questo verso letteralmente significa "erano i capelli d'oro sparsi, cioè sciolti, al vento". I capelli in questione sono quelli di Laura, la donna amata da Petrarca che qui è evocata attraverso un particolare gioco di suono perché se anziché leggere "a l'aura" leggessi "a Laura", i capelli d'oro, anziché essere sciolti al vento sarebbero sciolti a Laura. Quindi è chiaro che Petrarca ha usato questa espressione proprio per creare questa ambiguità, questo doppio significato possibile, anche perché al tempo di Petrarca l'apostrofo non si adoperava e la scrittura era continua quindi davvero non sappiamo se l'aura significasse Laura. Ora però dobbiamo analizzare i capelli che non possono essere d'oro.

I capelli sono biondi, o al massimo potremmo aggiungere che sono biondi come l'oro. Per metafora l'espressione "d'oro" passa a significare biondi. Questo passaggio avviene attraverso il riferimento silenzioso ed implicito ad un termine medio comune a tutti e due i significati. Quindi dobbiamo analizzare cos'hanno in comune l'oro e il biondo e cioè il colore giallo, ed è proprio questo termine che consente la metafora cioè il passaggio da una parola all'altra. Il passaggio di significato applicato silenziosamente ed implicitamente da Petrarca è questo: i capelli di Laura sono biondi, il biondo ha in comune l'oro e il giallo e allora io posso dire che i capelli di Laura sono come l'oro anzi potremmo dire che sono l'oro. Dunque possiamo dire che la metafora è una similitudine senza il come.
 
Un altro esempio è un verso della poesia ''[[X agosto]]'' di Giovanni Pascoli che dice «Anche un uomo tornava al suo nido». Un uomo non può tornare al nido ma è molto evidente che qui nido è una metafora per casa. La casa e il nido hanno in comune il fatto di essere dei luoghi che proteggono, insomma la casa per gli uomini è come un nido che protegge. Anzi eliminiamo il come, la casa è un nido che protegge.