Pierre Parrocel: differenze tra le versioni
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Nel 1717 c., rendendosi conto dell'inclinazione per la pittura dei suoi due figli [[Pierre Ignace Parrocel|Pierre Ignace]] e [[Joseph François Parrocel|Joseph François]], li condusse a [[Roma]] assieme al nipote [[Étienne Parrocel|Etienne]]. Dopo aver seguito per qualche tempo i loro studi e sistemati convenientemente, ripercorse nuovamente l'[[Italia]] e vi soggiornò per parecchi anni. Il quadro ''Gesù bambino incorona la Vergine'' fu dipinto a [[Roma]] nel 1719 per il monastero della Visitazione a [[Marsiglia]]<ref name=parrocel2/>.
Al suo ritorno in [[Francia]], la sua reputazione era all'apogeo. Il [[Duca di Noailles]] lo chiamò a [[Parigi]] per commissionargli la decorazione di una galleria nel suo castello di [[Saint-Germain-en-Laye]]. Pierre eseguì per lui anche sedici quadri rappresentanti la storia di
Oltre ai dipinti, eseguì anche disegni a sanguigna, a penna, a inchiostro di [[Cina]]. Inoltre eseguì anche diciotto incisioni, di cui quattordici all'acquaforte con uno stile analogo a quello di [[Antoine Rivalz]]<ref name=parrocel2/><ref name=spooner/>, tra cui le migliori sono ''Il trionfo di Bacco ed Arianna'', ''Il trionfo d'Amphitrite'', ''Baccanale'', ''I mendicanti'' e ''Il bue''<ref name=monod>http://books.google.com/books?as_q=Pierre+Parrocel&as_auth=Lucien+Monod Aide-Memoire de L'Amateur Et Du Professionnel, pag. 252</ref>.
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