Arte di strada: differenze tra le versioni

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Anche in Italia negli anni '80 avviene lo scollamento in luogo pubblico tra l'arte di matrice socio-politica e l'arte apolitica; aumentano gli interventi e i murales senza un vero messaggio o un preciso destinatario. A Pisa, il graffitista statunitense [[Keith Haring]], dipinge il murale ''[[Tuttomondo]]'', nel 1989. Con l'ingresso della generazione dei graffiti e l'uso massiccio di internet nel primo decennio del 2000, la street art cambia pelle, si diffonde a livello di massa e cambia marcia.
 
Dopo il 2000 possiamo nominare l'artista pop [[Bros (writer)|Bros]], [[Ozmo]], Microbo e Bo130, il poeta di strada [[Ivan Tresoldi]]<ref>Jacopo Perfetti, Vittorio Sgarbi, testi critici di corredo a Bros20e20, Skira, 2007 + Filippo Penati, Jacopo Perfetti, Daniela Benelli, testi critici di corredo a ivan PoesiaViva, Skira, 2009</ref>, 2501, Pao, l'iperealista [[Neve (artista)|Neve]], [[108 (artista)|108]], Pus, Nais, Cristian Sonda, Abbominevole, Ogre, Dem, Zibe, l'illustratore [[Tvboy]]<ref>TvBoy Mash Up, Skira, 2010</ref>. Importanti sono le esperienze negli anni '10 del 2000 del collettivo laboratoriale Orticanoodles, i collettivi CaneMorto, Cani e Porci e OX Crew.
 
Della scuola bolognese, nonché particolarmente indicativi rispetto alle esperienze stilistiche e pratiche sopracitate, dopo Pea Brain emergono [[Blu (artista)|Blu]], artista di strada e videoautore ormai di fama mondiale, [[Ericailcane]], il cui immaginario che ibrida uomo e animale l'ha portato ad essere anch'esso uno dei più noti artisti di strada italiani nel mondo ed [[Eron]], attivo dagli anni novanta tra Rimini e Bologna.