== Biografia ==
=== La nascita ===
Giuseppe Barilli nasce il 20 aprile 1812 da Francesco Barilli, modesto [[falegname]] e Camilla Borghi, in località Riccardina, nei pressi di [[Budrio]]. Il padre, per guadagnare un poco di più, lavora ada ore nel vicino [[mulino]] della Riccardina, di proprietà dei Bolognesi, ricchissimi possidenti locali.
[[File:Quirico Filopanti Fabi.jpg|miniatura]]
Dopo un'iniziale frequentazione dell'Università di [[Teologia]] il 3 luglio 1834 Giuseppe Barilli si laurea brillantemente in [[Matematica]] e [[Filosofia]] presso l'[[Università di Bologna]], grazie al sostegno economico del Consiglio delle Comunità che, in seguito a una deliberazione straordinaria mai prima adottata, decide di fargli continuare gli studi a spese del Comune di [[Budrio]].
Continuerà a studiare [[Ingegneria meccanica]] ede [[Idraulica]].
Nel [[1835]] a Budrio tiene la prima conferenza pubblica, pronunciata su invito della deputazione delle scuole in occasione della premiazione degli alunni, che diventerà la prima opera a stampa di Filopanti: “''Dell'influenza delle arti e delle scienze sull'incivilimento e di questo sul migliore stato della società''” (Firenze, 1836).
Nel [[1836]] fa prove ed esperimenti di applicazione pratica di principi tecnici e inventa uno speciale tipo di [[idrometro]] (strumento per la misurazione del livello dell'acqua).
Cerca lavoro a Medicina, dove il Consorzio dei Partecipanti, con l'intenzione di aprire una scuola di filosofia, ha bandito un concorso. Viene poi informato che l'amministrazione ha già stabilito di assegnare a un docente ecclesiastico quell'incarico. La [[scuola]] tuttavia non fu più aperta.
Nel [[1837]] usa per la prima volta lo [[pseudonimo]] di Filopanti (''colui che ama tutti''), che lo accompagnerà tutta la vita; qualche anno dopo assumerà anche il nome Quirico, in omaggio alla [[Roma antica]].
Nel 1838 tenta un concorso a [[Ferrara]], per una cattedra all'[[Università]]; il concorso però non ha buon esito per l'ostruzionismo di alcuni cattedratici: di ciò Filopanti si duole in una lettera all'amico [[Gaetano Giordani]].
Nel [[1840]] partecipa a [[Torino]] al II Congresso degli Scienziati Italiani, dove presenta l'idrometro da lui inventato nel 1836.
Nel [[1843]], nel [[Canale di Reno]], presenta la paltelata, un sistema che attraverso l'uso di pali e di tele dovrebbe impedire le rotte dei fiumi. Un sistema che si rivelerà valido nei piccoli corsi d'acqua ma assai meno efficiente nei grandi fiumi, come avvenne a Guarda Ferrarese sul Po.
Convinto che la cultura, soprattutto scientifica, sia sicura fonte di progresso e quindi di benessere per la società, dal [[1846]] pubblica e diffonde dispense intitolate: "Notizie di fisica esposte da Quirico Filopanti a servigio degli italiani di facile istruzione e per introduzione alle sue idee di architettura idraulica".
===Filopanti nel primo Risorgimento===
Negli anni '40 egli guarda con fiducia al rinnovamento culturale e scientifico del paese portato avanti da [[Leopoldo II di Toscana]] e, più tardi dadal papa [[Pio IX]].
Nel [[1841]], a detta di [[Narciso Feliciano Pelosini]], Filopanti avrebbe definito il sovrano toscano come "uno dei migliori principi dell'universo"<ref>[[Narciso Feliciano Pelosini]], ''Ricordi, tradizioni e leggende dei monti pisani'', Pisa: Mariotti, 1890, p. XVII</ref>.
Nel [[1846]] Filopanti partecipa a [[Roma]] al comune entusiasmo per l'avvento al soglio pontificio di [[Papa Pio IX|Pio IX]], fiducioso che egli saprà porre rimedi ai mali della provincia: cattiva amministrazione, povertà, disoccupazione, ribellismo delle masse più deboli.
In età matura ripudierà tali entusiasmi lealisti e da posizioni repubblicane e anticlericali definirà il papa risorgimentale "sedicente vicario di Dio in terra" (''Dio liberale'', [[1880]]).
===La linea ferroviaria Roma-Civitavecchia===
Nel [[1847]] Filopanti è a Roma per presentare un progetto di costruzione della linea ferroviaria Roma-Civitavecchia. Tuttavia la [[Società nazionale italiana]], che avrebbe dovuto finanziare i lavori, non ottiene la concessione. Negli anni 1860 collabora di nuovo ada un altro progetto ferroviario, quello che unirá la riviera Adriatica a Bologna.
===Filopanti e l'Università di Bologna (1831-1850)===
Alla fine del marzo del [[1848]], dopo un concorso, viene nominato professore di Meccanica e [[Idraulica]] all'[[Università di Bologna]]. La commissione formata dal Cardinale di Bologna Oppizzoni, arcicancelliere dell'Università, del Collegio Matematico e dai Conservatori del Municipio lo acclama professore a pieni voti.
Il primo [[bando di gara|bando]] per la copertura di questa cattedra, datato 30 luglio [[1847]], era infatti rimasto senza esito in quanto Filopanti, ancora individuato come Giuseppe Barilli, ma già da molto appellato colcon il nome di Filopanti, aveva ritirato la sua candidatura, ritenendosi umiliato dal rifiuto del Collegio Filosofico Matematico di esonerarlo alla consueta prova d'esame, in considerazione del valore scientifico delle opere già pubblicate.
Fu quindi nuovamente necessario riaprire il concorso; questa volta Filopanti, pur risultando nuovamente candidato unico, accetta di sottoporsi alla prova consistente nello svolgimento di una dissertazione il cui argomento sarebbe stato scelto a sorte fra trenta quesiti.
Avendola superata a pieni voti il 21 marzo [[1848]], ottiene finalmente la cattedra cui da tanto aspirava.
===La partecipazione alla rivolta dell'8 agosto===
Il 6 aprile [[1848]], con il grado di [[capitano]], comanda la V Compagnia del Battaglione Universitario di Bologna e intanto aiuta a organizzare a Budrio il corpo dei volontari che combatterà contro gli austriaci (Battaglione Idice).
Qualche mese dopo avrà modo di partecipare alla rivolta popolare dell'8 agosto conclusasi con la cacciata degli Austriaci da Bologna. Il pomeriggio era con la [[Enrica Gotti|moglie]] a [[Budrio]], riesce tuttavia a raccogliere un buon numero di volontari e con questi si affretta a raggiungere la città e a partecipare all'insurrezione.
===Il Circolo Universitario Democratico===
Il 29 gennaio [[1849]] viene proclamato presidente di un Circolo Universitario Democratico. Il professore Giulio Carini lo resse con funzioni reali di presidente mentre Filopanti era a [[Roma]].
===L'Assemblea costituente degli Stati Romani===
Il 4 luglio 1849 dopo l'arrivo delle truppe francesi in Roma abbandona la città.
Uscito clandestinamente da Roma, si rifugia a Cento dall'amico [[Gaetano Giordani]] che lo accompagna al confine con la [[Toscana]].
Il 30 agosto 1849 si imbarca a [[Livorno]] alla volta degli [[Stati Uniti d'America]] e raggiunge [[Providence]], nel [[Rhode Island]], dove soggiorna tre anni. Durante la sua permanenza negli [[Stati Uniti d'America]] ha stretti contatti con gli ambienti dei rifugiati politici italiani e si reca spesso a New York a trovare l'amico [[Giuseppe Garibaldi]], anch'egli in quegli anni rifugiatosi negli Stati Uniti<ref>Adolfo Rossi, Un italiano a New York (L. Buffetti, 1907), p.204.</ref>.
Nell'autunno del 1852 torna in [[Europa]] e si stabilisce a [[Londra]] dove vive poveramente ma dignitosamente dando lezioni di italiano.
Nell'esilio londinese pubblica in inglese ''Miranda'' (1858), opera a carattere scientifico filosofico religioso, in cui avanza la proposta di suddividere la superficie del globo terrestre, per mezzo dei meridiani, in 24 "''giorni longitudinali''"o “''fusi orari''”. Proposta ripresa e da lui sviluppata più tardi nel trattato ''L'Universo'', pubblicato a [[Bologna]] nel 1871.
Nell'autunno del [[1859]] torna in Italia dall'esilio londinese insieme alla moglie rimanendo per un po' di tempo da amici a Grazzano di Piacenza<ref>Dalla mostra "Il professore dell'infinito", Archivio storico di Bologna, Archiginnasio di Bologna, Biblioteca Universitaria di Bologna</ref>.
===Filopanti e il ritorno all'Università di Bologna (1860-1868)===
Il 20 maggio [[1860]] riprende la sua attività di docente ordinario dell'[[Università di Bologna]]. Repubblicano, rifiutandosi di prestare [[giuramento|giuramento di fedeltà]] al re, viene rimosso dall'insegnamento e successivamente riabilitato al ruolo di professore "straordinario" di [[Meccanica applicata]].
I programmi dei corsi, i temi per gli esami speciali, nonché alcune trasferte con gli studenti per visionare impianti meccanici, agli albori dell'industrializzazione dell'Italia, evidenziano l'interesse di Filopanti per i problemi della scienza idraulica: "''Il controllo delle acque fluviali e l'utilizzo delle macchine idrovore''". Riconducibile a questi temi è la tesi di laurea "''Del miglior regolamento delle acque in collina, desunto dalle colmate di monte''" presentata nel [[1864]] dallo studente Walfredo Giannini.
Nel novembre [[1860]] conosce [[Giosuè Carducci]] appena giunto all'università bolognese.
Nel [[1864]] rifiuta nuovamente di prestare giuramento di fedeltà alla monarchia e solo dopo una petizione degli studenti viene riammesso alla docenza universitaria in veste di "libero insegnante" di Meccanica e [[Idraulica]] Razionale.
Nel 1868 in segno di solidarietà con [[Giuseppe Ceneri]] e [[Giosuè Carducci]], sospesi temporaneamente dall'insegnamento universitario per avere inviato un messaggio augurale a [[Giuseppe Mazzini]] in occasione dell'anniversario della proclamazione della Repubblica Romana, dapprima si astiene dalle lezioni e poco dopo abbandona definitivamente l'Università<ref>Il professore dell'infinito. Quirico Filopanti a 200 anni dalla nascita. Museo Civico Medievale di Bologna</ref>.
===Filopanti e la Società Operaia di Mutuo Soccorso===
Nel [[1861]] è attivo nella "Società Operaia di Mutuo Soccorso di Bologna", di cui a varie riprese sarà presidente, che si era costituita nell'aprile del [[1860]].
Il 6 gennaio [[1861]] ne inaugura il secondo anno sociale con un discorso rimasto famoso in cui afferma la necessità dell'associazionismo.
Viene nominato all'interno della società operaia presidente del "Comitato di Istruzione".
Si adopera, poi, per dare incremento ai comitati di istruzione, di lavoro e di Provianda. La Provianda provvede all'apertura di spacci di vendita di generi di prima necessità a prezzi contenuti rispetto al mercato.
Nel maggio del [[1866]] diventa capo del comitato per l'Arruolamento Volontari della Società Operaia, promosso dalla società stessa per la guerra contro l'Austria.
Nel [[1872]] si dimette dalla Società Operaia, perché come aveva dichiarato anni prima le sue conosciute e non mutabili opinioni politiche non potessero servire di causa o di pretesto al Governo per vietare riunioni, o sciogliere la società, come era avvenuto nel [[1868]].
[[File:Busto Filopanti 2012 foto mario berardi 001.jpg|miniatura]]
===Quirico Filopanti e Giuseppe Garibaldi===
Nel [[1866]] partecipa con un corpo di volontari, tra cui figuravano anche diversi budriesi, alla guerra contro l'Austria a fianco di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] (Campagna del [[Tirolo]]).
Nel [[1867]] ancora a fianco di Garibaldi partecipa al tentativo di conquistare Roma; ma le truppe garibaldine vengono fermate a Mentana (3 novembre) mentre Filopanti era in [[Romagna]] per cercare rinforzi; all'iniziativa parteciparono anche 31 volontari budriesi.
Nel [[1875]] chiamato da Garibaldi a Roma elabora un progetto di bonifica dell'[[Agro Romano]]; il progetto tuttavia viene bocciato non, come ebbe a precisare Filopanti, per motivi tecnici ma per ragioni politiche.
===Il Consiglio comunale bolognese===
Nel luglio [[del 1867]] viene eletto membro del [[Consiglio comunale]] bolognese. Al suo primo ingresso si presenta come uno dei principali oppositori della politica moderata della giunta [[Carlo Pepoli|Pepoli]]. Filopanti si proporrà sempre non tanto come la voce di coloro l'hanno eletto, ma piuttosto di quanti non erano ammessi ada esprimere la loro preferenza riaffermando in tal modo l'impegno che lo vede attivo nelle società operaie e negli istituti di beneficenza.
Riforma dell'istruzione elementare, sostegno dell'azione volta all'avvio dei lavori di pubblica utilità (ponti, strade, mercato coperto), ridefinizione del sistema di tassazione costituiscono i punti centrali della sua politica amministrativa.
===L'arresto===
Nell'aprile del [[1867]] viene arrestato quale agitatore politico insieme ad alcuni colleghi, durante uno sciopero dei panettieri e venditori di commestibili.
Durante la detenzione imposta il programma di "''Quelle lezioni popolari di astronomia''", opera di divulgazione scientifica popolare che avrebbe iniziato poco dopo a Bologna, all'Arena del Pallone e anche in altre città italiane.
Nel [[1870]] saluta con entusiasmo l'entrata in Roma delle truppe italiane e la fine del potere temporale pontificio.
===Il Consiglio Provinciale di Bologna per il mandamento di Budrio===
Nel [[1871]] viene eletto membro del Consiglio Provinciale di Bologna per il mandamento di [[Budrio]]. Svolge dunque un ruolo attivo nell'amministrazione cittadina e nella duplice veste di uomo di governo e d'intellettuale redige in quell'anno una lunga relazione per la commissione incaricata d'istituire la nuova scuola tecnica bolognese<ref>Quirico Filopanti. Patriota, scienziato e uomo politico bolognese. Genus Bononiae. Museo della Storia di Bologna</ref>.
===L'opera "''L'universo''"===
Nel [[1871]] pubblica il primo dei quattro volumi de ''L'universo''. L'opera presenta uno studio complessivo di quasi tutte le scienze: dalla meravigliosa [[astronomia]] ada un nuovo sistema di [[cosmogonia]], dall'[[antropologia]] generale e speciale ai punti salienti della storia civile, scientifica e letteraria. Filopanti dà alle stampe le conferenze tenute in molte città italiane affinché "''gli uditori avessero sott'occhio alcuni dei corpi celesti di cui si trattava''". Le spiegazioni erano aiutate da alcuni grandi planisferi trasparenti, illuminati da un apposito riflettore, sui quali egli faceva proiettare le immagini del [[sistema planetario]] o delle [[costellazione|costellazioni]] oggetto della lezione.
===Le "''Prediche''"===
Nel [[1874]] inizia a [[Bologna]] un nuovo ciclo di conferenze popolari a carattere religioso-panteistico, chiamate "Prediche", e prosegue in molte città italiane.
===Filopanti alla Camera dei Deputati===
[[File:Quiricofilopanti.jpg|miniatura]]
Nel 1876 viene eletto alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] ed è riconfermato nelle legislature successive fino al [[1890]]. Non eletto nel 1890, torna a [[Palazzo Montecitorio|Montecitorio]] nel [[1892]]. Nella sua veste di parlamentare non esita a distinguersi nell'affrontare i temi legati ai diritti di libertà e alla questione sociale, spesso anche in disaccordo con la maggioranza del governo.
Inviato in Parlamento con i voti radicali e della Sinistra, Filopanti si siede sui banchi dell'Estrema Sinistra (in prossimità dello scranno di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]).
Pur sostenendo i governi della Sinistra il budriese mostra sempre un'attitudine all'indipendenza, alla libertà e alla schiettezza del giudizio che lo fanno apprezzare anche dagli avversari politici.
Contrario alle volte al governo [[Agostino Depretis|Depretis]], appoggia con entusiasmo il governo [[Benedetto Cairoli|Cairoli]], mentre sarà oppositore di ogni politica trasformista. Ostile ai governi [[Francesco Crispi|Crispi]] di cui non condivide l'operato in tema di ordine pubblico, vota però a favore della politica coloniale<ref>Patria, popolo e scienza: Quirico Filopanti tra le carte della Bub. Biblioteca Universitaria di Bologna</ref>.
Nel [[1876]], nelle aule della Camera dei Deputati, nega il rituale di giuramento di fedeltà al Re, assicurandosi un primato personale: quello di essere il primo deputato espulso dall'Aula nella XIII legislatura.
===Gli ultimi 20 anni della vita di Filopanti===
Nel [[1877]] progetta alcune migliorie per aumentare la portata del canale Fossano di Budrio e intanto, nelle campagne budriesi, sperimenta un sistema di aratura meccanica a vapore.
Nel [[1880]] seppure già in età avanzata pubblica alcuni libri in cui enuncia le sue personali convinzioni filosofico-religiose: Dio liberale ([[1880]]), Dio esiste ([[1881]]), Storia d'Italia dagli antichissimi tempi sino all'anno [[1882]] ([[1883]]).
Nell'agosto [[del 1881]] è a Budrio insieme con tutte le autorità provinciali e comunali per l'inaugurazione del nuovo palazzo del municipio: "la nuova casa del Comune", "la casa della famiglia budriese", egli lo definisce affettuosamente nel discorso di presentazione.
Nel [[1885]] pubblica "Acquedotti Economici", frutto di attente ricerche finalizzate a distribuire la rete dell'acqua potabile alle campagne delle province di [[Bologna]], [[Ferrara]] e [[Ravenna]]: l'acqua potabile, sosteneva è un diritto di tutti, di chi abita in città come di chi vive in campagna; anche questo progetto tuttavia non decolla.
Nel 1892 propone al Comune di Budrio la costruzione di un ponte in legno sull'[[Idice]], al passo del dritto; ancora una volta i suoi studi non hanno attuazione pratica.
Muore il 18 dicembre [[1894]], all'età di 82 anni, all'[[Ospedale Maggiore di Bologna]]. Ai funerali la partecipazione popolare è vastissima; viene sepolto a Budrio.
Quirico Filopanti fece parte della [[Massoneria in Italia|Massoneria]]<ref>[http://www.granloggia.it/page/patrioti-e-rivoluzionari Patrioti e rivoluzionari massoni] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20171124043704/http://www.granloggia.it/page/patrioti-e-rivoluzionari |date=24 novembre 2017 }} sul sito della [[Gran Loggia d'Italia degli Alam]].</ref>.
==I fusi orari==
Nella sua opera ''Miranda!'' del [[1858]] propose per la prima volta i [[Fuso orario|fusi orari]].
L'ipotesi di Filopanti era quella di suddividere idealmente la terra in corrispondenza dei meridiani in 24ventiquattro zone (fusi) ada ognuno dei quali avrebbe dovuto corrispondere un orario. Ogni fuso avrebbe dovuto differire dal successivo di un'ora, mentre avrebbero coinciso i minuti e i secondi. Il primo fuso avrebbe dovuto essere centrato sul meridiano di Roma. La suddivisione in fusi avrebbe determinato il tempo locale (L). L'ipotesi prevedeva anche la determinazione di un tempo universale (U) che si sarebbe dovuto utilizzare come riferimento unico nell'[[astronomia]] e nelle [[telegrafo|comunicazioni telegrafiche]].
[[File:Frontespizio miranda.jpg|thumb|Frontespizio del secondo volume di ''Miranda'', pubblicato a Londra nel 1860]]
*Gli spostamenti che Filopanti faceva da [[Budrio]] a [[Bologna]], a [[Firenze]], a [[Faenza]], a [[Medicina]], a [[Ferrara]], a [[Cento (Italia)|Cento]] dall'amico [[Gaetano Giordani|Giordani]] li faceva a piedi, sempre risoluto a fare una "ristrettissima economia". Era un camminatore eccezionale e si divertiva ad accompagnare il suo andare con la recita di capolavori poetici, per esempio "L'immortale carme di Ugo" che lo rallegra nell'attraversare l'Appennino per raggiungere Firenze.
*Era dotato di una voce profonda. Cronache locali ricordano le prove da lui fatte, la sera tardissimo a Bologna in [[Piazza Maggiore]], assistito dal fedelissimo Torquato Uccelli, che misurava a quale distanza fosse udibile "Cittadino Uccelli, si ode la mia voce?" "Sè professòur" o "No professòur".
*Il giorno 28 dicembre [[1865]] all'Accademia delle scienze di [[Bologna]] Filopanti rispose a due quesiti oggetto di dispute fra gli eruditi del tempo. E cioè quali dei quattro torrenti ([[Pisciatello|Urgone]], [[Rubicone|Fiumicino]], [[Rigossa]] e [[Uso (fiume)|Uso]]) sia il [[Rubicone]] che Cesare oltrepassò con il suo esercito e il giorno esatto in cui avvenne. Secondo Filopanti si può stabilire al 70% delle probabilità che il Rubicone è l'odierno Urgone e che il passaggio avvenne il giorno 9/11 del 50 a.C.
*Il 25 marzo [[1874]] con una lettera aperta Filopanti si rivolge a [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele]] affermando l'intenzione d'intraprendere un "laico apostolato", per promuovere la restaurazione del sentimento morale e religioso, conciliandolo con la scienza e con la libertà attraverso discorsi che pronuncerà prima a Bologna e a [[Roma]], poi in molte altre città.
*Nel [[1846]] in un volumetto originale dal titolo "''Questione numerica relativa alle feste dell'Amnistia''", esaltando l'avvenimento straordinario di cui giunge notizia a Bologna il 21 luglio che richiamò nella [[Piazza Maggiore]] un'affluenza indicibile di gente venuta dalla città e dalla campagna, riesce a dimostrare con calcoli di precisione il numero di popolazione presente tenendo conto del minor spazio occupato dai fanciulli, il cui numero egli determina e divide secondo l'età, servendosi di dati statistici demografici reali, ripresi dai documenti anagrafici del Comune.
==Note==
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