Nerviano: differenze tra le versioni

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Nella circostanza, Martino aveva fatto venire il carroccio da Milano e già si predisponeva ala lotta, se gli avversari non fossero scesi a più miti pretese e non avessero preferito firmare una tregua a Parabiago, località equidistante dai due campi. la situazione era però tutt'altro che tranquilla e ben presto si riaccesero le lotte interne, che videro allinearsi sugli opposti schieramenti i Torriani e i Visconti, fino al uccesso finale di questi ultimi.
L'esercizio del potere da parte loro fu tattavia insidiato da ostacoli vari, tra cui una congiura preparata contro Matteo Visconti, vicario imperiale per la Lombardia. La trama fu ordita da Pietro Visconti, marito di Antiochia discendente dal ceppo dei Crivelli che, dalla sede di Nerviano ,avevano ramificato il loro potere su alcuni territori del Seprio.
Come conseguenza si ebbe il tracollo di matteoMatteo e il rientro dei Torriani a Milano. L'attività politica di costoro fu però turbata da una nuova congiura, in cui, tra li altri nobili, fu coinvolto Cressone Crivelli che, esiliato, entrò in Nerviano nel 1305, cercò di provocare una sollevazione, ma in seguito all'arrivo dei Milanesi, dovette abbandonare il paese, poi dato alle fiamme.
Ancora al centro della lotta tra Azzone Visconti e suo cugino Lodrisio aspirante al potere in Milano, Nerviano sembrò recuperare tranquillità dopo la battaglia svoltasi sui campi confinanti con parabiago, nel 1339 e fu oggetto di continue attenzioni e privilegi, per tutto il sec. XIV, da parte dei pontefici Giovanni XXII e Benedetto XII.
Fu ancora un membro della stesa famiglia, Ugolino Crivelli, a sostenere, nel 1468, la costruzione delmonasterodel [[monastero olivetano di S. Maria Incoronata]], soppresso dalla Repubblica Cisalpina, nel 1798. Numerosi furono, all'inizio del 1500, i privilegi concessi dagli Sforza al monastero, preoccupati di tenerlo sotto la propria egida, quasi in concorrenza con quello di Parabiago, affidato allora ai monai di S. Ambrogio ''ad Nemus''.
Con la dominazione spagnola, Nerviano fu avvolta, come altri centri della Lombardia, da una sorta di neofeudalesimo, che vide l'investitura da perte dell'imperatore, prima a marcello Fossati, nel 1650, poi a Prospero Crivelli, nel 1671, e successivamente a Gaspare Uberto Po.
Censita, nel 1730, per un'estensione pari a circa 16000 pertiche, valutate £. 87.000, Nerviano vide la popolazione scensere da 2800 anime a 2062, come era dimostrato dalle numerose case sfitte.
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A darle un tono di civetteria concorrono antichi manieri di nobili casate, quali quelli dei Crivelli, Silvia, Caccia Dominioni, Caimi, Belloni, Lampugnani, Piazzi.
L'arricchimento artistico del paese è assicurato dalla presenza di numerosi monumenti religiosi.
Oltre alla già detta [[chiesa prepositurale di S. Stefano]] e della[[ Colorina]], conviene ricordare l'ultima costruita e dedicata a [[Maria Madre della Chiesa]], senza dimenticare gli edifici adibiti al culto di S. Ilario, Garbatola, Cantone, Villanova, mentre da un particolare angolatura storia e artistica vanno viste le costruzioni del [[Lazzaretto]] e della [[Rotondina]].
 
[[Categoria:Comuni della provincia di Milano]]