Status di Gerusalemme: differenze tra le versioni

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La sovranità di Israele su Gerusalemme Ovest si è ormai considerata un fait accompli dalla comunità internazionale; questa idea è rintracciabile anche nei comportamenti dei paesi arabi e dalla stessa ANP. Rispetto a Gerusalemme Est la posizione internazionale è stata molto meno acquiescente, in ragione della norma che vieta ogni annessione ottenuta con l'uso della forza.<ref>{{Cita |Villani ||Villani 1999}} prima sostiene che "l'atteggiamento generale della comunità internazionale e delle Nazioni Unite sembra mostrare il convincimento che la sovranità di Israele su Gerusalemme Ovest si sia ormai affermata giuridicamente o, quanto meno, che non sia più possibile, politicamente, rimetterla in discussione. E ciò, ai fini del consolidamento dell'autorità di governo di Israele su Gerusalemme Ovest, è pressoché equivalente, se non ad un riconoscimento di sovranità, almeno ad una posizione di acquiescenza"; in particolare nel documento si rimarca come tale acquiescenza sia riscontrabile anche nell'atteggiamento dei paesi arabi e della stessa OLP/ANP; riguardo alla posizione dell'ONU su Gerusalemme Est l'autore ricorda le "frequenti [...] risoluzioni del Consiglio di sicurezza e dell'Assemblea generale specificamente intese a condannare, dichiarandole invalide, le misure adottate da Israele a Gerusalemme Est", osservando in particolare come "rispetto a Gerusalemme Est [abbia] trovato quindi piena e coerente applicazione la norma, sempre più consolidata nel diritto internazionale, che vieta ogni annessione ottenuta con l'uso della forza", infine conclude che "gli Stati e le altre organizzazioni internazionali hanno mostrato di condividere la posizione dell'ONU".</ref>
 
I documenti ufficiali delle Nazioni Unite sulla questione sono molto numerosi; in particolare per quanto riguarda Gerusalemme Est sono significative le risoluzioni: SC-298 del 25 settembre 1971, SC-476 del 30 giugno 1980, SC-478 del 20 agosto 1980, GA-48/158 D del 20 dicembre 1993, AG-52/65 ed AG-52/66 del 10 dicembre 1997. La [[Corte internazionale di giustizia]] ha definito, nel caso della parte orientale della città, Israele quale potenza occupante.<ref>Nel parere consultivo dal titolo: [http://www.icj-cij.org/docket/index.php?p1=3&p2=4&code=mwp&case=131&k=5a Legal Consequences of the Construction of a Wall in the Occupied Palestinian Territory] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080430104232/http://www.icj-cij.org/docket/index.php?p1=3&p2=4&code=mwp&case=131&k=5a |date=30 aprile 2008 }} pronunciato dalla Corte internazionale di giustizia il 10 luglio 2004, il wording utilizzato è particolarmente esplicito, poiché la Corte definisce territori occupati tutti i territori tra la linea Verde ed il Giordano (compresa Gerusalemme Est); Israele è chiamata potenza occupante; è ribadito il regime previsto dalla IV convenzione di Ginevra.</ref><ref>Aust, in Handbook of International Law, cap. II, dopo aver accennato alla questione di Gerusalemme dice: "Israel does not claim sovereignty over the territories occupied since 1967, and under customary international law in those territories Israel therefore has the status of an occupying power. [...] The continued occupation by Israel is a military occupation subject to the limitations of the Hague Regulations 1907 [...] and the Fourth Geneva Convention".</ref>
 
Un aspetto del problema, di natura diplomatica e politica, riguarda il riconoscimento internazionale della proclamazione di Gerusalemme a capitale dello Stato di Israele; sin dal 1949-50 lo stato di Israele ha proclamato Gerusalemme - o meglio il settore ovest di Gerusalemme, a quel tempo controllato da Israele - sua capitale; la reazione della comunità internazionale a quella decisione fu in generale orientata su una posizione di non riconoscimento; il problema si è aggravato quando, dopo che nel 1967 Israele ebbe assunto il controllo della Cisgiordania, e successivamente varato una serie di provvedimenti volti ad unificare l'amministrazione della municipalità, nel 1980 la [[Knesset]] ha proclamato la città "completa e unita" capitale di Israele<ref name="Jerusalem Law">[http://www.knesset.gov.il/laws/special/eng/basic10_eng.htm Legge Fondamentale: Gerusalemme capitale di Israele], approvata dalla Knesset il 30 luglio 1980.</ref>; poiché questo atto venne interpretato come una forma di annessione ''de jure'' di [[Gerusalemme Est]], il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di Sicurezza]] dell'ONU deplorò immediatamente quella decisione<ref name="risoluzione">[http://domino.un.org/UNISPAL.NSF/d744b47860e5c97e85256c40005d01d6/dde590c6ff232007852560df0065fddb!OpenDocument Risoluzione 478] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080110101813/http://domino.un.org/UNISPAL.NSF/d744b47860e5c97e85256c40005d01d6/dde590c6ff232007852560df0065fddb!OpenDocument |data=10 gennaio 2008 }} del [[Consiglio di Sicurezza dell'ONU]] del 20 agosto 1980.</ref> e la comunità internazionale si è successivamente orientata in maniera ancora più unanime verso il non riconoscimento. Attualmente solo l'ambasciata statunitense si trova entro i confini della regione attorno alla città per cui il piano di Partizione avrebbe previsto l'internazionalizzazione.