Basilica Giulia: differenze tra le versioni

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I suoi limiti sono segnati dalle due strade principali che, provenendo dal [[Tevere]], portano al [[Foro Romano]]: il ''vicus Tuscus'' ad est ed il ''vicus Iugarius'' ad ovest. Il primo corrisponde all'attuale percorso di via di San Teodoro, mentre il secondo corrisponde al tracciato odierno di via della Consolazione e di Vico Iugario. Si ipotizza {{cn}} che la costruzione della basilica sia stata l'occasione per regolarizzare tali vie; infatti sotto i lastricati attuali sono stati saggiati resti di costruzione repubblicane, e non di strade.
 
Sui gradini della basilica verso il [[Foro Romano|Foro]] e sul pavimento delle gallerie è possibile ancor oggi notare alcune tracce incise riproducenti tavole da gioco simili al moderno gioco degli [[scacchi]], al [[Mulino (gioco)|filetto]] e al Tris oltre a quelle del gioco delle ''fossette'' o ''tropa'' (''tabulae lusoriae''). Altri graffiti riproducono le statue dei dintorni.<ref name =penelope />
 
Le due basi con iscrizioni vicino al centro della facciata riportano: "''Opus Polycliti'' e ''Opus Timarchi''. Si tratta delle firme di due famosi scultori greci attivi a Roma, le cui sculture originali vennero trasportate qui probabilmente all'epoca di [[Settimio Severo]],a giudicare dai caratteri delle iscrizioni. Una di queste basi inoltre poggia su un ulteriore basamento che ricorda il ''[[praefectus urbi]]'' [[Gabinio Vettio Probiano]], probabilmente da identificare col [[Probiano (praefectus urbi 377)|Probiano]] prefetto nel 377,<ref>{{en}} Gregor Kalas, «Writing and Restoration in Rome: Inscriptions, Statues and the Late Antique Preservation of Buildings», in Caroline Goodson, Anne E. Lester, Carol Symes (a cura di), ''Cities, texts, and social networks, 400-1500: experiences and perceptions of medieval urban space'', Ashgate Publishing, Ltd., 2010, ISBN 9780754667230, pp. 40-42.</ref> che aveva fatto portare qui la statua da un'altra località.