Beat Kuert: differenze tra le versioni
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[[File:Beat Kuert.jpg|alt=Beat Kuert|
{{Bio
|Nome = Beat
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=== Anni 2000: dust&scratches ===
Dal 2000 al 2006 Kuert insegna alla scuola di documentari e televisione Zelig di Bolzano ed è professore di arti visive alla [[Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana]] di Lugano. Kuert ha considerato importante per lungo tempo costruire la sua arte come un contenitore creativo che, partendo dalla sua concezione, include la libera e continua integrazione interdisciplinare dei vari linguaggi artistici – videoarte, performance dal vivo, poesia, musica, fotografia – per produrre un evento complesso e completo. Nel 2005, dopo aver prodotto e diretto il film sperimentale ''Tre artiste'', Kuert riunì un gruppo di performer, misicisti, fotografi, ballerini e attori e stabilì il suo quartier generale ad Arzo (Svizzera) per concepire, produrre, sviluppare nuovi progetti. Fondò la dust&scratches, un laboratorio artistico che rappresenta un punto di connessione tra diverse energie. Attraverso la sua sinergia il gruppo tenta di generare un nuovo modo di pensare all’arte sviluppando una forte identità artistica attraverso continue contaminazioni e happening. Molti degli artisti che sono stati o sono ancora coinvolti nel progetto hanno dichiarato che il laboratorio artistico dust&scratches ha rappresentato un momento cruciale nello sviluppo delle loro carriere.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20141110233027/http://www.florencebiennale.org/e_kuert.php|titolo=Events in the Event 2013 - Beat Kuert|
=== Anni 10 ===
L’opera di Kuert continua negli anni '10 con importanti installazioni inserite all’interno di ''Personal Structures / Crossing Borders'', eventi collaterali della [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale d’Arte di Venezia]] nelle quali, oltre ad approfondire i temi già ampiamente esplorati nei decenni precedenti, si accosta a nuovi nuclei tematici come quelli dell’allucinazione e del desiderio. Nel 2015 presenta ''FaultLine / TimeLine'' a [[palazzo Bembo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.clponline.it/mostre/beat-kuert-faultline-timeline|titolo=BEAT KUERT. FaultLine / TimeLine {{!}} CLP Relazioni Pubbliche|accesso=7
== Vita privata ==
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=== Percorso artistico ===
Le opere di Kuert indagano i dilemmi esistenziali dell’umanità. Il primo tema che sviluppa è legato al concetto di tempo. I personaggi dei suoi film fanno esperienza di un’eterna agonia che sovente si trasforma in tragedia. Questa è l’espressione primaria del dolore e della profonda agonia che Kuert identifica come paralisi. L’espressione di quest’angoscia cresce fino a diventare un grido violento per affermare il proprio sé o per cercare una risposta. Nel progetto ''Donna Carnivora'', i suoi personaggi sono distruttivi ed esprimono fortemente il loro tormento. Sono presentati come figure mitiche, sempre femminili, in quanto è nell’immagine della donna che lui distingue l’elemento vitale e sensuale che infine trascende l’aspetto carnale per diventare un simbolo dell’umanità.<ref>{{Cita web |url=http://www.imagine-gallery.com/artists/beat-kuert/statement/ |titolo=Copia archiviata |accesso=5 marzo 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180305062913/http://www.imagine-gallery.com/artists/beat-kuert/statement/
Esprime l’idea che non sia la morte a rappresentare la fine, ma l’assenza di movimento. Con la creazione della sua ''Wunderkammer'', la camera delle curiosità di Kuert, la sua visione del mondo si amplia, perché ci sono molte realtà coesistenti che sono sempre lievemente diverse tra loro che tuttavia sono sempre parte di un tutto.<ref>{{Cita web |url=http://www.beatkuert.com/pubblication/the-alchemy-of-art-by-enzo-di-martino/ |titolo=Copia archiviata |accesso=5 marzo 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141110234729/http://www.beatkuert.com/pubblication/the-alchemy-of-art-by-enzo-di-martino/
=== Temi ricorrenti ===
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== Filmografia ==
{{W|filmografie|gennaio 2023|[[WP:FILMOGRAFIA]]}}
=== Regista <ref>{{Cita web |url=http://explore.bfi.org.uk/4ce2ba17856a1 |titolo=Copia archiviata |accesso=5 marzo 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141110222629/http://explore.bfi.org.uk/4ce2ba17856a1
* ''Lulla'' (1966), short film
* ''Eine Welt wie Barbara'' (1967), short film
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* ''ICHLIEBEMICH'' (2003), portrait of the artist Alex Sadkowsky<ref>{{Cita web|url=http://www.kunstmuseumolten.ch/Resources/1_medien/ausstellungen/2010_sadkowsky/Medienmitteilung_KMO_Sadkowsky_Ausstellung_KMO_2010_08_26.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.swissfilms.ch/en/film_search/filmdetails/-/id_film/2146532028|titolo=SWISS FILMS: IchliebemIch (Alex Sadkowsky)<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* ''La Nuova Scala''(2005)<ref>{{Cita web|url=http://www.rc.archiworld.it/index.php?option=com_content&task=view&id=744&Itemid=44|titolo=Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Reggio Calabria - CINEMARCHITETTURA<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref>
* ''Berg&Geist''<ref>{{Cita web|url=https://www.srf.ch/medien/news/chronik-8266/|titolo= |urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221120531/http://www.srf.ch/medien/news/chronik-8266/
== Note ==
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