Beat Kuert: differenze tra le versioni

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=== Dichiarazione ===
Nel 1979 girò ''Schilten'', un lungometraggio tratto da una romanzo di [[Hermann Burger]]<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/161237/Schilten/overview}}</ref>.
 
=== Anni 80: la casa di produzione Al Castello ===
Sin dall’inizio degli anni 80 Kuert si guadagnò la reputazione di regista e produttore sperimentale affermato. Il suo repertorio era caratterizzato da una costante ricerca nella sperimentazione e manipolazione delle immagini. La maggior parte delle sue storie sono basate su opere letterarie incentrate sulla tematica del tempo. In ''Warten auf'', un corto tratto dal dramma ''[[Aspettando Godot]]'' di [[Samuel Beckett]], Kuert dà un’interpretazione del concetto di tempo come l’eterna attesa di qualcosa che non arriverà mai. Il mockumentary ''Die Zeit ist böse'',<ref name="nytimes.com">{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/157555/Die-Zeit-Is-Bose/overview}}</ref> basato sul romanzo "''Der barmherzige Hügel''" di Lore Berger, svela il crescente malessere della protagonista, intrappolato in una infinita routine di lavoro e studio priva di significato. La mancanza di ispirazione per vivere persino giorno per giorno la spinge a ricorrere a una reazione estrema. Il regista decise di mettere in scena il suicidio dalla torre dove l’anti-eroina si recava tutti i giorni fino alla sua morte e sfrutta la potenza del contrasto tra la luce e l’oscurità. In questi film il tempo si ferma e finisce con remissiva agonia. Nel 1984 realizza ''[[Martha Dubronski]]''<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/227570/Martha-Dubronski/overview}}</ref>, un dramma psicologico presentato al Locarno Film Festival. Nel 1985 Kuert lascia Zurigo e con altri registi e produttori fonda Al Castello,<ref>{{Cita web|url=http://www.alcastello.tv/|titolo=Al Castello Produzioni Cinematografiche<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> una casa di produzione indipendente avente sede ad Arzo, nella Svizzera meridionale. Nel 1986 realizza il film ''[[Deshima (film 1986)|Deshima]]''<ref>{{Cita web|url=https://catalogue.nla.gov.au/Record/211102|titolo=Deshima : Filmbuch / Adolf Muschg - National Library of Australia}}</ref>.
 
 
=== Anni 90: i documentari sull'architettura ===
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Kuert si vede come un artista del “sublime”. Nella sua poetica gioca sempre coi concetti e i loro opposti: la carnalità delle sue figure e i loro sviluppi simbolici, il mezzo digitale e l’immagine pittoresca, la distruzione delle proprie immagini un ulteriore nuovo significato, e la rappresentazione del dolore per evocare la speranza.<ref>http://www.art-in-berlin.de/ausstellungs-text.php?id=1164</ref>
 
==== Il concetto di Tempotempo ====
All’inizio della sua carriera, correlava le sue storie a quelle di un singolo individuo, ma la vita di una persona ha un inizio e una fine in uno spazio-tempo definito. In un secondo momento, era condensato in un istante sovrapponendo strati che producevano una singola immagine che esprime tutti i contenuti. E infine, Kuert racconta le storie non di singoli individui, bensì dell’intera umanità.
 
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* ''Ein Erfolg unserer Entwicklungshilfe'' - documentario (1971)
* ''[[Mulungu (film 1974)|Mulungu]]'' (1974)
* ''[[Schilten]]'' (1979)<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/161237/Schilten/overview}}</ref>
* ''[[Die Zeit ist böse]]'' (1982)<ref name="nytimes.com"/>
* ''[[Pi-errotische Beziehungen]]'' (1982)
* ''[[Martha Dubronski]]'' (1984)<ref>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/movies/movie/227570/Martha-Dubronski/overview}}</ref>
* ''[[Deshima (film 1986)|Deshima]]'' (1986)<ref>{{Cita web|url=https://catalogue.nla.gov.au/Record/211102|titolo=Deshima : Filmbuch / Adolf Muschg - National Library of Australia}}</ref>
* ''[[L'assassina (film 1990)|L'assassina]]'' (1989)
* ''[[Der Grossinquisitor]]'' - film TV (1991)