Carcassonne: differenze tra le versioni

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Nel XIX secolo, cominciò a emergere la consapevolezza dei monumenti storici e la volontà di restaurare e valorizzare il patrimonio francese. La città, completamente in rovina e indigente, ricevette il sostegno di intellettuali quali [[Jean-Pierre Cros-Mayrevieille]]<ref group="nota">Una sua statua è presente nella città.</ref> e [[Prosper Mérimée]], ispettore dei [[Monumento storico (Francia)|monumenti storici]].<ref name="sab150">{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=9U5qDwAAQBAJ&pg=PT150|p=150|titolo=France's World Heritage Sites: Travel Guide Best World Heritage Sites|anno=2019|autore=Jérôme Sabatier|editore=Jérôme Sabatier|isbn=979-10-96-11180-0}}</ref> I primi lavori di restauro riguardarono la [[basilica di Saint-Nazaire]].
 
Avvennero più avanti numerosi espropri, che comportarono la demolizione di varie abitazioni.<ref name="sab150"/> Nel cinquantennio dell'ammodernamento che ne seguì, si tentò di riportare al massimo splendore del XIII secolo uno dei più grandi complessi fortificatofortificati del Medioevo presente in Occidente. Nel 1849, considerato lo stato di decadenza che affliggeva il complesso medievale, il governo francese ne decretò addirittura la demolizione.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=5tN0CgAAQBAJ&pg=PA127|lingua=en|p=127|titolo=Destruction of Cultural Heritage in 19th-century France: Old Stones versus Modern Identities|autore=Michael Greenhalgh|editore=BRILL|anno=2015|isbn=978-90-04-29371-7}}</ref><ref>{{cita web|url=https://fashionfortravel.com/carcassonne/|data=26 febbraio 2014|titolo=Carcassonne: storia di un meraviglioso falso|accesso=10 settembre 2021}}</ref> Scosso per la condizione in cui versava, l'architetto [[Eugène Viollet-le-Duc|Viollet-le-Duc]], specialista in restauri in [[Terza Repubblica francese|Francia]] e che aveva vissuto ai piedi della fortificazione, avviò e realizzò con successo un progetto di ristrutturazione, ma scatenò una certa polemica sulle modalità con cui esso avvenne.<ref name="mit"/> Le critiche si riferivano, tra le altre, a difformità architettoniche tra le forme vecchie e quelle restaurate e ai materiali con cui realizzare i tetti delle torri (con ardesia anziché tegole romane come in passato).<ref name="mit">{{cita web|url=https://mondointasca.it/2014/09/17/carcassonne-e-viollet-le-duc/|data=17 settembre 2014|titolo=Carcassonne ricorda l'architetto Viollet-le-Duc|autore=Dario Bragaglia|accesso=8 settembre 2021}}</ref> Nel 1853, [[Napoleone III]] approvò il progetto di restauro. Il finanziamento venne sostenuto dallo Stato per il 90% e dal comune di Carcassonne e dal consiglio generale dell'Aude per il restante 10%. Il complesso affrontò un importante e ben curato processo di restauro, che coprì però solo una percentuale compresa tra il 15 e il 30% del totale (merlature e parti superiori).<ref name="mit"/>
 
[[File:Carcassonne slogans 1907.jpg|miniatura|sinistra|Manifestanti durante la rivolta dei viticoltori del 1906]]